Conferita la Medaglia d'Oro “Città di Vicenza” al CoESPU

E' stata consegnata nella mattinata di ieri, martedì 12 novembre, nell'ambito di una cerimonia solenne nell'aula magna della Caserma Chinotto.

Conferita la Medaglia d'Oro “Città di Vicenza” al CoESPU
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Conferita la Medaglia d'Oro “Città di Vicenza” al CoESPU

Il comune di Vicenza ha comunicato che nella mattinata di ieri, martedì 12 novembre, nella sede del CoESPU, il sindaco Francesco Rucco ha conferito la Medaglia d’Oro “Città di Vicenza” al Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità.

La medaglia è stata consegnata nell'ambito di una cerimonia solenne che si è svolta nell'aula magna della Caserma Chinotto con l'intento di manifestare concretamente il sostegno da parte dell'amministrazione comunale e dell'intera città ai processi di pacificazione nelle aree di crisi internazionale e di indicare l’impegno profuso nelle attività di supporto alle fasce deboli.

Il Comune di Vicenza, i cui principi fondamentali statutari sono ispirati alla pace e cooperazione, ha accolto, infatti, fin dal 2005 nel proprio territorio il Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (CoESPU), apprezzandone le attività di supporto alla pace a livello internazionale, il valido servizio di pronto intervento ad elevato profilo di professionalità dimostrati nelle funzioni svolte e la disponibilità ad operare in territori difficili quale esempio concreto di solidarietà, spirito di sacrificio, nonché di distinto valore civico e morale.

In particolare, l’attività svolta dall’Arma dei Carabinieri - cui è stata affidata l’alta direzione del CoESPU e il compito di formare operatori di polizia che portino nelle aree di crisi internazionale la tutela dei diritti e la protezione delle fasce deboli - ha dato lustro alla città di Vicenza, concorrendo a farla conoscere nel mondo attraverso l’ospitalità di migliaia di operatori civili e militari provenienti da oltre cento Paesi di ogni continente.

Tra il 2005 e il 2010 il CoESPU ha addestrato più di 3.000 appartenenti ai corpi di polizia estera, ufficiali e sottufficiali che, secondo il principio di “addestramento degli istruttori”, ritornati ai loro Paesi di origine hanno contribuito ad addestrare ulteriore personale per raggiungere una quota complessiva di 7.500 elementi.

Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità

Il Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (CoESPU) è stato costituito il 1° marzo 2005, sulla base degli impegni assunti dall’Italia nel vertice G8 di Sea Island del 2004, che ha adottato il Piano d’Azione denominato “Estendere la Capacità Globale per Operazioni di Supporto alla pace (PSO)”.

In particolare, il piano d’azione del G8 mirava ad aumentare la capacità globale di sostegno alle PSO, specialmente nei Paesi africani, mediante l’addestramento di “peacekeeper” internazionali di cui il 10%, composto da forze di polizia “tipo-carabinieri/gendarmeria”, specializzate nella gestione della transizione da una situazione di post-crisi ad un più stabile contesto ove effettuare attività di ricostruzione.

Il fine era di addestrare personale destinato, una volta tornato nei Paesi di origine, a sviluppare e formare forze tipo-gendarmeria, pronte ad essere schierate in PSO sotto l’egida di organizzazioni internazionali o regionali.

Sotto il profilo finanziario, in ragione di accordi sottoscritti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, il Dipartimento di Stato Americano ha posto a disposizione del CoESPU le risorse a sostegno dei costi di formazione ed addestramento svolte dal Centro.

Il progetto è stato affidato all’Arma dei Carabinieri in relazione alla consolidata esperienza maturata nello specifico settore.

I Carabinieri hanno fornito dottrina, addestramento e comando per le Unità Multinazionali Specializzate (MSU) impiegate in Bosnia, Kosovo e Iraq. Ed è proprio nel teatro balcanico che si è delineata per la prima volta l’esigenza di schierare, nelle missioni di pace, unità di “polizia robusta”, in grado di colmare quello che viene definito il “security gap” tra le responsabilità della presenza internazionale militare e quelle della componente di polizia.

Sulla scorta dell’esperienza MSU le Nazioni Unite e successivamente l’Unione Europea hanno creato nuovi tipi di Stability Police Units (SPU): rispettivamente le Special Police Units (successivamente chiamate Formed Police Units) e le Integrated Police Units (IPU).

Intervento del sindaco Francesco Rucco 

"Sono particolarmente fiero ed oroglioso, di rappresentate qui oggi la Città di Vicenza. Questo luogo è uno dei simboli della nostra Storia. Prima di tutto per il nome che porta. La Caserma è infatti intitolata alla memoria del Generale Antonio Edoardo Chinotto, Medaglia d’Oro al Valor Militare, guadagnata sui campi di battaglia della Grande Guerra. Qui, dal dopoguerra, sono stati ospitati importanti reparti delle nostre Forze Armate. Ma sono onorato soprattutto perché negli ultimi cinquant’anni la Caserma Chinotto ha accolto reparti dell’Arma dei Carabinieri (prima la piccola unità di Carabinieri in servizio al Site Pluto, poi la Scuola sottufficiali, e infine la Scuola marescialli). L’arrivo del CoESPU, il 1° marzo 2005, ha però segnato una svolta importante per l’Arma a Vicenza, la quale ha così assunto un ruolo specifico divenendo autorevole punto di riferimento nella vicenda internazionale. La Caserma rafforza la dimensione internazionale della Città di Vicenza, che ha già caratteri noti nel mondo, dall’export imprenditoriale all’ immagine culturale e architettonica patrimonio dell’Umanità tramite il riconoscimento dell’UNESCO. Con il CoESPU si aggiunge anche un ruolo di protagonisti nell’impegno per la pace, come recita il vostro bel motto “Sub iure ad pacem tuendam milites paro” (Preparo i soldati a difendere la pace sotto il vincolo del diritto). Un impegno concreto, fatto di alta formazione per operatori di polizia, civili e militari, e di approfondimento dottrinario delle tematiche utili alle missioni di pace. La mission dell’Arma dei Carabinieri nell’ambito del CoESPU, in continuità con questa storia vicentina, è dunque motivo d’orgoglio per la nostra Comunità, anche perché i sui compiti hanno un valore strategico negli interventi di pacificazione nelle aree conflittuali. Infatti, nel corso di questi primi quindici anni di vita, l’attività del CoESPU ha consentito a migliaia di ufficiali di polizia, di oltre un centinaio di paesi, di approdare a Vicenza con l’obiettivo di conseguire una preparazione professionale utile a costruire un futuro di pace in aree dove domina la sopraffazione che procura sofferenza a comunità indifese. Queste persone sono state formate ad agire come produttori di pace e di stabilità, secondo le regole di una democrazia, portando nei propri paesi elementi di cultura che saranno utili al mantenimento dell’ordine, della giustizia sociale, della sicurezza. Sottolineo con forza questi aspetti perché uno dei punti qualificanti dello Statuto del Comune di Vicenza è la vocazione alla pace e alle relazioni costruttive tra i popoli. E l’attività di questo Centro è un contributo potente affinché la formazione e l’addestramento delle forze di polizia risponda sempre più a criteri moderni, rispettosi dello stato di diritto, del pluralismo culturale. Credo sia doveroso per noi, che parliamo anche ai cittadini di Vicenza, far sapere che la mission del CoESPU è volta ad estendere la cultura dei diritti civili anche in quelle località dove imperversano organizzazioni criminali, fondamentalismi, nuovi schiavismi che colpiscono soprattutto fasce deboli come le donne, i bambini, gli anziani. Purtroppo, tali organizzazioni criminali si ammantano di etichette ideologiche, e sono presenti anche in aree vicine a noi. Ci sono vari strumenti che debbono essere utilizzati per far avanzare libertà e diritti umani: la cultura, la scuola, la buona politica, la cooperazione internazionale. Ma non può mancare il ruolo di Forze di Polizia addestrate, depositarie di Grandi Valori. Mi fa piacere infine ricordare che il CoESPU è una organizzazione nata da una forte cooperazione con gli Stati Uniti, e oggi il vice direttore è il Colonnello Rebecca Hazelett, e questa è anche l’occasione per ribadire i sentimenti di amicizia che da molti anni ci legano a questa Comunità. Infine, l’affidamento all’Arma è anche un riconoscimento della sperimentata capacità dei nostri Carabinieri di rapportarsi con le comunità dove insistono crisi e conflitti. Il CoESPU quindi trae la propria esperienza non solo dalla tradizionale cultura storico-giuridica, ma soprattutto dall’esperienza viva maturata nei teatri di guerra dove nostri Carabinieri hanno portato il proprio contributo. In questo momento, mio tramite, la Città di Vicenza vuole rendere onore a quanti tra costoro hanno sacrificato la propria vita, unendo la loro memoria ai decorati dell’Arma che sono ricordati oggi con la cerimonia di intitolazione di alcune aule della Caserma Chinotto. Generale Barbano, grazie a Lei, grazie ai suoi Carabinieri tutti. Questa Medaglia d’Oro che la mia Amministrazione ha deliberato di conferire all’Istituzione che Lei dirige con tanta devozione, oltre che per il CoESPU, sia la testimonianza dell’affetto che la gente vicentina nutre verso l’Arma dei Carabinieri e verso la nostra Patria".

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