La polemica

Conceria di Chiampo assume ma "solo" chi parla l'italiano... e scoppia la bufera

"Servono dipendenti che capiscano cosa diciamo, non che annuiscano senza aver inteso le nostre parole"...

Conceria di Chiampo assume ma "solo" chi parla l'italiano... e scoppia la bufera
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E' bastato un cartello fuori dalla ditta e si è sollevato un polverone. Anzi, una vera e propria bufera, con accuse anche pesanti di razzismo...

Conceria di Chiampo assume ma "solo" chi parla l'italiano... e scoppia la bufera

Siamo nel cuore del distretto europeo della concia. E fuori dalla conceria Beschin di Chiampo, un cartello attira l'attenzione di molti. Si cerca personale, per farla breve. Ma un po' particolare: i pretendenti devono essere di madre lingua italiana.

Si legge proprio questa frase: "Cercarsi personale di madre lingua italiana". Sfondo bianco del cartello, scritta rossa e nera ben visibile. E la polemica è servita. Sì, perché a notare quel messaggio sono stati molti, come detto, e il passaparola è arrivato fino ai sindacati. Che si sono messi sulle barricate, alzando i toni. Dire che si sia sviluppata una bufera è anche poco.

Il titolare della ditta ha cercato di domare l'incendio, spiegando di essere quanto di più distante dal razzismo. Anche perché, ha spiegato al Corriere, nello stabilimento il 60 per cento dei lavoratori è straniero. La quota rimanente riguarda impiegati italiani anche piuttosto giovani. Ma la richiesta specifica indicata nel cartello è stata "partorita" anche con l'ausilio di un legale, che aveva sconsigliato la dicitura "lavoratori italiani", proprio per evitare di passare per razzisti.

Una certa attenzione dunque ci sarebbe stata, ma il risultato ottenuto non sembra essere molto diverso da quanto si pensava di scongiurare. Il titolare non ha usato mezzi termini per motivare la sua scelta:

"Le nostre ricette e le istruzioni dei nostri macchinari richiedono la conoscenza dell'italiano - ha raccontato al Corriere - Servono persone che capiscano, non che dicano sì senza aver capito".

Le reazioni che si sono innescate, come si sarebbe potuto prevedere, sono arrivate in tempi rapidissimi. Per il sindaco di Chiampo, Matteo Macillotti, sarebbe giusto ringraziare le persone che arrivano dall'estero per lavorare. E il problema, semmai, è proprio nel mondo del lavoro. E' difficile, oggi, trovare persone qualificate. L'occupazione è un tema, dunque, di cui tutti si dovrebbero occupare.

Sulla stessa linea anche Filctem Cgil Vicenza, che si è fatta sentire attraverso la presa di posizione del segretario generale Giuliano Ezzelini Storti. Chiampo, nelle parole del segretario, attraverso questa richiesta di lavoro, è stata paragonata all'Alabama degli anni Trenta... Ed è stato caldamente suggerito di rimuovere quel cartello per evitare ulteriore brutte figure in un'area produttiva di rilievo al livello europeo.

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