Commercianti di Schio chiedono lo stato di calamità
La provocazione di Guido Xoccato che punta a posticipare i saldi.
«Il maltempo di questa primavera non trova spazio nella memoria d’uomo. Alla fine chiederemo lo stato di calamità come i nostri cugini agricoltori. Se non fosse possibile allora invocheremo un allontanamento di almeno tre settimane rispetto all’inizio dei saldi». E’ provocatorio Guido Xoccato, presidente Ascom mandamento di Schio, nel riflettere ad alta voce sulle perdite dei commercianti dopo una primavera che sembra più degna di un autunno avanzato.
Lo stato di calamità
Se da un lato l’idea dell’indennizzo suona tanto di provocazione e boutade, l’idea dei saldi da posticipare rispetto alla data fissata per il 6 luglio, potrebbe essere accarezzata e accolta. L’idea - oscilla fra il serio e il faceto - dai dati forniti da Confcommercio provinciale che, dopo un attento monitoraggio, ha confermato che il maltempo abbia fatto perdere dal 30 al 50% degli incassi rispetto allo scorso anno. A «piangere» maggiormente chi vende abbigliamento, scarpe e gelati. «Con questa prospettiva non ci si paga neppure la merce presa - prosegue Xoccato - per cui non so come faremo. Certamente la battuta dello stato di calamità deve restare tale, però non appena l’ho postata devo dire che ha subito dato il via a un tam tam che ha fatto discutere tanto; è certamente una battuta perché non esiste per il negozio di vicinato questa possibilità, però è stata un’occasione per puntare i riflettori sulle nostre difficoltà».
Posticipare i saldi
Una cosa che invece si potrebbe fare è solleticare l’ipotesi di posticipare i saldi e farli slittare dal 6 luglio. «Forse adesso la situazione meteorologica tende a diventare più consona rispetto alla stagione - incrocia le dita Xoccato - però per noi vuol dire riuscire a vendere per poco più di un mese? Sarebbe un nuovo massacro per noi; per cui se si potessero rinviare i saldi anche solo di tre settimane potremmo sperare non dico nel salvare la stagione, ma almeno in un contenimento dei danni». E sul banco degli imputati, correi insieme al freddo e alla pioggia, Xoccato mette anche le elezioni e la crisi. «E’ un dato statistico che la gente nel periodo elettorale non spende - garantisce il presidente Ascom mandamento di Schio - forse perché in questo contesto si respira maggiore aria di insicurezza e precarietà. Sta di fatto che si è moto più parchi; se questo poi lo contestualizziamo in un contesto di crisi locale, nazionale e mondiale, allora il panorama è desolante».
Realtà locali
Poi torta a puntare l’attenzione sulla realtà locale e si mette dalla parte di quanti hanno un bar che deve far i conti con un plateatico spesso vuoto e con sedie destinare a fare dentro e fuori anche più volte al giorno. «Non si può certo essere invogliati in una situazione simile - riprende Xoccato - per cui è davvero un momento difficile per tanti settori. Per quanto riguarda le altre categorie non so quanto possa essere effettivamente percorribile la strada di saldi posticipati, non è facile mettere d’accordo tante teste, speriamo almeno di trovare delle soluzioni che permettano una redditività sufficiente almeno per garantire le spese dei commercianti». Per cui non resta che incrociare le dita e tenere il naso puntato all’insù. Sperando finalmente di inforcare gli occhiali da sole e di non dover più aprire l’ombrello.