Raccolta fondi

Città della Speranza e ricerca pediatrica: grandi numeri per il Web Ch@rity Dinner

Un’iniziativa originale nata dall’idea di Stefania Fochesato, past president e referente per il fundraising, dato lo stop alle manifestazioni pubbliche dettato dai DPCM.

Città della Speranza e ricerca pediatrica: grandi numeri per il Web Ch@rity Dinner
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È targata Fondazione Città della Speranza la “1^ Web Ch@rity Dinner per la ricerca pediatrica” tenutasi sabato 2 maggio.

Un successo l'edizione online

Centodiciotto persone collegate da 11 province italiane, e persino da Londra, per una cena di raccolta fondi in streaming. È targata Fondazione Città della Speranza la “1^ Web Ch@rity Dinner per la ricerca pediatrica” tenutasi sabato 2 maggio. Un’iniziativa originale nata dall’idea di Stefania Fochesato, past president e referente per il fundraising, dato lo stop alle manifestazioni pubbliche dettato dai DPCM.

“L’emergenza sanitaria da Covid-19 non deve far abbassare la guardia sulle patologie pediatriche contro le quali ancora molti bambini e ragazzi devono lottare. Quindi è ancor più importante tutelare la loro salute e, al contempo, fornire ai ricercatori gli strumenti necessari al progresso delle terapie – dichiara Fochesato –. Alla notizia di questo evento, reso possibile grazie all’impegno di Eismann, si è da subito creato un tam-tam straordinario che ha fatto schizzare il numero di adesioni, giunte davvero da ogni dove”.

Città della Speranza e ricerca pediatrica: grandi numeri per il Web Ch@rity Dinner

Il ricavato per la ricerca

Milano, Roma, Cagliari, Ancona, Lucca, Trento, Padova, Vicenza, Treviso, Venezia, Verona e, come si diceva, Londra sono le principali città da cui si sono collegati i partecipanti che, per una sera, hanno scelto di condividere virtualmente la propria cena, indossando tanto di abito elegante come si conviene nelle normali occasioni di questo genere. Dall’antipasto al dessert, tutte le portate sono state gentilmente donate e consegnate a domicilio da Eismann, azienda veronese specializzata nella vendita diretta di surgelati, a cui si sono aggiunti Bocelli 1831, che ha messo a disposizione il vino, e Biscotteria Veneziana che ha fornito i biscotti. Tale disponibilità permette di destinare l’intero ricavato della serata ai progetti di ricerca scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della SperanzaL’ammontare delle donazioni ha toccato i 20mila euro, ma il numero è destinato a crescere anche grazie a quanti, pur non potendo partecipare, stanno offrendo comunque il proprio contributo. La serata, presentata da Arianna Lorenzetto, ha visto l’intervento di molti ospiti. Giovanni Paolino, direttore di Eismann Italia, ha anticipato la prossima campagna in favore di Città della Speranza che prevede la distribuzione di un gadget dedicato a fronte di una donazione. L’attore Massimo Boldi ha ringraziato i bambini dei sacrifici che stanno facendo in questo difficile periodo per il bene dei loro nonni. L’illustratore dell’album Calciatori della Panini, Valentino Villanova, ha realizzato le caricature di tutti gli ospiti. Barbara Capaccioli ha intrattenuto con la sua musica pop-jazz, mentre l’ex calciatore di serie A, il veneziano Andrea Seno, ha donato la maglietta autografata da Roberto Baggio, ricevuta al termine della partita Juve-Foggia del 9 maggio 1993.

Città della Speranza e ricerca pediatrica: grandi numeri per il Web Ch@rity Dinner

Sviluppo importante nell'ultimo triennio

La prof.ssa Antonella Viola ha spiegato come l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, di cui è direttrice scientifica, abbia conosciuto uno sviluppo importante nell’ultimo triennio, da essere divenuto particolarmente attrattivo per i ricercatori: il focus sulla diagnostica avanzata per individuare il percorso terapeutico più adatto al paziente pediatrico, che fa di Padova un centro di riferimento nazionale, si è accompagnato ad un ampliamento dell'attività di ricerca ad ambiti nuovi come la terapia genica, la medicina rigenerativa e l'ingegneria tissutale, la medicina predittiva e l’immunologia. Ciò significa poter studiare le malattie con un approccio multidisciplinare. Infine ha preso la parola la dott.ssa Giulia Borile che ha raccontato del recente periodo di formazione al Francis Crick Institute di Londra, a due passi dal famoso binario 9 e ¾ di Harry Potter, dopo essersi aggiudicata il My First IRP Grant con il bando 2019/2020. Lì la ricercatrice ha collaborato ad un progetto multidisciplinare per studiare la risposta dei farmaci nel trattamento della leucemia mieloide acuta (LMA).

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