Cinquantamila euro il bottino della rapina con sequestro in villa
I due proprietari immobilizzati da quattro rapinatori con accento dell'Est. Urge maggior sicurezza.

Nella notte tra giovedì e venerdi scorsi, a Malo due coniugi sono stati sequestrati e rapinati nella loro villa di via Schio, da 4 malviventi che dopo averli immobilizzati, se ne sono andati con un bottino di 50 mila euro in ori e danari.
I malcapitati
I coniugi erano stati legati ad una sedia ma non hanno riportato ferite e sono riusciti a liberarsi dopo che i rapinatori se n'erano andati.
I malcapitati sono, appunto, Alessandro Gregori e sua moglie Neide, che hanno dovuto aprire la cassaforte ai rapinatori prima di essere legati ad una sedia, così che i malviventi potessero compiere indisturbati la loro razzia.
L'episodio
Gregori, pensionato, verso le 21:30 di giovedì 20 mrzo 2025, prima di coricarsi era uscito di casa con il cane ma i rapinatori che probabilmente ne conoscevano le abitudini, lo hanno aggredito e costretto a rientrare in abitazione.
Recatisi in camera da letto hanno fatto alzare la moglie per portarla in sala dove il marito era già sotto minaccia dei tre complici.
Entrambi sono stati legati con i lacci delle scarpe e con i cavi del telefono, non prima che la moglie fosse riportata in camera per aprire la cassaforte dalla quale sono stati asportati denaro, orologi e gioielleria.
Superato il terrore nel quale erano piombati temendo per la loro stessa vita, come ha riferito la signora, proprio lei ha sciolto con i denti il cavo telefonico divincondosi per poi liberare anche il marito con un coltello recuperato dalla cucina e chiamare i Carabinieri.
Le indagini e le contromisure
I militari hanno subito iniziato le loro indagini dopo aver raccolto ogni elemento utile, soprattutto dalla padrona di casa: i ladri, ad esempio, parlavano in italiano coi derubati ma tra loro pare usassero un idioma dell'Est.
Sempre la signora, con i colleghi della stampa si è sfogata per il serso di insicurezza nel quale la famiglia è piombata ed ha riferito di aver già chiesto al sindaco maggior illuminazione per la contrada oltre ad aver pensato a qualche propria cotromisura di sicurezza:"Un conto è venire derubati, altro essere terrorizzati e minacciati come mai pensi ti accadrebbe".