Guardia di Finanza

"Cimitero" di veicoli abbandonati in un'autofficina a Trissino, sequestrate oltre 50 tonnellate di rifiuti

Il rappresentante legale non è stato in grado di esibire le autorizzazioni ambientali necessarie, né la documentazione che giustificasse il deposito dei rifiuti

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"Cimitero" di veicoli abbandonati in un'autofficina a Trissino, sequestrate oltre 50 tonnellate di rifiuti

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha individuato a Trissino un'area pertinenziale a un'autofficina, dove giacevano decine di veicoli a motore in stato di abbandono, oltre a contenitori di olio minerale esausto, filtri di olio usati e materiale ferroso. Sequestrate oltre 50 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi e nocivi per l'ambiente.

Tonnellate di rifiuti pericolosi

Nell'ambito dei controlli sul territorio da parte della Guardia di Finanza, per contrastare i fenomeni di illegalità economico-finanziaria, nei giorni scorsi è stata sequestrata un'area pertinenziale ad un'autofficina di Trissino, dove sono state trovate tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, con il rischio di sversamento nel terreno di sostanze nocive per l'ambiente.

 

Necessario è stato il provvedimento cautelare d'iniziativa, da parte delle Fiamme Gialle vicentine, in collaborazione con i funzionari ARPAV. All'interno del deposito incontrollato, sono state trovate decine di veicoli a motore, in pessimo stato di abbandono perché privi di parti interne, meccaniche ed elettriche; nonché contenitori di olio minerale esausto, filtri olio usati, esposti agli agenti atmosferici e materiale ferroso vario, per un totale di 50 tonnellate, in gran parte a diretto contatto con il terreno.

Il deposito di rifiuti speciali

Il sequestro

A rispondere di quanto trovato dai finanzieri è stata la società proprietaria dell'immobile ispezionato. Alla denuncia, il rappresentante legale non è stato in grado di esibire le autorizzazioni ambientali necessarie, né di produrre la documentazione che giustificasse il deposito dei rifiuti speciali.

Pertanto, ciò ha portato alla notizia di reato, inoltrata alla Procura di Vicenza, per la violazione delle leggi in materia di tutela dell'ambiente. L'area del deposito è stata, in seguito, sottoposta a sequestro preventivo.

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