«Ci sto? affare fatica» a Solagna insegna ai ragazzi il valore del bene comune

Le giovani leve al lavoro per ripulire e riverniciare tante zone del paese, guidati da due esperti: Franco Brotto e Michele Sebben.

«Ci sto? affare fatica» a Solagna insegna ai ragazzi il valore del bene comune
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«Ci sto? affare fatica» a Solagna insegna ai ragazzi il valore del bene comune

Il progetto «Ci sto? Affare fatica» ha avuto successo anche nel comune di Solagna. Due settimane di lavori per sedici ragazzi che hanno dedicato le loro giornate di vacanza a fare qualcosa di utile per il loro paese guidati da due figure esperte, ossia Franco Brotto e Michele Sebben. Infatti, sono stati i protagonisti della cura e della manutenzione di strade, edifici e realtà pubbliche usate da tutti i cittadini quotidianamente.

Hanno iniziato dal campetto da calcio e dal parco, dove hanno ripulito la zona dai rifiuti e hanno riverniciato panchine, porta bici e tabelloni. Sono poi passati all’ecocentro, dove hanno sistemato le porte d’entrata dando una mano di colore. Hanno poi preso in mano la situazione in casa di riposo, chi riverniciando una stanza e chi ripulendo la zona esterna.

Non è mancata poi la pulizia delle diverse zone del paese: dal patronato alla stazione, dal parcheggio del comune alle scuole elementari. Il vicesindaco Daniele Andrea Nervo ha così commentato l’iniziativa:

«Si tratta di lavori che hanno permesso di far capire ai ragazzi che cosa sia davvero il bene comune e quale valore ha. Prendiamo ad esempio una panchina, nel momento in cui si lavora per renderla più ordinata e dignitosa ci si penserà due volte poi a sporcarla o rovinarla quando la si utilizzerà con gli amici. Si crea così una corresponsabilità davvero sentita dai ragazzi. Inoltre, posso dire sia stato un bene anche per il comune stesso, poiché la pulizia è stata fatta con cura dai ragazzi, senza l’utilizzo di prodotti che andassero ad attaccare l’ambiente. Abbiamo ripulito le radici degli alberi in cui spesso si impiglia la sporcizia utilizzando solo le mani. In tal modo questi giovani hanno potuto comprendere anche la responsabilità che devono avere nei confronti dell’ambiente naturale in cui vivono».

Pertanto si può affermare che il successo sia stato registrato sia per il prodotto finito, ossia una Solagna più pulita, sia per ciò che si è sviluppato nell’animo di queste giovani generazioni: un senso di responsabilità civile, di decoro pubblico e di bene comune, che forse prima di questa straordinaria iniziativa veniva superficialmente ignorato.

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