Cade e muore per un'emorragia non diagnosticata: aperto un fascicolo per la morte di Caterina Marisotto
La Procura di Vicenza indaga sul decesso dell'88enne di Montecchio Maggiore, a seguito dei ripetuti accessi in Pronto Soccorso. Domani, 15 novembre, l'autopsia
Una caduta in casa, la frattura di un braccio e, dietro a sintomi apparentemente banali, una tragedia che si consuma in pochi giorni. È morta lo scorso venerdì, 8 novembre 2024, al San Bortolo di Vicenza Caterina Marisotto, 88enne di Montecchio Maggiore.
A renderlo noto la società di tutela legale Studio3A, che ha raccontato in una nota inviata ai media di giorni di dolori sempre più intensi e tre accessi al Pronto Soccorso. La Procura Berica ha aperto un’indagine per omicidio colposo, accogliendo la richiesta dei familiari della vittima, che hanno sporto denuncia assistiti dallo studio legale.
La caduta e i primi sintomi non considerati
L'anziana, autosufficiente e in buone condizioni di salute, era caduta in casa il 30 ottobre. Portata al Pronto Soccorso di Arzignano, le venne diagnosticata una frattura all’omero sinistro, per poi essere dimessa in serata con l'indicazione di ritornare il giorno seguente per la gessatura.
Già dalla notte successiva, tuttavia, Caterina aveva iniziato a lamentare forti dolori alla gamba e all’addome. Nonostante le ripetute chiamate al 118 e i successivi accessi al Pronto Soccorso, i dolori vennero attribuiti solo a una lieve costipazione.
Un quadro clinico aggravato
La situazione, però, Caterina aveva cominciato a peggiorare il 2 novembre, quando l’anziana aveva iniziato a manifestare sintomi di confusione mentale e delirio. Nuovamente ricoverata ad Arzignano, gli esami rivelano un calo dei valori di emoglobina, indicando una possibile emorragia interna.
Deciso di ricoverarla, una Tac aveva evidenziato uno spandimento ematico dovuto a lesioni vascolari. La paziente venne quindi trasferita d’urgenza al San Bortolo di Vicenza per un intervento chirurgico di embolizzazione. Purtroppo, era già troppo tardi, e Caterina è spirata venerdì scorso, 8 novembre 2024.
Aperto un fascicolo
I familiari dell'anziana, sconvolti e amareggiati, hanno denunciato il caso alla Procura tramite l’avv. Davide Ferraretto. Nel frattempo, il PM Paolo Fietta ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto l’autopsia, che sarà eseguita domani, venerdì 15 novembre, dal medico legale Andrea Porzionato all'ospedale di Vicenza, alla presenza di un consulente nominato dalla famiglia.
L’obiettivo è fare luce sulle cause della morte e su possibili responsabilità mediche, portando una risposta alla famiglia Marisotto, che chiede giustizia per una vicenda che forse, con interventi tempestivi, avrebbe potuto avere un epilogo diverso.
Un esposto simile mesi prima
Un caso simile a quello della signora Caterina, legato ai lunghi iter ospedalieri che, purtroppo, portano alla morte di un paziente, risale alle scorso 9 giugno quando Donata Giacometti, 45enne e madre di quattro figli, era venuta a mancare per una setticemia, a seguito di un doloroso iter tra gli ospedali San Bortolo di Vicenza e quello di San Bonifacio in provincia di Verona.
Donata era stata portata con un urgenza all'ospedale San Bortolo per dei forti dolori addominali. Da lì, è cominciato un lungo iter ospedaliero, che ha visto la 45enne rimanere in attesa per cinque ore prima di essere visitata. Dai primi esami ematici, effettuati nel tardo pomeriggio, avevano rivelato valori anomali, inizialmente compatibili con un’appendicite poi esclusa.
Mentre i dolori continuavano a peggiorare, il marito Nicola aveva già deciso di trasferirla all'ospedale di San Bonifacio, dove Donata è stata poi trasportata in tarda serata. Lì, i medici hanno notato la grave infiammazione, rendendo necessario un intervento chirurgico urgente. Purtroppo, non è stato sufficiente per salvare la vita della 45enne, la quale si è spenta alle prime ore del mattino del 9 giugno.
Anche in questo caso, visto il calvario di Donata tra un ospedale e l'altro, l'avvocato della famiglia, Gianluca Tencati, aveva presentato un esposto alla Procura, per segnalare le negligenze dell'ospedale San Bortolo.