Cade dalla rampa per disabili e batte la testa, tre indagati per la morte di Daniele Moretto
Il 56enne di Povolaro di Dueville stava partecipando ad una gita organizzata dalla Rsa "Il Giardino dei Tigli" di cui era ospite
Mercoledì 6 marzo 2024, Daniele Moretto, disabile 56enne, stava partecipando a una gita organizzata dalla Rsa di cui era ospite, quando durante una pausa alla pasticceria Olivieri di Arzignano è caduto dalla rampa per disabili ed è morto dopo aver battuto la testa. Per far luce sulla tragica vicenda, la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo: al momento sono tre gli indagati per la morte di Moretto.
Cade dalla rampa per disabili e batte la testa
Daniele Moretto, 56 anni, originario di Povolaro di Dueville, aveva condotto una vita normale come receptionist fino a otto anni fa, quando un grave ictus lo ha reso disabile, lasciandolo in uno stato vegetativo. Nonostante ciò, aveva compiuto un recupero eccezionale, e i suoi familiari hanno scelto di ricoverarlo presso la Rsa "Il Giardino dei Tigli" di Altavilla Vicentina, dove avrebbe potuto ricevere cure specializzate e continuare il suo percorso di riabilitazione.
Il cinquantaseienne si spostava utilizzando una carrozzina elettrica, che gli permetteva anche di comunicare attraverso la scrittura, dato che aveva perso l'uso della parola. Anche la madre, novantenne, risiede nella stessa struttura, la casa di riposo "Papa Albino Luciani", dove aveva scelto di andare per rimanere vicino a suo figlio.
Per il mercoledì 6 marzo 2024, come consuetudine, la struttura aveva organizzato un'uscita per gli ospiti alla Grotta di Lourdes al Santuario di Chiampo, sempre nel Vicentino. Durante il tragitto in pullmino, il personale del Giardino dei Tigli aveva deciso di fare una sosta alla pasticceria Olivieri di Arzignano per permettere agli ospiti di fare colazione.
È proprio durante questa sosta che è avvenuta la tragedia. Moretto ha cercato di salire la rampa per disabili con la sua carrozzina elettrica per accedere alla pasticceria. Purtroppo, la rampa non era dotata di alcuna protezione e, una volta giunto in cima, è caduto battendo la testa sui gradini sottostanti.
Daniele Moretto è morto durante l'intervento
Il disabile è stato soccorso dagli operatori sociosanitari che hanno dato l’allarme ed è stato condotto in ambulanza all’ospedale di Arzignano, da dove però è stato immediatamente trasferito al San Bortolo di Vicenza in ragione delle sue condizioni gravissime: Moretto aveva riportato un grave trauma cranico e aveva in atto un’emorragia cerebrale massiva.
Giunto in ospedale il 56enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza, ma non ce l’ha fatta, è deceduto in sala operatoria.
Sul posto sono anche intervenuti anche i carabinieri di Arzignano che hanno avvisato l’autorità giudiziaria che ha poi aperto un fascicolo per far luce sull'accaduto.
La procura ha aperto un fascicolo: tre indagati
L'improvvisa morte di Daniele Moretto ha sconvolto le sorelle della vittima che hanno chiesto che sia fatta luce sulla vicenda. La Procura di Vicenza, quindi, tramite il Pubblico Ministero dott.ssa Camilla Menengoni, ha avviato un procedimento penale per le presunte accuse di omicidio colposo e abbandono di incapace in relazione alla tragica morte di Daniele Moretto.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti tre individui, tra cui un'educatrice, appartenenti alla Residenza Sanitaria Assistenziale "Il Giardino dei Tigli" di Altavilla Vicentina, dove la vittima, non autosufficiente, era ricoverata. Gli indagati includono un uomo di 69 anni, identificato come A. M., e due donne di 28 anni, A. T., e 65 anni, I. P. B., tutti residenti ad Altavilla. Questa azione è stata intrapresa anche per consentire loro di nominare eventuali consulenti tecnici di parte per condurre accertamenti non ripetibili.
Martedì l'autopsia
Il Sostituto Procuratore ha disposto inoltre l'esecuzione dell'autopsia sulla salma per determinare le cause del decesso del 56enne. L'incarico sarà conferito martedì 12 marzo alle 9:30 presso gli uffici della Procura di Vicenza al medico legale dott. Dario Raniero, della sezione di Medicina Legale dell'Università di Verona.