Bonus Facciate e falsi crediti, la finanza blocca compensazioni per 10 milioni di euro
Sono state avanzate diverse segnalazioni alle Agenzia delle Entrate per la sospensione dei modelli F24 che presentano evidenti profili di rischio
I reati contestati sono “emissione di altri documenti per operazioni inesistenti” e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche
Bonus Facciate e falsi crediti, la finanza blocca compensazioni per 10 milioni di euro
Nuove indagini della guardia di finanza di Vicenza sul corretto utilizzo dei crediti fiscali del “Bonus Facciate", l'agevolazione fiscale correlata agli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, che consentiva il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 90% dell’importo dei lavori realizzati. Le fiamme gialle hanno segnalato e proposto all’Agenzia delle Entrate la sospensione delle deleghe di pagamento (modelli F24) per il pagamento di tributi e contributi, contenenti compensazioni con crediti d’imposta inesistenti, per circa 10 milioni di euro.
Attestazioni fittizie per ristrutturazioni su immobili inesistenti
In particolare, i militari della Tenenza di Thiene, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Vicenza sul fallimento di una società a responsabilità limitata con sede in provincia di Vicenza, hanno verificato che il legale rappresentante della ditta nei mesi di ottobre e novembre 2021, aveva ceduto alla S.r.l., pochi giorni prima del fallimento, crediti d’imposta legati al “Bonus facciate” per oltre 10,6 milioni di euro. Gli approfondimenti svolti hanno evidenziato che i crediti sono stati generati e ceduti attraverso la fittizia attestazione, sulla apposita piattaforma web messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione su immobili di fatto inesistenti.
Le indagini di polizia giudiziaria, svolte a seguito di approfondimenti investigativi per il reato di “emissione di altri documenti per operazioni inesistenti” e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, hanno consentito di constatare che i crediti d’imposta fittizi sono stati immediatamente ceduti dalla S.r.l. fallita a molteplici soggetti economici ubicati in Veneto, Emilia Romagna, Toscana Lombardia e Lazio: Questi, a loro volta, hanno poi effettuato ulteriori cessioni a soggetti terzi ovvero conservato la disponibilità con possibilità di utilizzarli in compensazione con imposte e contributi dovuti.
Pertanto sono state avanzate molteplici segnalazioni alle competenti Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate, finalizzate all’avvio della procedura di sospensione dei modelli F24 contenenti compensazioni con i citati crediti che presentano evidenti profili di rischio.Le indagini di polizia giudiziaria, invece, continuano al fine di rilevare l’eventuale coinvolgimento nella truffa da parte di professionisti e verificare l’eventuale consapevolezza dei vari soggetti economici che hanno acquisito i crediti d’imposta. La Guardia di Finanza di Vicenza continua nellle attività di contrasto alle condotte che pregiudicano il corretto impiego delle risorse pubbliche.