Bloccati articoli cinesi natalizi destinati ad una azienda vicentina
Su 410 pezzi di decorazioni natalizie e su 64 biliardini per calcio balilla, la marcatura CE non era stata rilasciata da un ente certificatore autorizzato.
Trovati anche più di 9mila pezzi tra utensili per il bricolage, oltre a sacchi da boxe e tavoli da ping-pong privi di istruzioni in lingua italiana.
Bloccati articoli cinesi natalizi destinati ad una azienda vicentina
I funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Vicenza, nell’ambito dell’attività di contrasto degli illeciti e di tutela dei consumatori finali, hanno fermato una spedizione, proveniente dalla Cina, di merce non conforme destinata a un’azienda avente sede nel vicentino.
Marchio CE contraffatto e articoli senza istruzioni in italiano
Dall’attività di controllo fisico, effettuata per verificare la regolarità di quanto dichiarato al momento dell’importazione, è risultato che su 410 pezzi di decorazioni natalizie (gonfiabili con luce, pupazzi raffiguranti babbo natale, lanterne, globi e riproduzioni in scala di paesaggi natalizi) e su 64 biliardini per calcio balilla, la riportata marcatura CE non era stata rilasciata da un ente certificatore autorizzato, come successivamente confermato dal MISE.
Trattandosi di prodotti per i quali trovano applicazione le previsioni della normativa comunitaria quali il Reg. (CE) 765/2008, la Direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli e la Direttiva 2014/30/UE sulla compatibilità elettromagnetica, i funzionari hanno sottoposto la merce a fermo amministrativo.
Nella stessa spedizione sono stati rinvenuti, inoltre, più di 9mila pezzi tra prodotti utensili per il bricolage (punte da trapano, cacciaviti, chiavi per dadi, pinze e seghe a mano), sacchi da boxe e tavoli da ping-pong privi di istruzioni in lingua italiana, in violazione dell’art. 9 del codice al consumo (Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206), oltre che del fascicolo tecnico in violazione della Direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza generale dei prodotti.
La ditta importatrice ha deciso di non regolarizzare i beni riportanti la marcatura CE non conforme, provvedendo alla riesportazione in un paese extra UE della merce che, quindi, non verrà immessa nel territorio comunitario, mentre ha provveduto, sotto controllo dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Vicenza, ad apporre le etichette e le istruzioni in lingua italiana sui restanti prodotti.