Bilancio bassanese: calcolatrice alla mano i conti non tornano
Il vicesindaco Roberto Marin, accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Zonta, espone le problematicità.
Bilancio bassanese: calcolatrice alla mano i conti non tornano
Gli sguardi affranti di una giunta con le mani legate. Questa la scena di una conferenza che ha messo sul piatto verità scomode e sconvolgenti per i piani amministrativi.
«Da cittadini a cittadini ci teniamo a dirvi oggettivamente, a livello di conti, qual è davvero il bilancio del comune di Bassano del Grappa, che appare diverso da quello che la precedente Amministrazione comunale ha propagandato».
Con queste parole di introduzione il sindaco Elena Pavan ha aperto la conferenza in cui hanno fatto da protagonista le rivelazioni del vicesindaco Roberto Marin e quelle dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Zonta. La situazione appare fin dalle prime battute a dir poco pesante. Numeri, previsioni e interventi, cambiano tutto ad un tratto dopo quelle che erano state le dichiarazioni dell’Amministrazione Poletto. Ma a dare il colpo di grazia è il guardare indietro nel tempo, al 9 aprile 2019, quando l’ex giunta aveva deciso di utilizzare 9 milioni e 100mila euro dell’avanzo di bilancio, lasciando a chi si sarebbe poi seduto sulla poltrona solo poche briciole, che non avrebbero mai sfamato gli slanci progettuali della nuova squadra al potere. Un quadro economico ambiguo e pauroso, non tanto per la sicurezza del bilancio, che dopo l’intervento di tre milioni messo in campo dalla giunta Pavan si ritrova ad essere in una bolla di sicurezza, ma in quanto i numeri della precedente amministrazione non tornano. Pertanto, dopo le accurate verifiche, lo stesso vicesindaco Marin si è ripromesso di analizzare capitolo per capitolo ogni spesa che è stata fatta negli ultimi cinque anni, sperando di non avere altri conigli che escano improvvisamente dal cappello.
Intervento di 3 milioni di euro per risanare l’equilibrio economico
«Noi stiamo approntando un intervento di circa 3 milioni di euro: sono le risorse che abbiamo dovuto recuperare per ristabilire l'equilibrio e dare funzionalità sia per la parte delle spese di normale gestione, sia per quelle relative agli investimenti. Entro il 31 luglio ogni comune in Italia deve fare la prima verifica degli equilibri di bilancio, tra entrate e uscite. A fianco di questo, nel caso del nostro comune, si inserisce quell'importante delibera fatta dalla precedente Amministrazione, il 9 aprile, in cui si è approvato il rendiconto, il bilancio consultivo del 2018 e poi un'enorme variazione di bilancio di 9 milioni e 100mila euro da utilizzare per le opere pubbliche, il 99,8% dell'avanzo di amministrazione, lasciando liberi solo 150mila euro. Quell'intervento ha bloccato qualsiasi ulteriore risorsa disponibile all'Amministrazione che sarebbe arrivata».
Queste le parole che aprono l’intervento di Roberto Marin e che annunciano una realtà sconvolgente, data dalla verifica ufficiale dei primi sei mesi dell’anno. Tre sono quindi i milioni che la giunta ha dovuto investire per risanare il bilancio comunale:
«2 milioni di intervento sulla parte in conto capitale e circa un milione per la parte in conto spesa corrente. In particolare quel milione in meno deriva da minori entrate rispetto alla previsione del 2019. I dati essenziali prevedevano che circa 14 milioni dovessero entrare nelle casse del comune attraverso IMU e TASI, mentre gli uffici comunali hanno previsto una diminuzione di circa 230mila euro. Altro dato sono i parcheggi, il dato previsionale era di 1 milione e 728mila euro, mentre sembra che ci sarà una minore entrata di circa 300mila euro. Ulteriore dato riguarda le sanzioni amministrative che prevedeva 1 milione e 405mila euro, mentre gli uffici parlano di una diminuzione di 120mila euro. Si aggiungono, sempre per la parte corrente, la necessità di integrare il fondo rischi per cause legali e contenziosi di 170mila euro, in quanto la vertenza legata al Polo museale Santa Chiara rispetto all’esclusione dal bando ha visto entrare in causa il Comune, a cui sono stati richiesti 550mila euro, 380mila erano già stati dati, ma il resto è stato da noi integrato. Infine per la parte in conto capitale abbiamo, rispetto alla previsione degli oneri di urbanizzazione al bilancio che erano di due milioni di euro, invece, un incasso minore pari a circa 1 milione e 800mila euro. Da aggiungere ulteriori interventi che in queste settimane sono maturati, per i quali non vi era alcun stanziamento di bilancio rispetto ad azioni e a comunicazioni di fatti attribuibili alla passata Amministrazione. Tra questi i 15mila euro per il concorso dei quartieri per la raccolta della differenziata, bando annunciato nel 2018, tuttavia mancava per questa cifra il capitolo di bilancio. Ulteriore intervento che abbiamo dovuto finanziare sono quelli riguardanti la verifica statica e il monitoraggio dei fabbricati comunali, che è costato 80mila euro. Aggiungo altri 40mila per rimpinguare il capitolo delle spese legali e dei rimborsi per le richieste risarcitorie sotto franchigia».
Numeri concreti che mostrano verità prima sconosciute ai cittadini. Lo stesso Marin ha sostenuto che:
«Buona parte di queste variazioni erano già note alla passata Amministrazione il 9 aprile. Quindi prima di fare quella destinazione totale dell’intero avanzo in svariate opere pubbliche di cui non si conoscono per bene il progetto o le finalità o le modalità di esecuzione, si doveva necessariamente salvaguardare l’equilibrio di bilancio».
L’esposizione si è poi spostata su un esempio pratico, i parcheggi.
«Il comune nel 2018 ha incassato 1 milione e 570mila euro di parcheggi. I dati sono monitorati mensilmente da Sis. La passata Amministrazione ha fatto alcune scelte e qualcuna la condivido, come la gratuità del parcheggio Le Piazze. Ma ha anche messo in atto l’intervento nel parcheggio Terraglio, cambiando spesso il colore alle strisce. Tuttavia solo quest’ultimo portava 120mila euro annuali. Quindi, contando che Le Piazze gratuite la sera portano un minore incasso di circa 50mila euro l’anno, si arriva ad avere un’entrata minore di 170mila euro totali. Mi chiedo come si potevano stanziare 1 milione 728mila euro di bilancio di previsione».
Il vicesindaco ha quindi commentato affermando che non si entra pertanto nel merito delle scelte della vecchia Amministrazione, ma piuttosto si analizza «l’azione di forza di occupare l’intero avanzo di bilancio», mettendo così in difficoltà la giunta futura.
«Per questo abbiamo dovuto fare un intervento di tre milioni riprendendo in mano l’avanzo di amministrazione, rifacendo il piano delle opere pubbliche e rinunciando quindi ad alcune di queste pianificate. In particolare, siamo dovuti anche intervenire sul famoso stanziamento di due milioni di euro rispetto al teatro Astra».
Qui si apre un altro capitolo, con al centro uno degli edifici più discussi della città di Bassano.
«La passata Amministrazione ha stanziato 2 milioni, con l’utilizzo dell’avanzo, per l’ipotetica acquisizione dell’Astra. Un consigliere comunale è andato a verificare ciò che ci stava sotto a quella proposta di delibera per la destinazione di questa somma di risorse dei cittadini a tale acquisto. Dopo la richiesta degli atti, è stata fornita una risposta ufficiale da esibire che mostra l’atto di acquisizione del teatro nel lontano 2004 - 2006, alcune perizie di stima del 2008 e una visura ipocatastale del marzo 2019. Quindi quella delibera poggiava sul fatto che l’Amministrazione aveva deciso di acquistare il teatro Astra. In pratica, con un esempio, è come se io decidessi di comprare la casa del mio vicino, ma lui non lo sa. Prova ne è che proprio in quei giorni, i proprietari del teatro prendevano le distanze da tale decisione e affermavano che avrebbero aspettato la futura Amministrazione. Inoltre va evidenziato che quell’impegno di spesa, perché possa rimanere impegno di spesa con tali risorse che ora sono occupate per l’acquisto dell’immobile, può essere utilizzato per l’acquisto del teatro Astra solo attraverso rogito notarile entro il 31 dicembre 2019. Quindi non c’è neanche la possibilità tecnico - giuridica di sviluppare questa ipotesi, perché gli acquirenti ufficialmente non lo sanno ancora, poi perché bisogna fare le opportune verifiche da tutti i punti di vista, infine la somma destinata di due milioni di euro non rappresenta il corrispettivo. Questi quindi naturalmente finiranno in avanzo».
Secondo il giudizio di Marin, pertanto, non basta pensare all’acquisizione del teatro Astra, ma bisogna mettere sul tavolo la pianificazione dell’intervento e anche ciò che ne consegue, «bisogna iniziare a fare le scelte con progettualità e lungimiranza». Dunque una parte di quelle risorse stanziate sono state recuperate per questi tre milioni che si sono necessari, lasciando circa un milione di euro per questo progetto di acquisizione. Gli altri due, invece, sono stati recuperati dalla riscrittura delle opere pubbliche pianificate.
L’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Zonta
Non è mancato l’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Zonta, che ha parlato di questo avanzo utilizzato come un «regalo elettorale» che non rispettava gli equilibri di bilancio nelle opere pubbliche, mettendo poi in luce ciò che giustifica la sua tesi.
«La problematica dei lavori pubblici prevede che sia indetta la gara prima del 31 dicembre, altrimenti i soldi stanziati per realizzare quell’opera se ne vanno in avanzo. Se si guarda in particolare il comune di Bassano e ciò che si può fare in merito ai lavori pubblici in un anno, è evidente che non si possono stanziare 9 milioni ad aprile e terminarli entro il 31 dicembre. Senza contare che alcune cifre stanziate non tenevano conto di alcune situazioni».
Ponte degli Alpini
«Ha avuto nel 2018 due ingressi, una riscossione di una garanzia di una cauzione di circa 472mila euro. L’altra derivante dalla causa vinta con Vardanega, che ha restituito parte dell’acconto. Queste cifre corrispondono alla somma di 1 milione e 164mila euro, che non era presente nella variazione di bilancio di aprile. Ma sono denari che servono al Ponte, perché se non si trovano nel proprio quadro economico non si riescono a completare i lavori. Pertanto non potevano stare nell’avanzo di bilancio del 2018 utilizzato per le opere pubbliche. Quindi, noi abbiamo dovuto riscriverlo nella contabilità del Ponte stesso. Questo per due questioni. La prima, dopo tutte le spese di questi anni, eravamo rimasti con una voce “imprevisti” che dava a disposizione 4mila e 600 euro. Una cosa impossibile. Seconda questione, con il contratto fatto con il Ministero che aveva disposto 3 milioni di euro, questo non ci finanzia il ribasso d’asta, ossia il 20%, che abbiamo stimato in 424mila euro, portando questa cifra in debito, pertanto chi finanzia questa ultima somma? L’altra somma che è stata inserita da noi nel quadro economico è pari a 740mila euro, sia perché sono parte della spesa complessiva, ma anche perché da qui alla fine della costruzione potrebbero servire per qualche imprevisto».
Scuola Bellavitis 2.0
«Abbiamo dovuto stanziare 200mila euro per la causa tra il Comune e la ditta di costruzione della scuola “Bellavitis 2.0”. Questa causa, infatti, aveva riconosciuto il fatto che il Comune dovesse dare alla ditta circa 300mila euro, che erano solo parzialmente stanziati. Infatti, mancavano proprio 200mila euro affinché la ditta fosse soddisfatta. Questo non era stato inserito nel quadro economico».
Sicurezza edifici pubblici
«Questa volta si tratta di una questione legata alla sicurezza dei cittadini. Protagonisti gli edifici di Viale Parolini che necessitano di un consolidamento statico. Qui sono stati necessari 855mila euro per poter effettuare il progetto e intervenire per il consolidamento statico dell’opera».
Polo museale Santa Chiara
«Altra cifra importante sono gli interventi necessari nel cantiere Polo museale Santa Chiara che ammontano a 146mila euro per poter consentire ai tecnici e al tecnico incaricato la chiusura dei lavori. Questi non erano conosciuti precisamente al 9 di aprile, ma era conosciuto l’iter. Perciò una cifra su questa voce doveva essere imputata».
Acquisizione area via Trozzetti
«La passata Amministrazione voleva mettere in sicurezza la scuola Campesano, per la quale necessitava l’acquisizione di un’area in via Trozzetti da un privato. La cifra era sottostimata, poiché il proprietario aveva detto di volere il valore del terreno. Così abbiamo dovuto aumentare la cifra di 100mila euro».
Altre cifre
«Ci sono altre piccole cifre che sommate danno centinaia di migliaia di euro da mettere in campo. Si tratta della messa in sicurezza degli edifici pubblici dove lavorano i dipendenti comunali, che vedono lo stanziamento di 265mila euro. A ciò si aggiungono gli interventi per il monitoraggio del Ponte della Vittoria, per un totale di 40mila euro».
Tutti questi soldi sono stati ricavati dal taglio di alcune opere pubbliche in programma per la nuova giunta comunale ossia il campo da calcio di Quartiere Prè; la riqualificazione dell’ex ospedale per la realizzazione della «Casa della Musica» e l’ampliamento della scuola S. Eusebio, mentre la messa in sicurezza di quest’ultima è già in cantiere.
«Queste tre realtà hanno fatto recuperare due milioni che unendosi al milione dell’Astra portano ai tre milioni che abbiamo dovuto inserire nel bilancio».