Ben 1500 cacciatori imbracciano il fucile

Dal 15 settembre si è tornati a sparare. Grande soddisfazione per come si sta presentando l’avvio anche da un punto di vista regionale.

Ben 1500 cacciatori imbracciano il fucile
Pubblicato:
Aggiornato:

Ben 1500 cacciatori imbracciano il fucile

Inaugurata con il pieno successo di consensi la nuova stagione venatoria per 1500 cacciatori che per la prima volta dopo aver spolverato i propri fucili custoditi chiusi negli armadi per lungo tempo, si sono dati appuntamento domenica 15 settembre per riassaporare  ed iniziare con grande passione  una nuova stagione di caccia. Comunque come ha ricordato Moreno Marsetti,  esperto cacciatore ed assessore allo sport:

«La caccia non si pratica solo in territorio Maladense ma anche in altri ambiti territoriali anche al di fuori della Provincia di Vicenza e della Regione Veneto. Con le nuove immissioni di selvaggina che sono state fatte quest’anno l’apertura ufficiale della stagione venatoria  è andata bene anche sotto il punto di vista dei prelievi».

Soddisfazioni  anche per Nelvio Piazza, presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti della sezione locale  che ha commentato così:

«Una stagione cominciata veramente bene, una bella giornata  e diversi cacciatori. Qualche lepre abbattuta  con fagiani e starne, visto che il passo della migratoria deve ancora cominciare, comunque si spera in un’annata venatoria davvero ricca di soddisfazioni».

Per il suo sodalizio era usciti ben  200 soci. Un po’ più polemico sembra essere invece il  presidente dell’ Enal Caccia locale.

«E’ cambiato un po’ il territorio perché - fa notare Renato Sbalchiero, presidente dell’Enal Caccia Maladense,- che siamo sempre privati di territorio tra urbanizzazione e strade e via di seguito c’è sempre meno territorio dove poter esercitare la nostra passione per noi. Per il nostro sodalizio hanno risposto presente all’appello una quarantina di cacciatori».

Una stagione nuova che sa anche di novità.

«E’ stata infatti approvata nella nostra regione la legge sulla mobilità venatoria - ha ricordato in una missiva inviata ai cacciatori, l’assessore regionale alla caccia Giuseppe Pan,- che garantirà una gestione equilibrata e razionale della presenza dei cacciatori nel nostro territorio, resa possibile dall’informatizzazione del sistema e da precise clausole di salvaguardia, come la verifica annuale dell’indice di densità venatoria e l’esclusione degli ambiti lagunari dall’applicazione della mobilità. Con la mobilità venatoria,tutti i cacciatori residenti in Veneto potranno esercitare la caccia in mobilità alla selvaggina migratoria, a partire dal 1° ottobre di ogni anno, fino ad un massimo di trenta giornate anche in ambiti territoriali di caccia del veneto diversi da quelli a cui risultano iscritti».

Seguici sui nostri canali