Banda di spioni: 4 arresti e 60 indagati. Al centro dell'inchiesta anche l'hacker vicentino Gabriele Pegoraro
Pegoraro era stato incaricato di creare quattro dossier riservati su figure di alto profilo, tra cui Gianni Dragoni (Sole 24 Ore), Giovanni Gorno Tempini (Cassa Depositi e Prestiti), Giuliana Paoletti (Console del Regno di Danimarca), e Guido Rivolta (Cdp)
Anche la provincia di Vicenza finisce al centro dello scandalo dossier , legao all'ampia indagine sulla sottrazione illecita di dati personali e aziendali ha portato alla luce una rete di dossieraggio in Italia, con 51 persone indagate e quattro arresti domiciliari, tra cui l'ex superpoliziotto Carmine Gallo e l’imprenditore Enrico Pazzali. L'inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha messo in evidenza il coinvolgimento di ben 16 figure di rilievo venete, intercettate dalla società milanese Equalize, accusata di aver ripetutamente violato le reti informatiche delle forze dell’ordine e del Ministero dell’Interno per creare dossier su vari obiettivi, sfruttando sofisticate tecniche di hacking. Tra questi, anche il tecnico vicentino Gabriele Edmondo Pegoraro, considerato uno degli "hacker" di punta coinvolti nello scandalo.
Oltre 3 milioni di euro di profitti illeciti
Secondo quanto ricostruito dalla Dda, in sostanza, una vera e propria rete di “spioni” penetrando nella banca dati del ministero dell’Interno avrebbe procurato documenti riservati alla società Equalize, presieduta dal presidente della Fondazione Fiera di Milano.
Tra i circa sessanta indagati nell’inchiesta sugli accessi abusivi della rete di hacker, esperti informatici e agenti delle forze dell'ordine, compare anche Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, il quale avrebbe commissionato informazioni sui fratelli, per ragioni legate all'eredità, e sulla sua ex compagna Jessica Michel Serfaty. L’organizzazione, con base a Milano in via Pattari, avrebbe accumulato oltre 3 milioni di euro di profitti illeciti, includendo nei suoi archivi 800 mila file rubati e arrivando a intercettare personalità di alto profilo, persino vicine al Quirinale.
Gabriele Pegoraro: l’hacker vicentino coinvolto nell'inchiesta
Tra gli indagati spicca il nome di Gabriele Edmondo Pegoraro, hacker di Vicenza, con una lunga esperienza nella cybersecurity e nel settore aerospaziale. Definito dagli investigatori come un professionista dall’approccio fuori dagli schemi, Pegoraro ha lavorato come responsabile dell'innovazione presso BitCorp, una società che per anni ha collaborato con la Procura di Milano per attività di intercettazione.
Equalize lo aveva incaricato di creare quattro dossier riservati su figure di alto profilo, tra cui Gianni Dragoni, caporedattore del Sole 24 Ore, Giovanni Gorno Tempini, presidente del cda di Cassa Depositi e Prestiti, Giuliana Paoletti, console onorario del Regno di Danimarca, e Guido Rivolta, dirigente responsabile della comunicazione di Cdp.
Le abilità di Pegoraro gli avrebbero permesso di infiltrarsi nei telefoni di queste persone e monitorare le conversazioni, con l’obiettivo di ottenere informazioni sul ruolo di Pazzali nelle vicende aziendali. Nonostante la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura di Milano, Pegoraro è attualmente indagato a piede libero.
Le altre figure coinvolte e le vittime del dossieraggio
Oltre a Pegoraro, l’indagine coinvolge nomi di rilievo e soggetti noti nel panorama economico e imprenditoriale veneto. Tra i bersagli del dossieraggio figurano Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni ed Enel, intercettato in vista della nomina al vertice della fondazione olimpica Milano-Cortina, e Leonardo Maria Del Vecchio, erede di Luxottica, che avrebbe richiesto di installare un trojan sul telefono della fidanzata e di redigere dossier contro altri eredi.
Tra le vittime spiccano imprenditori e avvocati come Gianluca Spolverato, fondatore dello studio legale padovano Wi Legal e Armando De Zan, titolare di un'azienda vinicola a Ormelle. Anche la comunicazione interna del gruppo Benetton, rappresentata da Simona Gelpi, è stata oggetto di accertamenti, presuntamente commissionati dalla senatrice Simona Ronzulli di Forza Italia. Equalize avrebbe inoltre indagato su cittadini russi e kazaki, come Victor Kharitonin e Alexandrovich Toporov, interessati ad investimenti a Cortina d’Ampezzo.