Automobilista ubriaco indagato per omicidio stradale a Valdagno
Morto dopo una settimana di agonia il ventenne Matteo Mameli. Il sessantenne alla guida aveva bevuto e inizialmente la moglie si era autoaccusata

Un grave incidente stradale ha scosso la comunità di Valdagno il 29 giugno scorso, quando il giovane Matteo Mameli, appena ventenne del posto, si è scontrato frontalmente con un'automobile mentre percorreva in motocross la strada che collega Contrada Massignani a Monte di Malo. Il ragazzo, elitrasportato in condizioni disperate all'ospedale San Bortolo di Vicenza, è spirato domenica 6 luglio dopo una settimana di agonia, gettando nello sconforto la famiglia e l'intera cittadinanza che lo conosceva e stimava.
La dinamica dell'incidente
Lo schianto è avvenuto poco prima delle 14 lungo la stretta strada che dalla casa di famiglia del giovane porta verso Monte di Malo. Mameli stava salendo con la sua moto cross quando, per cause ancora da accertare, si è scontrato frontalmente con una Peugeot 2008 condotta da D.Z., sessantenne di Cornedo Vicentino, che scendeva insieme alla moglie dopo aver pranzato in un agriturismo. L'impatto è stato fatale per il motociclista, che abitava a poche centinaia di metri dal luogo dell'incidente.
L'alcol test e le prime bugie
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Valdagno, intervenuti per i rilievi, hanno subito notato qualcosa di anomalo. Inizialmente la moglie del conducente aveva dichiarato di essere lei al volante, probabilmente nel tentativo di coprire il marito che aveva evidentemente "alzato troppo il gomito" durante il pranzo. Tuttavia, l'uomo ha successivamente avuto un rigurgito di coscienza, si è assunto le proprie responsabilità e l'alcol test a cui è stato sottoposto ha confermato lo stato di ebbrezza.
La Procura di Vicenza, attraverso il Pubblico Ministero Giorgio Falcone, aveva già aperto un procedimento penale nei confronti del sessantenne per lesioni personali stradali gravissime aggravate dalla guida in stato di ebbrezza. Con la morte del ventenne, l'accusa si è ora trasformata in omicidio stradale aggravato. I magistrati hanno convalidato il sequestro dei mezzi già effettuato dai carabinieri nell'immediatezza dell'incidente.
I congiunti di Matteo Mameli si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata nel risarcimento danni, con la collaborazione dell'avvocato penalista Michela Betto.
La perizia cinematica
Il Sostituto Procuratore ha disposto una consulenza tecnica cinematica per accertare cause e responsabilità del sinistro. L'incarico sarà conferito lunedì 14 luglio alle 9.30 presso gli uffici della Procura all'ingegner Alberto Sartori. Alle operazioni peritali parteciperà come consulente tecnico per la parte offesa anche il perito industriale forense Stefano Fracaro, messo a disposizione da Studio3A.
Non è stata ritenuta necessaria l'autopsia sulla salma del giovane, essendo evidente che il decesso è dovuto ai gravissimi politraumi riportati nell'incidente.