Arresti domiciliari per l'automobilista che ha travolto e ucciso la piccola Lea Stevanovic
Ad un mese di distanza dalla tragedia di Olmo di Creazzo, notificata la misura di custodia cautelare per l'omicidio stradale causato dall'ebbrezza alcolica

Ricorderanno anche i nostri lettori la brutta notizia data domenica 16 febbraio 2025: dei due bambini, una ragazzina di 10 anni, Lea Stevanovic (in copertina), ed il fratellino stavano passeggiando in viale Italia ad Olmo di Creazzo, accompagnati dal papà quando, poco prima delle 14, sono stati investiti da un Suv Hyundai Tucson guidato dal 56enne Fabio Zattera che, fuoriuscito di strada, ha invaso il marciapiede investendo i due piccoli.
L'incidente
Ad avere la peggio fu la bambina mentre il piccolo se la cavò con una semplice botta ad un polso. Lei, pur prontamente soccorsa era stata trasportata all'Ospedale San Bortolo per le gravi ferite riportate e morì dopo tre giorni di agonia.
L’incidente era capitato nel primo pomeriggio della domenica e l’alcol test – intervenuti i Carabinieri di Valdagno - aveva immediatamente posto in seria difficoltà la posizione dell’investitore.
La bambina era stata investita dalla parte anteriore destra dell’auto uscita di strada in un tratto praticamente rettilineo della via che corre in centro all’abitato e, caricatala sul cofano, l’aveva buttata a terra in gravi condizioni: dopo i primi accertamenti di pronto soccorso, la bambina era stata ricoverata al Reparto Terapia Intensiva Pediatrica del nosocomio vicentino.
I rilievi
I militari giunti sul posto, accertarono le dinamiche dell’incidente anche grazie ad alcune testimonianze, ma fu subito chiaro che l'autista, risultato positivo all'alcol test, era finito fuori strada nella centralissima via che attraversa la frazione di Olmo, proprio perché ubriaco.
Se all’epoca non fu possibile pubblicare nomi o anticipare conclusioni, oggi è definitivamente chiarito che Fabio Zattera, 56enne di Creazzo, ha investito ed ucciso la piccola Lea Stevanovic, di 10 anni, perdendo il controllo della sua autovettura perché aveva bevuto troppo e quello che sino a ieri era solo un indagato, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della compagnia di Valdagno che gli hanno notificato gli arresti domiciliari, disposti dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza, che ha accolto la richiesta del Sostituto procuratore Gianni Pipeschi.
L’arresto era praticamente obbligato per la gravità del fatto, a seguito del quale il PM aveva disposto una consulenza per ricostruire la dinamica dell’incidente causato dal fatto che il conducente potesse aver bevuto prima di mettersi alla guida.
Zattera, come accertato, guidava la sua Hyundai Tucson in stato di ebbrezza alcolica e proprio per questo avrebbe perso il controllo della vettura uscendo di strada per finire sul marciapiede ed invadendo l’attiguo parcheggio, travolgendo anche la piccola.
Una testimone diretta dell’incidente, peraltro, aveva raccontato che Zattera, dopo l’urto, prima si era allontanato e poi era tornato sui suoi passi raccontando che cercava dove parcheggiare.
L'investimento e poi la morte della piccola, avevano destato grande scalpore nella comunità: l'Amministrazione comunale e le insegnanti della scuola frequentata dalla piccola, si erano fatte portavoce del sentimento comune esprimendo con il dispiacere anche le lodi per una brava bambina capace di farsi amare ed apprezzare da tutti.
La famiglia, poi, senza voler mai apparire, aveva autorizzato l'espianto e la donazione degli organi invitando i compagni di classe della figlia a fare della triste circostanza, monito per il loro futuro anche in memoria della piccola.