Arrestato il camionista tedesco che aveva travolto e ucciso Davide Rebellin (non si era nemmeno fermato per soccorrerlo)
Il pirata della strada accusato di omicidio stradale si chiama Rieke Wolfgang
Nel pomeriggio di giovedì scorso la polizia tedesca ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo - MAE emesso del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza nei confronti di RIEKE Wolfgang per il reato di omicidio stradale ed omissione di soccorso nei confronti dell'ex ciclista professionista Davide Rebellin.
Arrestato il camionista tedesco che aveva travolto e ucciso Davide Rebellin (non si era nemmeno fermato per soccorrerlo)
Il mandato è stato emesso in seguito all' ordinanza con la quale lo stesso Giudice, su richiesta di questa Procura, aveva disposto nei confronti del RIEKE la misura cautelare della custodia in carcere.
Il 30 novembre dello scorso anno REBELLIN - ciclista con una passata carriera da professionista - mentre in allenamento con una bicicletta da corsa impegnava la rotatoria lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino veniva travolto da un autoarticolato Volvo con targa tedesca, causandone il decesso.
Sulla base delle prime risultanze, questa Procura avviava una complessa attività d' indagine - delegata al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza - con 1' acquisizione delle registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza installate in prossimità del luogo del sinistro che consentivano di riprodurre, da varie angolazioni, la dinamica dell' incidente e di accertare la condotta del conducente dell' autoarticolato. Anche in base alle acquisizioni orali di persone immediatamente intervenute in soccorso del ciclista risultava che I° autista, dopo 1' investimento, era disceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell' autoarticolato, allontanandosi. Il conducente veniva anche fotografato dai presenti.
Gli immediati approfondimenti - svolti in collaborazione anche con 1' Agenzia delle Entrate ed il Centro di cooperazione delle Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl-Maglern - consentivano di accertare che il mezzo era di proprietà di un' impresa di spedizioni tedesca, con sede in Recke (Renania Settentrionale - Westfalia, Germania) e di identificare nel RIEKE il conducente, il quale era giunto in Italia lo stesso giorno - il 30 novembre - per carichi di merce eseguiti da ultimo, nel primo pomeriggio, presso un' impresa di spedizioni internazionale con sede nell' Interporto di Verona.
La consulenza medico-legale accertava, in seguito all' esame autoptico, che il decesso del REBELLIN era da ascrivere ad un gravissimo politrauma da schiacciamento e gravissime lesioni viscerali ed emorragiche.
Questa Procura - per il tramite di Eurojust - trasmetteva un Ordine di indagine europeo - OIE alla Procura distrettuale di Munster, competente per il luogo di domicilio del RIEKE, con richiesta di esecuzione di sequestro dell' autoarticolato VOLVO con targa tedesca sulla motrice STRT1700 e rimorchio. Il provvedimento veniva eseguito dal Commissariato di Polizia stradale di Greven il 28 dicembre 2022.
Nell'ambito degli accertamenti eseguiti dall' Autorità tedesca risultava altresì che, dopo il rientro del mezzo in Germania e comunque alla data del 3 dicembre 2022 , alla motrice non risultava più collegato il rimorchio a colore prevalentemente rosso targa ST RT 1777. presente al momento del sinistro, bensì altro diverso rimorchio a colore prevalentemente bianco targa STRT2000.
Il 20 gennaio 2023 militari del Comando provinciale carabinieri di Vicenza ed il consulente tecnico nominato per la ricostruzione della dinamica del sinistro si portavano presso l' esercizio Duvenbeck - dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro - e con il supporto di personale specializzato del Commissariato di Polizia stradale tedesco procedevano all' analisi diretta del veicolo, all' acquisizione di documentazione e di dati dalle strumentazioni. Emergeva tra l' altro che in corrispondenza delle parti plastiche coinvolte nel sinistro stradale - paraurti anteriore, spoiler - erano presenti deformazioni compatibili con 1' urto delle bicicletta e del corpo del ciclista e che il mezzo era stato successivamente all' incidente lavato mediante detergente concentrato, a forte reazione decapante e ad alta reazione acida.
La consulenza tecnica accertava che il conducente del mezzo aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata nei momenti antecedenti l' urto e che il mezzo era dotato di una telecamera posta sulla base dello specchio del lato passeggero che sarebbe entrata in funzione automaticamente all' inserimento dell' indicatore di direzione - freccia - sul lato destro. Ove pertanto il conducente avesse attivato l' indicatore di direzione avrebbe scorto agevolmente la presenza del ciclista quando quest' ultimo si trovava a ridosso del limite di sagoma laterale, garantendo anche prospettiva di visibilità frontale-angolare destra per più di sei metri in avanti.
Ad avviso del consulente - e con argomentazioni riprese e condivise da Giudice nell' ordinanza applicativa della misura - sebbene sia ravvisabile un iniziale comportamento colposo del REBELLIN all' atto di inserimento sulla rotatoria, avendo egli violato di fatto le disposizioni del Codice della strada che prevedevano l' obbligo di precedenza al mezzo pesante, tale violazione non ha avuto alcun rilevo causale rispetto alla causazione del sinistro ... in virtù dell'enorme tempo intercorrente tra questa azione omissiva comportamentale ed il successivo urto che avviene dopo non meno di cinque secondi" poiché " l'utente debole è sempre rimasto davanti alla cabina del trattore stradale, ad una distunza ampiamente sufficiente a poterlo vedere in relazione alla visibilità diretta sull' ampio vetro parabrezza...
Si legge ancora nell' ordinanza del G.LP. che il decesso del REBELLIN è pertanto da imputare esclusivamente ad una pluralità di violazioni di norme comportamentali dal parte del RIEKE nella conduzione dell' autoarticolato nei momenti antecedenti all' impatto con il ciclista, emergendo solidi elementi per poter affermare che egli abbia violato le prescrizioni previste in tema di circolazione stradale ai sensi degli artt. 141 commi 1 e 3 e 154 comma 1 del d. leg.vo n. 285/1992 e che, da tali violazioni, sia derivata casualmente la morte del ciclista
II RIEKE è detenuto presso il carcere di Munster in stato di arresto provvisorio.
Le disposizioni della Decisione quadro relativa al mandato di arresto europeo - operativa in tutti gli Stati dell' U.E. - stabiliscono che la competente Autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione - nella specie quella tedesca - deve adottare la decisione finale sull' esecuzione del mandato di arresto europeo entro sessanta giorni dall' arresto, salvo che la persona arrestata consenta alla consegna, nel qual caso la decisione è presa entro dieci giorni. Al massimo entro dieci giorni dalla decisione finale la persona arrestata deve essere consegnata all' Autorità giudiziaria dello Stato emittente.
Le dichiarazioni del Comandante Provinciale dei Carabinieri
"Commentiamo un grande risultato per la Magistratura, i Carabinieri di Vicenza e la Cooperazione Internazionale di Polizia. In altro ordinamento, è stata pienamente riconosciuta la validità dell'attività investigativa svolta dai militari dell'Arma e la conseguente richiesta di giustizia, che ha, quindi, superato i confini nazionali per affermarsi in Germania.
I Carabinieri, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno infatti, nell'immediatezza, identificato l'indagato per poi ricostruire le ritenute responsabilità nell'investimento della vittima e nella repentina fuga dopo che aveva chiaramente constatato da vicino le drammatiche condizioni del ciclista.
Siamo profondamente vicini alla famiglia di Davide Rebellin e, in generale, a tutti coloro i quali hanno sofferto il grande dolore per la perdita di una persona cara, vittima di omicidio stradale. Dallo scorso 30 novembre, i Carabinieri hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo risultato, sempre sostenuti dalla comunità vicentina, che ci ha chiesto di fare piena luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo anche a loro."