Architetto minacciato: "Paga il debito o ti spezziamo le gambe". Padre e figlio di Malo arrestati per estorsione
Le Fiamme Gialle hanno poi eseguito una perquisizione nella villa del padre 81enne: trovati 90mila euro in contanti, pietre preziose, un'arsenale di armi e due auto di lusso
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto in flagranza di reato due piccoli imprenditori, padre e figlio, per estorsione con minaccia nei confronti di un architetto vicentino.
"Paga il debito o ti spezziamo le gambe", padre e figlio minacciano architetto
Nel tardo pomeriggio dello scorso weekend, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, dopo avere predisposto una solida cornice di sicurezza, sono intervenuti in flagranza di reato nella zona commerciale di Costabissara durante una consegna di 500,00 euro da parte della vittima a favore dei due estortori, che lo stavano minacciando di “spezzargli le gambe” se non avesse estinto un precedente debito contratto nei loro confronti.
Nella loro auto peraltro gli arrestati avevano lasciato, ben in vista sui sedili, due bastoni al fine di intimorire la vittima. Dal racconto del professionista emerge come da tempo lo stesso fosse sottoposto a continue minacce da parte del 81enne padre e 53enne figlio, entrambi pittori edili di Malo, i quali in passato sarebbero arrivati anche a minacciarlo brandendo i bastoni e in un caso mostrandogli una pistola riposta su una scrivania.
Perquisita casa dell'81enne: trovati denaro, auto di lusso, armi e pietre preziose
Le successive perquisizioni, delegate dall’Autorità Giudiziaria, in particolare quella eseguita presso la villa del padre situata a Malo hanno permesso di rinvenire numerose armi e munizioni nonché quasi 90mila euro in contanti.
In particolare l’81enne, nel corso delle operazioni di perquisizione, si è dimostrato apparentemente collaborativo, consegnando spontaneamente agli investigatori una busta contenente oltre 10mila euro riposta in camera da letto ed affermando che erano gli unici contanti presenti in casa.
In realtà, le successive ricerche effettuate dai finanzieri, con l’ausilio delle unità “cash dog” del Corpo, hanno permesso di rinvenire in vari contenitori nascosti in giro per la casa (ad esempio dentro un mocassino di una scarpiera) altri 80mila euro circa in contanti e un rotolo contenente pietre preziose (rubini, zaffiri, brillanti) di diversi carati, il cui valore è in fase di quantificazione.
Inoltre, all’interno dell’immobile è stata rilevata la presenza del fratello dell’arrestato, anch’egli ivi dimorante, il quale è stato denunciato a piede libero per non aver correttamente custodito armi e munizioni legittimamente detenute (una pistola semiautomatica, un revolver a tamburo, cinque fucili da caccia e 682 proiettili di vario calibro), mettendole a disposizione del fratello indagato che di fatto le deteneva illecitamente in vari punti della casa, compreso sotto il cuscino del proprio letto.
Inoltre, sempre nell’abitazione è stata scovata un’altra pistola semiautomatica con caricatore illecitamente detenuta in quanto di proprietà di un soggetto italiano residente nell’hinterland milanese. Nel corso delle operazioni di perquisizione, le Fiamme Gialle hanno anche rinvenuto e sequestrato numerosi “pizzini” concernenti recenti e reiterate riscossioni di somme di denaro effettuate nei confronti di soggetti diversi dalla vittima della tentata estorsione. Infine, nel piano interrato della villa di Malo erano parcheggiate alcune auto tra le quali due autovetture di lusso, una Ferrari Testarossa e una Mercedes Coupe 500 SL, entrambe sottoposte a sequestro preventivo d’urgenza.
Arrestati per estorsione
I due piccoli imprenditori maladensi sono stati quindi arrestati dalle Fiamme Gialle vicentine e condotti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni di Malo e Monte di Malo, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
L’odierna operazione, sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria, testimonia la costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto dei reati contro il patrimonio a difesa della comunità intera e a tutela di tutto il tessuto cittadino, nonché dei fondamentali valori di onestà e legalità.
Si rappresenta che le indagini sono state eseguite dalla polizia giudiziaria e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.