Ancora violenza negli ospedali: infermiere vicentino massacrato da un paziente
Per il presidente Nursing Up De Palma si tratta di una "escalation di violenze da Nord a Sud, tra Natale e Capodanno"
Il bollettino delle aggressioni negli ospedali italiani è davvero preoccupante: tra queste rientra un episodio di violenza verso un infermiere di Vicenza, preso a pugni in faccia da un 24enne proprio in ospedale. Sulla questione è intervenuto il Presidente del Nursing Up De Palma.
Aggressioni al personale sanitario italiano sotto le festività
Tra Natale 2023 e Capodanno 2024 si è verificata una vera e propria escalation di aggressioni negli ospedali italiani, da Nord a Sud.
Sei le violenze fisiche ufficiali denunciate nell’arco dei pochissimi giorni che hanno caratterizzato queste feste di fine anno.
Numeri che portano alla luce una situazione gravissima, giunta più che mai ad un punto critico, che vede purtroppo protagonisti soprattutto gli infermieri.
Una questione che sta molto a cuore al Nursing Up: lo storico sindacato italiano autonomo della categoria infermieristica, fondato nel 1997 da un gruppo di infermieri per difendere gli infermieri.
Sono vittime sacrificali della inspiegabile rabbia di una parte della collettività in profonda crisi - sostiene il Presidente Nursing Up Antonio De Palma - Non bastava la carenza di personale, non bastavano i turni massacranti e le ferie saltate. Calci, pugni, schiaffi, minacce: scenari che facciamo sempre fatica a descrivere, tale è lo sdegno, quanto l’assurdità di quello che accade ogni giorno e che si è drammaticamente ripetuto, negli ultimi giorni, nelle corsie dei nostri ospedali.
A Vicenza infermiere del 118 preso a pugni
Un gravissimo episodio di violenza contro il personale sanitario è avvenuto proprio nella città di Vicenza.
Il fatto è avvenuto lo scorso 23 dicembre 2023, all'antivigilia, quando un infermiere del 118 si è imbattuto in un "paziente" alquanto aggressivo.
Si trattava di un 24enne originario della Guinea, richiedente d'asilo, che si era presentato all'ingresso dell'ospedale pretendendo un appuntamento ma senza lamentare alcun bisogno o necessità di tipo medico.
I dipendenti presenti, dopo avergli spiegato che la sua richiesta non poteva essere accolta, lo hanno invitato ad allontanarsi.
Ma a quel punto lo straniero ha tirato un pugno al volto di uno dei presenti: un infermiere che da alcuni minuti aveva terminato il turno di servizio.
I colleghi del ferito hanno cercato di fermare l’aggressore, ma lui è riuscito comunque a sferrare un altro pugno che ha raggiunto lo sterno di un autista di una automedica del 118 in procinto di iniziare il turno.
Il "Bollettino" delle violenze in tutta Italia
Oltre al gravissimo episodio di violenza avvenuto all'antivigilia di Natale a Vicenza, il "bollettino" delle aggressioni al personale sanitario riguarda purtroppo anche altre città in tutta Italia.
Il 28 dicembre 2023 un infermiere è stato preso a calci al CTO di Napoli (62esima aggressione ufficiale dall’inizio dell’anno nel contesto cittadino).
Il 28 dicembre 2023 un' infermiere è stato aggredito e minacciato al pronto soccorso del Pediatrico di Bari. L’uomo è addirittura svenuto in seguito allo stress dell’aggressione.
Il 26 dicembre 2023 un infermiere e una dottoressa sono stati presi a schiaffi dai parenti di un paziente appena deceduto. Questo è accaduto al pronto soccorso del San Paolo di Napoli.
Il 27 dicembre 2023 un infermiere e altri operatori sanitari sono stati aggrediti nel pronto soccorso dell’ospedale di Livorno.
Infine, a Cassino il 26 dicembre 2023 un infermiere è stato aggredito da un paziente affetto da disturbi mentali. L’uomo gli ha addirittura lanciato contro un monitor.
"Le aggressioni sul posto di lavoro colpiscono 1/3 degli infermieri"
Pensate davvero sia finita qui? - sostiene a gran voce il Presidente Nursing Up Antonio De Palma - Se tutto questo è quanto si sa ufficialmente del periodo che va da Natale a Capodanno, chissà quanti sono gli episodi di violenza che finiscono nel “mare magnum” del sommerso, che non vengono denunciati per paura oppure, anche peggio, a causa di quella che potrebbe diventare una pericolosa assuefazione a fatti gravi come questi: la consuetudine.
Tutto questo non possiamo accettarlo - continua De Palma - I dati sono allarmanti. Le aggressioni (fisiche e/o verbali) sul posto di lavoro colpiscono in media in un anno un terzo degli infermieri – la categoria professionale più numerosa in assoluto del Servizio sanitario nazionale e della Sanità in generale -, il 33%, circa 130mila casi, con un ‘sommerso’ non denunciato all’INAIL di circa 125mila casi l’anno. Il 75% delle aggressioni riguarda donne.
A conclusione di questo excursus, ci viene naturale fare riferimento al messaggio di fine anno del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed al suo invito alla collettività, in particolare ai giovani, a contribuire a debellare, a non accettare la pericolosa cultura della violenza che è all’ordine del giorno nel nostro Paese. L'autorevole messaggio rappresenta un faro di saggezza e di coerenza che deve coinvolgerci tutti, nel profondo, indistintamente.
Nel caso dei nostri professionisti della salute, poi, è palese che siamo di fronte ad una escalation di aggressioni che solo la politica può contribuire ad arginare con interventi ad hoc - conclude il Presidente - Interventi strutturali atti anche a far comprendere, a tutti i livelli, che gli infermieri non sono i nemici contro cui combattere, contro cui sfogare rabbia e angoscia, ma rappresentano quei professionisti che nell'esercizio delle loro conoscenze, competenze e responsabilità, si prendono cura della collettività, e che sempre più spesso il loro apporto caratterizza fortemente la riuscita degli interventi sanitari ed assistenziali ai vari livelli.