Ore di apprensione

Alpinisti italiani dispersi in Nepal, ricerche in corso per il bassanese Stefano Farronato

Lo scorso 7 ottobre 2025, Stefano Farronato era partito per la sua 18^ spedizione, la Panbari Q7, assieme al maestro di sci Alessandro Caputo e all’alpinista Valter Perlino (l'unico dei tre che è stato tratto in salvo al momento)

Alpinisti italiani dispersi in Nepal, ricerche in corso per il bassanese Stefano Farronato

Reduce dalla “Ferdarski – Glacier Expedition 2024” – 14 giorni per 180 km di traversata nei ghiacci islandesi del più grande d’Europa e quarto ghiacciaio al mondo, il Vatnajokull – l’Arboricoltore, Tree Climber, Viaggiatore Formatore, come il bassanese Stefano Farronato si definisce, aveva messo nel suo programma 2025 l’Himalaya ovvero una delle sue vette: il Pambari Himal.

La spedizione

Lo scorso 7 ottobre 2025, quindi, Stefano Farronato, era partito per la sua 18^ spedizione, la Panbari Q7, assieme all’alpinista Valter Perlino e al maestro di sci Alessandro Caputo.

La Q7 o “Quasi 7mila” era la scalata con gli sci in stile alpino e in autonomia, al Panbari Himal (6.983 m.) in Nepal, una delle montagne – per via di quei 17 metri che le mancherebbero – “quasi” grande vetta himalayana.

Il Panbari Himal ha lo stesso grande fascino delle altre grandi vette delle catene himalayane e fa parte del Peri Himal, confinante con i distretti nepalesi di Gorkha e Manang. Salito per la prima volta da una spedizione francese nel 2006, oggi è una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo.

Farronato, Perlino e Caputo erano i primi italiani ad affrontare il Panbari Himal ed avevano calendarizzato la spedizione prevedendo l’avvicinamento attraverso la regione del Manaslu ed una  salita fino ai campi d’alta quota, con un tentativo di assalto alla vetta verso fine ottobre, compatibilmente con le condizioni meteo.

Non era però il meteo a preoccupare Farronato, almeno sino al 31 ottobre 2025, quando di lui e del compagno d’avventura Alessandro Caputo, si sarebbero perse le tracce. Infatti intervistato da altra testata, dal campo base del Manaslu, faceva sapere che la situazione della neve in quota sembrava molto buona, ancorché un quadro più chiaro l’avrebbero avuto solo prima della partenza.

Unici problemi gli erano venuti dalla burocrazia a causa dei permessi, ma li avevano già risolti. Per il resto le dichiarazioni erano piene di rispetto per la difficoltà che l’impresa comportava, consapevoli soprattutto di andare ad affrontare montagne poco battute armati solo di autentico spirito alpinistico, e preparazione adeguata, ovviamente.

Già, perché si diceva che per Stefano Farronato, era la 18^ impresa anche se per lui ogni altro impegno veniva affrontato come fosse il primo ed affrontando anche questa sfida con grande rispetto per la montagna e per la cultura nepalese, era ben consapevole che il Panbari era un’altra occasione per:

“Misurarsi con l’imprevisto e con i limiti personali, nel solco di un alpinismo che ama la scoperta e l’essenzialità”.

Alpinisti italiani dispersi in Nepal, tra loro anche il bassanese Stefano Farronato

E’ di oggi, invece, la notizia che Stefano Farronato, sarebbe disperso in Nepal dopo un ciclone, e di lui e del compagno di avventura Alessandro Caputo, non si avrebbero notizie da venerdì 31 ottobre 2025.

I due sarebbero stati bloccati proprio ai 5.000 m del Campo 1, da dove mandavano le ultime informazioni come sopra riportate: forti nevicate li hanno sorpresi in quota, mentre erano impegnati nella scalata del Panbari.

Lo rende noto il Dipartimento del Turismo nepalese sottolineando che sono in corso le ricerche dei due italiani.

Scampato alla tormenta, invece, Valter Perlino il 64enne veterinario di Pinerolo che non aveva seguito i due compagni a causa di un improvviso malessere.

Sabato, infatti, quando in autonomia, senza corde fisse e senza supporti esterni avrebbero dovuto attaccare la vetta, Perlino, a causa di una indisposizione ha deciso di restare al campo base, mentre i due amici proseguivano nonostante un peggioramento improvviso del meteo: dal “Campo 1” la comunicazione si è interrotta.

L’allarme ed il recupero di Perlino

Non riuscendo mettersi in contatto con i compagni, dopo avere atteso vanamente un segnale radio, Perlino ha informato le Autorità ma ogni tentativo di soccorso risultava proibitivo a cusa delle violente nevicate e le temperature che, al di sotto dei 20 gradi, impedivano ogni spostamento.

L’alpinista pinerolese, appena possibile, è stato recuperato da un elicottero e portato in un campo militare della regione in buone condizioni di salute.

Le ricerche

Le operazioni di ricerca, coordinate dalle autorità nepalesi con il supporto logistico dell’ambasciata italiana a Kathmandu, proseguono in condizioni proibitive in una zona, quella del Panbari Himal, che è una delle aree più impervie ed isolate del Paese.