Situazione delicata

Alpinista ed ex sindaco di Recoaro malato di cuore, deve operarsi ma le terapie intensive sono piene

Dopo il Covid (terapia intensiva) di un anno fa tutte le sue patologie pregresse sono peggiorate. Soprattutto il cuore.

Alpinista ed ex sindaco di Recoaro malato di cuore, deve operarsi ma le terapie intensive sono piene
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Franco Perlotto è in priorità massima per un’operazione a cuore aperto ma non c’è posto per lui, le terapie intensive sono piene.

Alpinista ed ex sindaco di Recoaro malato di cuore

Franco Perlotto, alpinista fin da ragazzo, guida alpina e grande viaggiatore, ha visto la sua vita cambiare completamente a causa del Covid. Perlotto alla fine degli anni ‘70 si era avvicinato al free climbing e ne è diventato uno dei principali promotori in Italia. In 25 anni di attività ha compiuto oltre 2mila ascensioni in quasi 50. Dall'8 giugno 2009 al 18 giugno 2012 è stato sindaco di Recoaro Terme.

Il fiato non gli è di certo mai mancato ma, lo scorso anno, il Covid gli ha cambiato la vita. Il calvario in terapia intensiva e i diversi mesi di recupero. Le sue patologie pregresse si sono aggravate tanto che i medici hanno deciso di operarlo al cuore. E’ lo stesso Perlotto a spiegare la situazione sui social:

“E’ stato un anno difficile. Dopo il Covid (terapia intensiva) di un anno fa tutte le mie patologie pregresse sono peggiorate. Soprattutto il cuore. Due interventi di angiografia coronarica attraverso le arterie radiali ed una infinità di esami come tac ed ecografie di ogni specie”.

Terapie intensive piene

A causa dell’aumento dei contagi Covid, le terapie intensive si stanno via via saturando e, in provincia di Vicenza, i posti in terapia intensiva sono esauriti, per questo motivo, nonostante l’intervento di Perlotto è stato definito di priorità massima, è stato rimandato. Perlotto ha spiegato:

“Alla fine era stata presa la decisione di operarmi a mitralica ed aorta. Operazione a cuore aperto. Sono in priorità massima, il problema è quando si libereranno posti in terapia intensiva. Speriamo a breve…”.

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