Allarme baby gang al Giardino Salvi, a Vicenza arriva l'esercito
La decisione del Comitato ordine e sicurezza provinciale. Il sindaco Rucco: “Un presidio fisso necessario per prevenire atti violenti”
Baby gang al Giardino Salvi, intensificazione dei controlli congiunti nel fine settimana.
Allarme baby gang al Giardino Salvi, a Vicenza arriva l'esercito
A partire dal prossimo weekend e per almeno un paio di settimane, un presidio di militari dell’esercito italiano con il supporto di carabinieri, polizia locale, polizia di stato e guardia di finanza, sarà presente dal venerdì alla domenica con orari dalle 17 alle 19 circa, al Giardino Salvi e nelle zone limitrofe.
La decisione, voluta al fine di prevenire i fenomeni di violenza da parte di giovani e giovanissimi provenienti da fuori città e che nei fine settimana si ritrovano in particolare nella zona del Giardino Salvi, è stata presa questa mattina, mercoledì 24 febbraio 2021, dal Comitato ordine e sicurezza provinciale.
Il commento del sindaco Rucco
La riunione, svoltasi in videoconferenza, era stata chiesta dal sindaco Francesco Rucco, e ha visto la presenza del consigliere delegato Nicolò Naclerio, del prefetto, del questore e di tutti i comandanti delle Forze dell’ordine.
“A seguito dell’aggressione subita da un’autista di Svt e il fenomeno delle baby gang che sta colpendo molte città italiane – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco – ci siamo confrontati per garantire la sicurezza dei cittadini. Giovani e giovanissimi, probabilmente condizionati dalle restrizioni anti Covid-19, si stanno rendendo protagonisti di atti di violenza ma devono capire che ciò non è tollerabile”.
Servizio "Strade Sicure"
Per prevenire il fenomeno delle baby gang l’area verde vicino a piazza Castello sarà quindi presidiata dall’esercito impiegato nel servizio “strade sicure” e dalle forze dell’ordine che destineranno alla zona la metà delle pattuglie impegnate per i controlli anti Covid-19.
Durante l’incontro sono intervenuti anche i vertici della società di trasporto Svt che, oltre a dare la più ampia disponibilità di collaborazione alle Forze dell’ordine, hanno ricordato che le aggressioni subite dai loro autisti sono state 12 in due anni a fronte di circa due milioni di corse complessive.