Alla ricerca dei colpevoli per il disastro di Ponte dei Nori: l'eccezionalità dell'evento non aiuta
Sindaci dell'Alto vicentino ed amministratori dalla parte del collega Maurizio Zordan indagato coi suoi tecnici per omicidio colposo

La verifica di un'opera idraulica, come un corso d'acqua o una struttura può comprendere valutazioni diverse a seconda del tipo di opera e delle sue caratteristiche. Essa si esegue per i corsi d'acqua, per assicurare che le opere non alterino negativamente le condizioni di deflusso. In sostanza, la verifica di un'opera idraulica è un processo complesso che richiede un'analisi accurata dei parametri idrologici ed idraulici, al fine di garantire la sicurezza, funzionalità e prevenire potenziali problemi.
La valutazione del 2014
Ciò che potrebbe interessare in questa sede è che il ritorno di fenomeni estremi era stimato con ciclicità di 10, 50 e 100 anni.
Valutazione sul flusso
Ancorchè la relazione non riguardasse il Ponte dei Nori in quanto tale, una delle raccomandazioni degne di nota potrebbe essere le seguente:
"Secondo le informazioni raccolte presso gli Enti competenti, non si sono riscontrate nel corso dei più recenti eventi di piena, compreso quello dell’ottobre-novembre 2010, situazioni di insufficienza idraulica tali da compromettere il regolare deflusso della corrente entro l’alveo del corso d’acqua. Comunque sia, pare ragionevole rilevare che l’accentuata tendenza al trasporto solido che caratterizza i corsi d’acqua in esame, nonché l’incremento dell’intensità degli eventi meteorici osservati negli ultimi anni potrebbero causare stati di insufficienza idraulica nella rete idrografica. Pertanto, al fine di prevenire situazioni di sormonto arginale con conseguenti fenomeni di allagamento si dovranno ripetere periodicamente le operazioni di pulizia degli alvei, programmando inoltre interventi di sistemazione delle arginature laddove si dovesse rendere necessario a seguito di controlli in campo o basati sul calcolo dei massimi livelli idrometrici". (Capitolo 5.1, pag.17)
Le portate di piena dell'Agno nella relazione non sembrano mai preoccupare in quanto determinate secondo un modello idraulico dell’Agno appositamente messo a punto per il tratto in attraversamento all’abitato di Valdagno:
"Con quote idrometriche di massima piena per eventi con tempo di ritorno di 100 anni, con portata nella sezione dell’Agno a Ponte Nori, a monte delle immissioni del Rio e di Valle Corata, pari a 330.60 m³/s nella situazione attuale ed a 330.90 m³/s in quella di progetto,, con variazioni di livello idrometrico comunque contenute in qualche centimetro anche se si considera un incremento ipotetico della portata fluente in Agno, per effetto delle opere di urbanizzazione, di 5.7 m³/s, pari alla somma effettiva di tutti gli incrementi di portata derivanti dalle singole porzioni di territorio urbanizzato, con una portata complessiva a Ponte Nori di 336.3 m³/s". (Capitolo 7.7 pagina 44 - Figura 7.13).
Tali flussi stimati per ciclicità centenaria, peraltro, si avvicinano proprio a quelli registrati il 17 aprile scorso, quando la portata massima si attestò appena sotto i 350 m³/s.
Valutazione sulla staticità
Purtroppo, come dicevamo, a noi non sono note le conclusioni sui controlli di staticità del Ponte dei Nori, ma lo stralcio della relazione idraulica sopra riportata, proprio con riferimento alla eccezionalità dell'evento, vorrebbe in qualche modo schierarci dalla parte del Sindaco di Valdagno, Maurizio Zordan, che oggi si trova iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo unitamente a due tecnici del Comune e i tre vertici della società rodigina che tali controlli aveva eseguito.
Le pacate considerazioni del Sindaco
Infatti, con la stessa serietà con cui all'indomani della tragedia il Sindaco Zordan si era rivolto a chi lo intervistava sull'accaduto, oggi egli ribadisce:
"È la prima volta nella mia vita che ricevo un avviso di garanzia ma credo che sia importante che venga fatta chiarezza su quello che è successo, soprattutto per il fatto che sono state perse due vite aggiunge. Ci siamo messi subito a disposizione della magistratura per dare tutte le informazioni in nostro possesso e garantiamo piena collaborazione.
Il Comune è proprietario del ponte ed è normale che ci sia questo avviso di garanzia. Sono state fatte le verifiche di legge e non c’erano segnalazioni di rischio idraulico. Appena successo l’incidente il ponte è stato chiuso. Quello che era possibile fare è stato fatto. Abbiamo già individuato un consulente per la parte dinamica e altri due per laparte idraulica e di struttura. Ora ci aspettiamo che venga fatta chiarezza anche nei confronti degli altri coinvolti perché quello che è successo richiede di allargare lo sguardo a tutte lecondi- zioni che si sono verificate».
La solidarietà dei colleghi
E con il Sindaco valdagnese si sono schierati anche i colleghi dei Comuni dell'Alto Vicentino insistenti sul territorio dell'Ulss n. 7, i quali hanno comunicato:
"Nell’esprimere vicinanza ai familiari delle due vittime, ci sentiamo di manifestare la nostra solidarietà al sindaco Zordan e ai tecnici coinvolti. Quello della procura è un atto dovuto, ma c’è preoccupazione nel constatare come, in presenza di eventi non sempre prevedibili, venga ricondotta la responsabilità su amministratori o tecnici chiamati quotidianamente a prendere decisioni in tempi stretti, con risorse limitate e norme ambigue. Se a ciò si aggiunge il rischio di essere indagati, è inevitabile che si sia sempre meno disposti ad assumersi l’onore di guidare un’Amministrazione".
Alla solidarietà dei Sindaci dell'Alto vicentino si è aggiunta anche quella del Presidente dell'Anci del Veneto, Mario Conte:
"Vediamo un sindaco che rischia conseguenze pesanti per un fatto imprevedibile. Al Governo chiedo uno sforzo normativo a tutela di sindaci e tecnici comunali, e risorse: servono finanziamenti per le necessità del territorio".
Sulla stessa falsariga anche il Presidente della Provincia, Andrea Nardin:
"Serve una riflessione seria, va prevista una tutela a garanzia dei sindaci che ogni giorno si assumono responsabilità enormi".