A Solagna la polizia locale in comune con la Valbrenta: «Non è chiaro»
Solagna continua nel suo binario, quello di essere indipendente dal resto della valle del Brenta. Nel consiglio comunale di lunedì 1 luglio, breve ma intenso, dopo la lettura e l’approvazione dei verbali della seduta precedente, è stata discussa la nomina della commissione comunale per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari che ha visto come protagonisti Giuseppe Bittante e Flavio Todesco. In seguito, al centro della discussione si è trovato il ritiro delle funzioni della gestione associata dell’Unione Montana Valbrenta e quindi l’atto di indirizzo per lo scioglimento dell’Unione stessa. Ciò significa che le funzioni fondamentali un tempo attribuite all’Unione e pertanto alla gestione associata, ora saranno a carico del comune di Solagna, che nel referendum della fusione ha rifiutato ad unirsi con gli altri quattro comuni della Valbrenta, rimanendo così indipendente. Pertanto, la pianificazione e il coordinamento della Protezione Civile, i servizi sociali e culturali, il recupero e smaltimento dei rifiuti, l’istruzione e i servizi scolastici saranno a carico della popolazione solagnese. L’unica funzione ancora legata alla gestione associata è il servizio di polizia locale, che obbligatoriamente fino al 2022 sarà in unione con il comune di Valbrenta e Bassano del Grappa, con i quali è stato realizzato il servizio di videosorveglianza della valle attraverso i varchi di lettura targhe. Ma al consigliere di maggioranza Roberto Ferracin tutto questo «non è chiaro». Quest’ultimo, infatti, ha chiesto più volte chiarimenti in merito al costo del rimanere all’interno del circuito di polizia locale, ma a tale quesito non è stata data alcuna risposta chiara. L’unico elemento che pare chiaro è il fatto che uscendo dall’accordo si dovrebbe restituire in toto la somma dei contributi ricevuti per avere il sistema di videosorveglianza che comprende anche il proprio comune. Nonostante i numerosi dubbi, tuttavia, è stata data immediata eseguibilità con tutta la giunta favorevole al ritiro del resto delle funzioni citate. Per concludere il consiglio vi è stata la comunicazione delle nomine. Il sindaco Stefano Bertoncello ha tenuto per sé il compito riguardante la gestione del personale, gli affari generali e il rapporto con gli altri enti. Il ruolo di vicesindaco, invece, è stato affidato a Daniele Andrea Nervo, che ha come mansioni quelle del sociale e della montagna, mentre i lavori pubblici sono stati affidati all’assessore esterno Adriano Ferraro. Scarsa, questa volta, la partecipazione della popolazione, che invece al consiglio precedente aveva affollato la sala. Probabilmente, dopo che al potere è salita la coalizione che ha portato avanti con successo l’idea del «No alla fusione», ai cittadini è parso inutile partecipare ad un consiglio che aveva all’ordine del giorno la palese conseguenza del ritiro dall’Unione Montana Valbrenta, vista ormai come un vecchio fantasma di quella fusione che ha conquistato Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna, ma che ha visto il passo indietro della maggioranza dei votanti al referendum solagnese.
A Solagna la polizia locale in comune con la Valbrenta: «Non è chiaro»
Solagna continua nel suo binario, quello di essere indipendente dal resto della valle del Brenta. Nel consiglio comunale di lunedì 1 luglio, breve ma intenso, dopo la lettura e l’approvazione dei verbali della seduta precedente, è stata discussa la nomina della commissione comunale per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari che ha visto come protagonisti Giuseppe Bittante e Flavio Todesco. In seguito, al centro della discussione si è trovato il ritiro delle funzioni della gestione associata dell’Unione Montana Valbrenta e quindi l’atto di indirizzo per lo scioglimento dell’Unione stessa. Ciò significa che le funzioni fondamentali un tempo attribuite all’Unione e pertanto alla gestione associata, ora saranno a carico del comune di Solagna, che nel referendum della fusione ha rifiutato ad unirsi con gli altri quattro comuni della Valbrenta, rimanendo così indipendente. Pertanto, la pianificazione e il coordinamento della Protezione Civile, i servizi sociali e culturali, il recupero e smaltimento dei rifiuti, l’istruzione e i servizi scolastici saranno a carico della popolazione solagnese.
L’unica funzione ancora legata alla gestione associata è il servizio di polizia locale, che obbligatoriamente fino al 2022 sarà in unione con il comune di Valbrenta e Bassano del Grappa, con i quali è stato realizzato il servizio di videosorveglianza della valle attraverso i varchi di lettura targhe. Ma al consigliere di maggioranza Roberto Ferracin tutto questo «non è chiaro». Quest’ultimo, infatti, ha chiesto più volte chiarimenti in merito al costo del rimanere all’interno del circuito di polizia locale, ma a tale quesito non è stata data alcuna risposta chiara. L’unico elemento che pare chiaro è il fatto che uscendo dall’accordo si dovrebbe restituire in toto la somma dei contributi ricevuti per avere il sistema di videosorveglianza che comprende anche il proprio comune. Nonostante i numerosi dubbi, tuttavia, è stata data immediata eseguibilità con tutta la giunta favorevole al ritiro del resto delle funzioni citate. Per concludere il consiglio vi è stata la comunicazione delle nomine.
Il sindaco Stefano Bertoncello ha tenuto per sé il compito riguardante la gestione del personale, gli affari generali e il rapporto con gli altri enti. Il ruolo di vicesindaco, invece, è stato affidato a Daniele Andrea Nervo, che ha come mansioni quelle del sociale e della montagna, mentre i lavori pubblici sono stati affidati all’assessore esterno Adriano Ferraro. Scarsa, questa volta, la partecipazione della popolazione, che invece al consiglio precedente aveva affollato la sala. Probabilmente, dopo che al potere è salita la coalizione che ha portato avanti con successo l’idea del «No alla fusione», ai cittadini è parso inutile partecipare ad un consiglio che aveva all’ordine del giorno la palese conseguenza del ritiro dall’Unione Montana Valbrenta, vista ormai come un vecchio fantasma di quella fusione che ha conquistato Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna, ma che ha visto il passo indietro della maggioranza dei votanti al referendum solagnese.