A Cassola l'urbanistica sostiene l'autocostruzione e il piccolo commercio

Prima casa: a carico del Comune la trascrizione del vincolo ad uso pubblico dei parcheggi.

A Cassola l'urbanistica sostiene l'autocostruzione e il piccolo commercio
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Il Comune di Cassola porta avanti la sua politica a sostegno dell'autocostruzione e del commercio di vicinato con due importanti novità in campo urbanistico.

A Cassola l'urbanistica sostiene l'autocostruzione e il piccolo commercio

La prima casa

La prima interessa i privati impegnati nell'edificazione della prima casa di proprietà, per i quali dal mese scorso è attiva una nuova forma di agevolazione che abbatterà i costi per le pratiche relative alla cessione dei parcheggi residenziali. Da qualche anno, infatti, una legge nazionale prevede per i cittadini l'obbligo di trascrizione con atto notarile del vincolo “ad uso pubblico” dei parcheggi realizzati nell'ambito dell'edificazione della prima abitazione.

Un'incombenza che da qualche settimana, a Cassola, è a carico del Comune. L'atto può infatti essere autenticato dal
Segretario Comunale, a patto però che i privati si impegnino a non vendere e a non dare in locazione l'immobile per almeno 10 anni, per scongiurare il rischio di speculazione.

«In questo modo – spiega l'assessore all'urbanistica Giannantonio Stangherlin – vogliamo venire incontro ai concittadini che devono fronteggiare le tante spese per la costruzione della propria casa. Allo stesso tempo, questa possibilità vuole essere uno stimolo a realizzare effettivamente i posti auto necessari e a non optare, come spesso succede, per la monetizzazione».

Edifici commerciali

Il secondo intervento, annunciato in campagna elettorale e già messo in atto, riguarda invece gli immobili commerciali e consiste nella revisione delle quote del contributo di costruzione previsto per queste categorie di edifici. Per le piccole strutture di vendita (fino a 250 mq di superficie) viene applicata la percentuale minima indicata dalla legge, ossia il 5 per cento del costo di costruzione dell'immobile. Per le medie strutture (fino a 1000 mq) il valore può variare dal 6 all'8 per cento, mentre per le strutture più grandi, oltre i 1000 mq, è previsto il massimo dellacontribuzione (dall'8 al 10 per cento).

«Una ridefinizione – commenta Stangherlin – in linea con la nostra politica, volta ad aiutare e promuovere il piccolo commercio e i negozi di vicinato, che animano i centri urbani e svolgono anche un ruolo sociale, più che le grandi strutture di vendita».

 

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