A Breganze

74enne trovato morto in casa dal figlio: il pacemaker ha dato l'allarme oppure no?

La vittima è Guido Cristofori, morto lo scorso 15 aprile 2024. Nella giornata di martedì 23 aprile 2024 sarà eseguita l'autopsia sulla salma. Aperto un procedimento, al momento contro ignoti, per omicidio colposo

74enne trovato morto in casa dal figlio: il pacemaker ha dato l'allarme oppure no?
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Guido Cristofori, pensionato 74enne di Breganze, è stato trovato nel letto di casa senza vita dal figlio lo scorso lunedì, 15 aprile 2024. Un caso su cui dovranno essere chiariti diversi elementi, ma per il quale qualche risposta potrebbe arrivare da domani, martedì 23 aprile 2024, dopo che verrà effettuata l'autopsia sulla salma.

L'attenzione delle indagini, infatti, è focalizzata sull'orario del decesso, che si ipotizza sia avvenuto nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile 2024, quindi un giorno prima del ritrovamento del cadavere. In base a ciò che emergerà dall'autopsia, sarà necessario fare il punto sul pacemaker del 74enne collegato direttamente all'ospedale di Santorso. Il dispositivo salvavita dovrebbe in teoria aver segnalato il malore regolarmente, ma non è detto: questo perché l'ospedale ha avvisato il figlio del 74enne (ma solo lunedì mattina) che le batterie del pacemaker fossero scariche.

Dopo la telefonata dell'ospedale, il figlio si è attivato ed è andato a controllare, ma una volta giunto all'abitazione del padre, lo ha trovato senza vita. Insomma, la segnalazione dell'ospedale è arrivata quando il paziente era già deceduto, per questo la Procura di Vicenza ha aperto un procedimento penale: l’ipotesi di reato è omicidio colposo, ma al momento contro ignoti.

74enne di Breganze trovato morto in casa dal figlio

Sarà effettuata martedì 23 aprile 2024, dalle 13.45, all’ospedale di Santorso dell’Ulss 7 Pedemontana, l’autopsia sulla salma di Guido Cristofori, il 74enne di Breganze (cardiopatico e già colpito da un precedente infarto nel 2010) sul cui decesso il Pubblico Ministero della Procura di Vicenza, dott. Paolo Fietta, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo al momento contro ignoti.

L’anziano, che aveva perduto la moglie nel 2016 e quindi viveva da solo nella sua abitazione, è stato rinvenuto senza vita nel letto di casa nella mattinata di lunedì 15 aprile dal figlio Marco, presumibilmente stroncato da un infarto, morte che si ipotizza potrebbe risalire alla notte tra sabato e domenica.

Aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti

All'attenzione degli inquirenti ci sarebbe la questione del pacemaker. Il dispositivo salvavita, infatti, sarebbe stato in grado di lanciare regolarmente all'ospedale il segnale di malore del 74enne. Il figlio, tuttavia, sarebbe stato avvisato il lunedì mattina del fatto che le batterie del pacemaker del padre fossero scariche. Quest'ultimo, però, una volta giunto nella casa del papà, lo ha ritrovato appunto nel letto senza vita.

Su questa faccenda alquanto nebulosa sarà fondamentale comprendere non solo quando sia avvenuto il decesso, ma anche quando sia giunto in ospedale il segnale del pacemaker e quando effettivamente sia stata inviata la comunicazione delle batterie scariche del pacemaker. I familiari, quindi, vogliono fare chiarezza su questi passaggi e capire se dal nosocomio nessuno si sia accorto dell'allarme, informando troppo tardi di ciò che stava accadendo.

Appresa la circostanza della fatale lacuna, subito rilevata dagli stessi sanitari intervenuti dopo il ritrovamento del 74enne ormai privo di vita e prontamente riferita dai carabinieri della stazione di Breganze, a loro volta accorsi sul posto, il Sostituto Procuratore ha automaticamente aperto un fascicolo e ha ritenuto “necessario approfondire le cause, l’epoca e i mezzi di produzione della morte, la cui vicenda potrebbe avere rilevanza penale, attraverso l’esecuzione degli opportuni accertamenti tecnici non ripetibili” per citare il decreto di nomina con cui il dott. Fietta ha conferito l’incarico di eseguire l’esame autoptico al medico legale dott. Vito Cirielli e al dott. Maurizio Anselmi, direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale di San Bonifacio della Ulss 9 Scaligera.

Il figlio della vittima assistito dallo Studio3A-Valore S.p.A.

Il figlio della vittima, per fare piena luce sui fatti e su eventuali responsabilità ed essere assistito, attraverso l’Area Manager Veneto Alessio Rossato, si è affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, unitamente all’avvocato Davide Picco del Foro di Vicenza.

Studio3A metterà a disposizione quale consulente tecnico per la parte offesa il medico legale dott. Claudio Rigo, che parteciperà a tutte le operazioni peritali: l’esito della perizia, che i consulenti tecnici dovranno produrre entro novanta giorni, sarà ovviamente fondamentale per fornire le prime risposte alle tante domande che ha posto la tragica vicenda, in particolare perché la segnalazione dell’infarto in corso e i relativi dati non siano stati letti all’ospedale e, soprattutto, se Guido Cristofori si sarebbe potuto salvare nel caso in cui fosse partito subito, come sarebbe dovuto accadere, l’allarme.

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