A Vicenza

41enne aggredito con un machete a Montebello, operato al San Bortolo con un intervento di 8 ore

Il ragazzo aveva riportato ferite profonde al volto, al cuoio capelluto (alcune delle quali arrivavano fino all'osso) e agli arti superiori, sia alle mani che alle braccia e agli avambracci

41enne aggredito con un machete a Montebello, operato al San Bortolo con un intervento di 8 ore
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Nell giornata di ieri, martedì 16 luglio 2024, il 41enne indiano vittima dell'aggressione con machete a Montebello Vicentino è stato sottoposto a un intervento di 8 ore, svolto all'Ospedale San Bortolo di Vicenza (in copertina: l'ospedale San Bortolo).

Un'operazione d'emergenza

Un intervento piuttosto lungo, durato circa 8 ore, dalle 12 alle 20 di martedì 16 luglio, ma che ha permesso di salvare il 41enne indiano ferito dai colpi di machete a Montebello Vicentino.

Arrivato in Pronto Soccorso ad Arzignano nella prima mattinata, il 41enne è stato trasportato nel reparto di rianimazione a Vicenza, dove è stato stabilizzato e sottoposto a un intervento di chirurgia vascolare, data la grave emorragia in corso.

Nel frattempo, è stata allestita una sala operatoria d'emergenza, dove si sono alternati ben cinque chirurghi plastici e un chirurgo ortopedico, oltre al medico anestesista e una dozzina di infermieri.

Suture più sottili di un capello

L'equipe medica, nel curare le numerose e gravissime ferite riportate, ha dovuto praticare diverse suture al microscopio per riparare i danni ai nervi e ai vasi sanguigni, fino a utilizzare uno speciale filo di sutura più sottile di un capello.

"Ancora una volta - afferma la Dottoressa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell'ULSS 8 Berica - il San Bortolo ha dimostrato di avere al proprio interno le capacità professionali e organizzative per gestire in urgenza situazioni di grande complessità sul piano clinico".

La Dottoressa Patrizia Simionato

"È stato un lavoro di squadra che ha coinvolto il  personale del Suem 118 e del Pronto Soccorso in primis e quindi di Chirurgia Plastica, Anestesia, Rianimazione, Chirurgia Vascolare e Ortopedia".

E considerando la gravità della ferite riportate dal 41enne, l'ottima organizzazione del San Bortolo non ha fatto altro che giovare alla buona riuscita dell'intervento.

Le condizioni del 41enne

Quanto alla situazione della vittima, il ragazzo ha riportato una serie di ferite ampie e profonde al volto e al cuoio capelluto, alcune della quali arrivavano fino all'osso, oltre ad altre lesioni agli arti superiori, sia alle mani che alle braccia e agli avambracci.

Dopo aver medicato le ferite alla testa, l'operazione si è spostata verso gli arti. Al braccio destro, in particolare, tramite la tecnica della sutura al microscopio sono state curate tutte le lesioni riportate agli 8 tendini della mano.

In seguito, è stata suturata l'arteria ulnare, parzialmente recisa, consentendo il ripristino della circolazione del sangue nella mano, evitando così la perdita dell'arto o interventi di rivascolarizzazione più complessi. Sempre tramite l'utilizzo del microscopio, sono state suturate anche le lesioni ai nervi mediano e ulnare, dai quali dipende la sensibilità e il movimento delle dita.

Se da una parte un'equipe chirurgica si stava occupando del braccio destro, un'altra squadra ha lavorato a quello sinistro, dove pure sono stati suturati 4 tendini e 2 nervi, e il chirurgo ortopedico ha trattato alcune fratture alla mano.

"La complessità dell’intervento era data dalla numerosità delle lesioni presenti - spiega il Dottor Leonardo Sartore, Direttore dell’U.O.C. Chirurgia Plastica dell’ospedale di Vicenza - ma l’assistenza al paziente è stata tempestiva e coordinata".

Il Dottor Leonardo Sartore

"Questa mattina il paziente è stato estubato, respira spontaneamente, anche se la prognosi futura è molto complessa e lunga, perché comunque la guarigione dei tendini e soprattutto dei nervi richiede molte settimane e molta fisioterapia ed è probabile la necessità di dover effettuare ulteriori interventi per aderenze cicatriziali".

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