29° Concorso produttori della Pedemontana a Pove del Grappa
Sala comunale gremita per il concorso ed onori a Orio Mocellin, padrone di casa e delegato veneto nelle «Città dell’olio».
29° Concorso produttori della Pedemontana a Pove del Grappa
Si è tenuto a Pove del Grappa venerdì 26 aprile, un Convegno sul tema dell’Olio d’Oliva nel corso del quale sono stati premiati i produttori di Olio di Oliva della Pedemontana Veneta, dall’Astico al Piave. Organizzata dal Comune di Pove con patrocinio dell’Ordine degli «Agrotecnici ed Agrotecnici Laureati» di Vicenza, la manifestazione vantava anche la collaborazione di altri Enti tra i quali Veneto Agricoltura e l’Istituto Agrario Parolini. Ad alternarsi in una serie di disamine tecniche sullo stato dell’arte e future fortune legate alla coltivazione della locale drupa e dell’esito della sua sopraffina spremitura, sono stati il Responsabile del Laboratorio analisi sensoriale Alberto Marangon, la Responsabile del sistema gestione qualità Monica Cappellari, il presidente del Collegio AgrotecniciGianluca Maroso ed il noto blogger Stefano Costiero. Tutti sono stati preceduti dal Sindaco di PoveOrio Mocellin, tra l’altro Delegato veneto delle «Città dell’Olio», il quale ha aperto i lavori e presentato la 29^ edizione del Concorso per produttori d’Olio d’Oliva della nostra pedemontana. Stante la qualifica dei relatori ed il coinvolgimento diretto dei produttori povesi e dei paesi contermini, la serata è volata via liscia tra l’interesse generale dei presenti qualificati nella pratica tanto quanto i relatori hanno dimostrato di esserlo nella conoscenza e gestione delle tematiche connesse alla particolare apprezzata coltura. Il 29° premio ideato dal bassanese Eusebio Berna Vivian, ospite d’onore della serata, quest’anno è andato oltre la classica competizione tra «Produttori convenzionali» e si è allargato premiando anche gli «Oli Bio» e le «Migliori etichettature». Voi direte: che centra? Lo ha spiegato Gianluca Maroso: «Con il livello di produzione quantitativa e qualitativa che abbiamo raggiunto, è il momento che l’olio delle nostre terre conquisti le sue fette di mercato. Dobbiamo passare dall’uso famigliare e della stretta cerchia di conoscenti, alla bottega di qualità. Alla qualità puntiamo anche con l’olio bio mentre della comunicazione fa parte una bella etichetta». «Bisognerebbe che i ristoranti di oggi – gli ha fatto eco Stefano Costiero – proponessero con quella dei vini anche la carta dell’olio. E’ ancora una cosa di nicchia ma dove adottata è sempre più apprezzata». «Insomma – è tornato in argomento anche Orio Mocellin – bisognerebbe arrivare ad ordinare ed avere in tavola la propria boccetta d’olio da consumare e portare a casa». Dal canto suo, Monica Cappellari, ha tenuto un breve lezione sulle normative europee ed italiane in materia di etichettatura del prodotto mentre Enrico De Peron, insegnante all’Istituto Agrario Parolini che proprio a Pove ha la sua sede, ha presentato il progetto pilota di «Monitoraggio in campagna» per il controllo della mosca olearia, da contrastare anch’essa con mezzi bio tanto che i suoi allievi proprio nella produzione dell’olio bio, quest’anno si sono classificati secondi. Questi ad ogni buon conto i numeri del concorso: 217 le aziende partecipanti tra cui 15 cooperative, 7 frantoi dei quali 3 autorizzati biologici, forti di un numero complessivo di ben 43.000 piante di olivo. «Questo è un appuntamento atteso da tutti gli operatori del settore – confermava Eusebio Vivian – ed ambito è il premio che fa sentire parte del successo che il territorio sta riscuotendo con questa risorsa: l’olio di oliva, il nostro oro». Altri numeri ? Eccoli: fatta eccezione per l’annata 2017 che ha registrato appena 5.990 quintali di olive frante, i quattro anni precedenti ne registravano intorno ai 20.000 quintali che nel 2018 sono arrivati a 37.195 di cui 4.760 di olio extra vergine. Sei i premiati nella categoria «Etichettatura» che ha visto l’azienda di Primo Sebellini di Zugliano al primo posto, appunto, con l’etichetta «Olio da Mare» che giocava con nome della località sede della ditta stessa. Secondo e terzo posto per le etichette «Oro de Pòe». Sei i premiati invece nella categoria «Olio Bio»: primo Nicolò Moresco della azienda Saliso; secondo l’Istituto Agrario Parolini; terza l’azienda «I campi» di Marostica. Sono stati cinquanta i premiati nella categoria «Oli convenzionali» che ha visto affermarsi la Cooperativa Capovilla di Crespano del Grappa avanti alla Cooperativa locale Monte Asolone con un blend da conferimento di olive dei produttori che si sono valsi del suo frantoio. La motivazione del premio alla Coopoerativa Capovilla l’ha espressa Alberto Marangon responsabile del laboratorio analisi sensoriale: «Nonostante l’annata e la quantità di raccolto, ha prodotto un olio completo: di aroma leggermente fruttato, equilibrato di gusto non piccante né amaro e con retrogusto erbaceo dalla nota balsamica».