Baby Gang

17enne aggredito da una baby gang con la scusa di una sigaretta, si cercano i responsabili

Sul fenomeno delle baby gang, il Presidente Zaia: "deve essere contrastato e disincentivato. Spero di possa arrivare anche a una specifica proposta di legge a riguardo"

17enne aggredito da una baby gang con la scusa di una sigaretta, si cercano i responsabili
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Le forze dell'Ordine in queste ore sono alla ricerca dei membri di una baby gang, responsabile dell'aggressione di un 17enne, picchiato lo scorso maggio nel centro di Vicenza al termine del turno lavorativo. (in copertina: immagine di repertorio)

Aggredito da una baby gang, si cercano i responsabili

Aveva appena finito il turno in un bar del centro, quando all'improvviso, un ragazzo vicentino di 17 anni, è stato aggredito da una baby gang senza alcun motivo.

Con la scusa di una sigaretta, infatti, il giovane è stato avvicinato dal gruppo di ragazzini, i quali però si sono fatti subito aggressivi e lo hanno iniziato a picchiare. Colpito da una testata, il 17enne ha riportato diverse ferite alla bocca e al naso, fino a procurarsi una commozione cerebrale per la caduta. Il gruppo, in seguito, si è dato alla fuga, senza rubare nulla alla vittima.

Zaia: "Sono violenti e come tali devono essere puniti"

In merito al fenomeno delle baby gang in Veneto,  il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha recentemente rilasciato un commento, riferendosi in primo luogo a quanto successo all'imprenditore giapponese, Shimpei Tominaga, aggredito da alcuni ragazzi trevigiani, nel tentativo di sedare una rissa, e in seguito morto all'ospedale di Udine.

"Mi spiace che, quando si parla di giovani, si parli sempre di baby gang. I nostri ragazzi non sono tutti componenti di una baby gang. Queste sono sostanzialmente rappresentate da ragazzi che si comportano in maniera non legale. Sono ragazzi violenti, e come tali devono essere puniti, e soprattutto io spero che si possa anche arrivare a formulare, ad esempio, una nuova proposta di legge rispetto a tutti questi fatti che stanno accadendo".

Luca Zaia

"Non è un fatto di 'usare il pugno di ferro' - afferma Zaia - ma far rispettare la legge, e soprattutto non lasciar spazio a uno substrato, all’interno del quale potrebbero crescere nuove devianze e violenze che non ci possiamo e non vogliamo permetterci. Difendiamo da un lato i bravi ragazzi e le brave ragazze, che sono moltissimi (la quasi totalità), e cerchiamo di focalizzarci sui pochi casi che si comportano male".

Sempre nel suo discorso, il Presidente della Regione Veneto si è poi soffermato sul ruolo dei ragazzi, nel prevenire questo tipo di fenomeno, enfatizzando come non si possa rimanere impassibili di fronte all'elemento violento all'interno di un gruppo.

"Io penso che i ragazzi possano avere un ruolo fondamentale, che è quello di indicare la via, essere virtuosi, e magari parlare con i propri coetanei. È innegabile, tutti siamo stati studenti, e tutti abbiamo partecipato a gruppi, che si incontravano per diletto, sport, per divertimento, e tutti noi abbiamo magari conosciuto il singolo elemento violento. Bisogna che sia circoscritto, identificato, e che sia un’azione che si faccia a tutti".

"Dopodiché, alla fine io penso che sia fondamentale che, se la situazione non è recuperabile, che siano le leggi a intervenire. Inasprire vuol dire anche dare una solidità all’approccio delle forze dell’ordine, perché non possiamo sempre nasconderci dietro al dito, con il “ma tanto sono ragazzi”. Tanto sono ragazzi, poi la traduzione è anche di persone gravemente ferite, o peggio ancora come è successo con il signore giapponese, con la morte".

Infine, Zaia conclude con un appunto sul ruolo del web negli adolescenti, e come sia di fatto importante effettuare dei controlli, al fine di prevenire influenze negative nei giovani.

"Il web incide moltissimo sulla violenza. Volevo anche sottolineare questo aspetto, perché la rete diventa la rete dell’informazione, ma molto spesso per i ragazzi è anche 'la rete dell’emulazione'". [...] "Sul web è fondamentale che si facciano dei controlli, e che si intervenga pesantemente, anche con una legge che permetta di bloccare all’origine questi fatti".

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