Violenza di genere nella chat degli studenti, il sindaco-professore Poletto: "Non solo una leggerezza"
Quanto emerso suscita sgomento: appena la scorsa settimana 2000 allievi degli Istituti superiori bassanesi si erano confrontati su questi temi proprio con Gino Cecchettin

Sono girate e arrivate fuori dalla cerchia (dove magari si pensava di mantenerle nell'omertà) alcune considerazioni scambiate in una chat di studenti di un Istituto superiore bassanese, inneggianti alla violenza di genere.
Quello che ha fatto trasalire educatori e professori, ma anche genitori, famigliari ed Amministratori, è quel qualcosa che non ti aspetti, che pensi riguardi sempre gli altri e ti mette invece di fronte alla realtà: più brutta, falsata da un insano anticonformismo che anche i giovani, magari di buona famiglia (come poi si direbbe) lasciano palesare con comportamenti che, appunto, non ti aspetti.
Lo sconcerto del presidente Zaia
I contenuti della chat riguarderebbero le vittime Giulia Cecchettin, Mariella Anastasi e Giulia Tramontano, in termini ritenuti inaccettabili.

Giuia Cecchettin

Mariella Anastasi

Giulia Tramontano
"Fatti gravi, serve che gli autori prendano consapevolezza del male. È difficile credere che una chat simile possa davvero esistere. Quanto emerso suscita sgomento e solleva interrogativi profondi sul percorso che ancora resta da compiere per contrastare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto. Non sono un giurista, ma se dalle indagini dovessero emergere profili penalmente rilevanti, mi auguro che siano adottati tutti i provvedimenti previsti”.

“Episodi come questo rappresentano un segnale allarmante e impongono una riflessione seria. È essenziale che, a partire dalla scuola, si promuova un’educazione ai valori fondamentali della convivenza civile e del rispetto dell’altro. Ai ragazzi coinvolti – conclude il Presidente – rivolgo un invito a riflettere sulle proprie azioni, a prendere consapevolezza della gravità di quanto accaduto e ad assumersi la responsabilità del cambiamento. Le parole, anche quando pronunciate in contesti virtuali, hanno un peso e possono generare conseguenze molto reali”.
Riccardo Poletto, già Sindaco e Professore
Dal canto nostro, noi di Prima Vicenza abbiamo voluto sentire il parere di Riccardo Poletto che a Bassano del Grappa è stato Sindaco ma che di mestiere fa l'insegnante di Religione ed è Vice preside del Liceo Gian Battista Brocchi.

Professore, lei conosce la Città e nel mondo scolatico ha proprio quel particolare punto di osservazione dal quale potrebbe essere più facile capire cosa giri per la mente dei ragazzi.
Cosa pensa di questa cosa?
"Sono stato raggiunto dalla notizia dai mezzi di informazione e non credo di poterlo definire un gioco o un brutale scherzo. Sicuramente non è possibile derubricare il tutto alla solita goliardata. Per me il fatto è sconvolgente".
Al momento non si sa ancora di quale Istituto in particolare i ragazzi facciano parte ma non è questo l'importante.
"Infatti, quello che i ragazzi si sono fatti sfuggire è un comportamento esattamente opposto a quell'atteggiamento conformistico del quale sono soliti paludarsi, evidentemente".
E l'ambiente di voi educatori, peraltro in una fascia di età che dovrebbe essere già progredita e matura, come l'ha presa?
"Lo sconcerto è generale soprattutto perché, appena la scorsa settimana al "Pala2" di Bassano del Grappa, 2000 allievi degli Istituti superiori bassanesi si erano confrontati su questi temi proprio con Gino Cecchettin, con i responsabili del "Centro Aiuto alla Vita" ed altre associazioni di promozione sociale della Città. E' stata una mattinata durante la quale l'attenzione era massima, non volava una mosca ed i ragazzi pendevano letteralmente dalle labbra dei relatori. Pensavamo di avere fatto centro ed invece ci sentiamo traditi".

Tranchant la considerazione finale di Riccardo Poletto:
"La cosa mi ha sconvolto per quanto sembrerebbe inverosimile: in questo fatto vedo cattiveria, il gusto per un anticonformismo che invece conforma i giovani nella peggiore delle declinazioni, soprattutto i maschi, che così perpetuano il loro sbagliato rapporto con l'altro sesso".