Vicenza, escalation di violenza in carcere. La polizia penitenziaria: "Soluzioni subito o siamo pronti allo sciopero!"
I sindacati denunciano problemi nella gestione dei detenuti stranieri e dei malati psichiatrici
Anche nella struttura detentiva di Montorio a Verona la situazione rischia di degenerare
Vicenza, escalation di violenza in carcere. La polizia penitenziaria: "Soluzioni subito o siamo pronti allo sciopero!"
“E’ ancora nella Casa circondariale di Vicenza che si sono consumati nelle ultime ore una serie assurda di eventi critici, tra i quali il suicidio sventato di un detenuto ed un atto di violenza contro un appartenente alla Polizia Penitenziaria in servizio.Domenica sera, dopo le 20, in contemporanea, si sono verificati diversi eventi critici che hanno messo in ginocchio la sicurezza dell'istituto. Si è infatti verificato che un detenuto ha cercato di suicidarsi salvandosi grazie all'intervento tempestivo dei poliziotti.
Un altro ristretto, in preda ai fumi dell'alcol (sostanza alcolica artefatta grazie alla macerazione di frutta mischiata a chi sa cosa altro), prima ha cercato di dare fuoco alla cella e, una volta aperto dal personale di Polizia per mettere in sicurezza sia il detenuto che spegnere il fuoco, gli agenti sono stati aggrediti dal detenuto, totalmente scompensato dalla sostanza misto alcol purea di frutta. Risultato? Un poliziotto ha preso una sgabellata sulla schiena e le altre diverse contusioni da aggressione, con prognosi dai 10 i 20 giorni. Altri tre poliziotti sono rimasti contusi. Ma la serata di follia non è finita qui- prosegue Vona-un altro detenuto ha cercato di dare fuoco a indumenti posizionati davanti al cancello della cella, forse per il solo scopo di creare fumo all'interno del reparto. L’incendio per fortuna è stato spento senza altre conseguenze”.
La denuncia arriva direttamente da Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che riferisce quanto accaduto domenica 24 settembre 2023, nella struttura detentiva San Pio X. Immagini di un "film" già visto anche nel carcere di Montorio nel veronese dove, a fine agosto, uno psichiatra è stato aggredito e altri due detenuti hanno dato fuoco ai materassi. Anche lì un detenuto era stato trovato senza vita.
“Tutti e tre gli episodi sono accaduti in tre posti diversi- evidenzia il sindacalista del SAPPE- il personale ridotto, sia per l'ora tarda che per la giornata domenicale, ha dovuto fare notevoli sforzi si alta professionalità operativa. E’ assurdo: siamo stufi di una Amministrazione penitenziaria, di uno Stato, che si ‘cala le braghe’ di fronte ai detenuti violenti anziché punirli severamente. Servono risposte ferme e immediate contro questi delinquenti- conferma a gran voce Vona- La verità è che a nessuno frega niente delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria che, nel Triveneto – che ha tra l’altro un provveditore a mezzo servizio che si alterna tra Padova e Milano, come in ogni altra regione e provincia d’Italia, buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa Amministrazione matrigna! Se l'amministrazione non assumerà precisi e impegni e non saranno intraprese reali iniziative volte ad apportare migliorie alle condizioni di lavoro del personale, saremo pronti a continuare, proclamare lo sciopero bianco e a bloccare le carceri regionali!”
I problemi vanno risolti nella "catena di comando" e tra i detentuti violenti
Un appello arriva anche da Donato Capece, segretario generale Sappe che chiede pubblicamente che ci di dovere intervenga cercando di risolvere le criticità della carceri nazionali dove esistono problemi di "catena di comando" e di detenuti sempre più violenti.
“Aiutate concretamente la Polizia Penitenziaria a uscire da questo buio tunnel. Come recita il motto del SAPPE: "res non verba", ovvero fatti, non parole- rivendica anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE- Siamo alla follia, adesso siamo arrivati al punto che i detenuti picchiano gli agenti e sfasciano letteralmente le carceri. Il senso di impunità ed abbandono delle carceri è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione. Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria: serve intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza!”.