Nuovi Alfieri della Repubblica

Tra i nuovi Alfieri della Repubblica scelti da Mattarella, tre sono vicentini

Tre storie di ragazzi vicentini, le quali azioni potranno diffondere nei giovani quei valori di solidarietà e altruismo, per un futuro migliore

Tra i nuovi Alfieri della Repubblica scelti da Mattarella, tre sono vicentini
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Nella giornata di oggi, lunedì 13 maggio 2024, il Presidente Sergio Mattarella ha consegnato a 29 giovani gli Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica", riconosciuti per le loro storie di altruismo e solidarietà, ma anche per il grande contributo alla cultura. Tra questi, tre sono vicentini: Filippo Mutta, 18 anni, di Marano; Lorenzo Sassaro, 18 anni, di Valdagno; e Fatima Sadkaoui, 15 anni, di Torrebelvicino. Ecco le loro storie.

Dei 5 veneti, 3 sono vicentini

Anche quest'anno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di consegnare l'attestato d'onore di "Alfiere della Repubblica" ad alcuni cittadini, che si sono fatti riconoscere per il loro impegno nella comunità, al fine di portare alla luce elementi di altruismo e cittadinanza attiva.

Dei 29 neo-eletti Alfieri della Repubblica, 5 di questi sono veneti, e tutti giovanissimi (nati dal 2000 in poi). Più nel dettaglio, sono tre di questi sono vicentini: stiamo parlando di Filippo Mutta, di Marano Vicentino; Lorenzo Sassaro, di Valdagno; e di Fatima Sadkaoui, di Torrebelvicino.

Giovani altruisti, con un forte senso di comunità. Come riportato dal comunicato del Quirinale:

"Gli Attestati valorizzano le azioni di volontariato, gli esempi di cittadinanza attiva, così come le storie di ragazzi che hanno saputo trasformare la passione per la scrittura o per le scienze in un "ponte" per ridurre le disuguaglianze. I casi scelti non costituiscono tuttavia esempi di azioni rare, ma sono rappresentativi di comportamenti diffusi, di solidarietà spontanea: azioni e sentimenti da incoraggiare per diffondere tra giovani quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, adulti consapevoli dell'importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali".

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Il Presidente Sergio Mattarella con i nuovi "Alfieri della Repubblica" (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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L'intervento del Presidente Mattarella ai neo-eletti Alfieri della Repubblica

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Le storie dei tre Alfieri vicentini

Insomma, dei ragazzi di cui bisogna essere orgogliosi, sia per lo spirito di comunità, sia per l'essere molto giovani. Vediamo di seguito le loro storie.

Filippo Mutta

Il primo è Filippo Mutta, classe 2006, residente a Marano Vicentino, premiato per aver realizzato un sistema operativo che offre maggiore difesa da attacchi informatici, e ponendolo gratuitamente a disposizione della collettività.

Filippo Mutta

Nonostante la giovane età, Filippo si è distinto nelala ricerca tecnologica, realizzando questo sistema operativo, denominato "MicroKosm", con cui ha vinto un contest europeo. Si tratta di un software che funziona su vari dispositivi, capace di garantire una maggiore sicurezza in presenza di attacchi informatici. Affinché venga utilizzato da privati e aziende, Filippo ha deciso di condividere gratuitamente il proprio progetto.

Lorenzo Sassaro

Secondo vicentino ad essere premiato è Lorenzo Sassaro, sempre del 2006, di Valdagno. La sua grande passione per l'astronomia lo ha portato a scoprire, a soli 16 anni, una stella variabile, ossia una stella che, per cause fisiche, varia la sua luminosità nel tempo.

Lorenzo Sassaro

La scoperta era avvenuta nell'ambito di un progetto dell'Osservatorio astronomico di Marana di Crespadoro. Dopo mesi di osservazione della Nebulosa Carena, e di raccolta dati dai telescopi survey posizionati sulla Terra e sui satelliti, Lorenzo è riuscito a scoprire questa nuova stella che, dopo essere stata approvata e censita dall'ente internazionale per le stelle variabili dell'American Association of Variable Star Observer, è stato deciso di assegnarle il nome del ragazzo.

Pertanto, Lorenzo è stato premiato per l'impegno e il rigore metodologico utilizzato nella ricerca astronomica, che gli ha consentito di scoprire la stella, portando avanti un esempio che possa ispirare i giovani a coltivare la passione per le scienze.

Fatima Sadkaoui

Infine, ad essere premiata è stata anche Fatima Sadkaoui, 15 anni, di Torrebelvicino. Fatima, nata in Italia, con famiglia di origini tunisine, è sempre stata sensibile alle difficoltà d'integrazione che caratterizzano i ragazzi delle famiglie emigrate.

Fatima Sadkaoui

Ciò l'ha spinta ad aiutare un compagno di classe, arrivato lo scorso anno dal Senegal, condividendo con lui i testi utilizzati per imparare l'italiano, e traducendo in francese (lingua parlata dal compagno) quanto richiesto dagli insegnanti. La sua spontanea decisione di fare da mediatrice culturale e linguistica ha favorito la progressiva integrazione del compagno di classe.

"La solidarietà presupposto indispensabile per il bene di una comunità"

Qui di seguito, il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima di consegnare gli Attestati d'Onore ai nuovo Alfieri della Repubblica

"Benvenute e benvenuti al Quirinale. È, per me, un vero piacere accogliervi qui perché, come ha appena detto Federica Mango - che ringrazio molto -, siete testimoni di impegni positivi, di solidarietà. 'Testimoni'. Perché espressione di generosità, di amicizia, di passione sociale, di impegno civile; atteggiamenti che per fortuna sono diffusi tra i nostri ragazzi. Le esperienze di cui siete protagonisti, infatti, non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari molto vasta. Le vostre storie, riconoscimenti che oggi riceverete, la rappresentano. La solidarietà è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità.

La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. È l’esercizio di questa responsabilità che fa sentire realizzati, che rende sereni e, ancor di più, - vorrei dire - rende anche felici.

Tra voi ci sono ragazze e ragazzi che si sono impegnati con grande generosità – come è stato poc’anzi ricordato - nei giorni drammatici delle alluvioni che hanno colpito la Romagna, e poi anche la Toscana. Questo è uno dei comportamenti che ha determinato il riconoscimento che state per ricevere. Sono tante – e anche per questo entusiasmanti – le forme e le circostanze in cui avete manifestato attiva, e spesso coraggiosa, solidarietà e impegno positivo.

La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità - talvolta vere emergenze - è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze.  Al contrario, è gratificante e – vorrei ripetere - rende davvero felici. La solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, divengono progressivamente delle prigioni. Si è prigionieri della chiusura in sé stessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce.

La solidarietà è anche la principale fonte di sicurezza collettiva. Perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri. E perché fa crescere in noi la fiducia. Sapete ragazzi, due giorni fa, in questa sala, ho incontrato un buon numero di persone a cui, negli ultimi anni, è stato conferito il Premio Nobel per la pace. Erano qui, a Roma, per incontri che li impegnavano, con grande passione, con l’obiettivo di far diffondere nel mondo il senso di fraternità.

Pronunciamo di rado questa parola: fraternità. Da parte di tanti viene ritenuta di significato esclusivamente religioso, quando non, da qualcuno,  come un’ingenua illusione di anime sognanti. Ma non è così. Non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla. La pace – cui tutti diciamo di aspirare - si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada.

Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, per la natura, nei confronti della comunità in cui si vive e del suo territorio, nell’arte, nella scienza. E quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti. Per questo siete qui e ricevete questo riconoscimento come segno di gratitudine da parte della nostra Repubblica".

Anche la Regione festeggia

In merito alla selezione dei nuovi Alfieri della Repubblica, anche la Regione Veneto ha pensato di valorizzare i cinque veneti, protagonisti di questa onorigficenza. Di seguito, il post pubblicato sui social dal Presidente della Regione, Luca Zaia:

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