Scuole semivuote a Bassano del Grappa, il Comune costretto a chiudere la primaria "Don Cremona"
La città si prepara a riorganizzare il sistema scolastico a causa del calo demografico. Al via un tavolo di confronto con genitori e istituzioni
Il calo demografico colpisce anche le scuole di Bassano del Grappa, costringendo l’Amministrazione Comunale a rivedere la gestione dei complessi scolastici. Con 13 scuole elementari per una popolazione di 42.000 abitanti, la sostenibilità del sistema è in discussione. Quest’anno, 315 bambini bassanesi hanno iniziato la scuola primaria, ma le nascite registrate a novembre sono appena 220. A questo ritmo, si stima che nei prossimi sei anni potrebbero sparire venti classi (in copertina: immagine di repertorio).
Un tavolo di lavoro con i genitori
Il Comune ha annunciato l’avvio di un tavolo di lavoro, coinvolgendo anche i genitori. Marina Bizzotto, Assessore all’Istruzione, ha sottolineato l’importanza del confronto:
"Sarà fatto un tavolo di lavoro, che partirà nel mese di dicembre", spiega l'Assessore in un'intervista al TGR. "Un tavolo che chiaramente richiederà del tempo per essere portato avanti, e i genitori saranno una delle tante parti coinvolte, in quanto una scelta di chiudere le scuole è una scelta che riguarda la città".
Chiude l'istituto Don Cremona
Tra i provvedimenti certi c’è la chiusura della scuola elementare "Don Cremona", un punto di riferimento educativo per oltre cinquant’anni. L’edificio è di proprietà della Fondazione Pirani Cremona, a cui il Comune versa 60.000 euro l’anno di affitto, oltre alle spese di gestione.
Una situazione definita dall’Assessore Bizzotto come insostenibile:
"È un’anomalia che va risolta, perché comunque il numero di bambini è basso. Quest’anno sono partiti con 13 bambini in una classe, che sarebbe già sotto il numero legale. Però si è scelto anche in accordo con i genitori di non far partire la prima l’anno prossimo, però di lasciare che la scuola finisca il suo corso, e quindi che tutti i bambini possano usufruire dell’offerta della scuola fino alla fine della quinta".
"Bisogna razionalizzare i costi"
L’ottimizzazione degli istituti scolastici appare inevitabile per contenere le spese. L’assessore Bizzotto ha spiegato che i costi di gestione di una struttura semivuota non sono giustificabili nemmeno di fronte agli organi di controllo:
"La spesa di un affitto - conclude Bizzotto - fa parte di quella che è la spesa corrente di un Comune, quindi anche con cui si pagano i contributi alle varie famiglie, per i inidi eper le mense. Quindi è necessario razionalizzare, sotto questo punto di vista. E, chiaramente, la Corte dei Conti potrebbe dire: 'Beh, le scuole sono quasi vuote, come mai pagate un affitto su una struttura privata?' ".
Una sfida complessa per l'Amministrazione e la comunità bassanese, che devono far fronte al continuo calo delle nascite, nonché permettere ai giovani di frequentare scuole in grado di fornire un'offerta di qualità. Si spera che nel mese di dicembre, il nuovo tavolo di lavoro possa portare a delle soluzioni nel lungo termine.