Sospetta malasanità

Morta a soli 45 anni per setticemia, aperta inchiesta. L'avvocato: "Acquisite le cartelle cliniche"

Ricoverata al San Bortolo di Vicenza e poi trasferita all'ospedale di San Bonifacio. La famiglia di Donata Giacometti ha presentato un esposto

Morta a soli 45 anni per setticemia, aperta inchiesta. L'avvocato: "Acquisite le cartelle cliniche"
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È stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo per la morte di Donata Giacometti, 45enne e madre di quattro figli, venuta a mancare lo scorso giugno per setticemia, dopo un doloroso iter tra gli ospedali San Bortolo di Vicenza e quello di San Bonifacio in provincia di Verona (in copertina: Donata Giacometti con la famiglia).

Stroncata da una setticemia

Era stata portata con un urgenza all'ospedale San Bortolo di Vicenza lo scorso 7 giugno 2024, per forti dolori addominali, Donata Giacometti, mamma di quattro figli e con altri due in affido. Da lì, è cominciato un lungo iter ospedaliero, che ha visto la 45enne rimanere in attesa per cinque ore prima di essere visitata.

I primi esami ematici, effettuati nel tardo pomeriggio, hanno rivelato valori anomali, inizialmente compatibili con un’appendicite poi esclusa. Nel frattempo, i dolori continuavano a peggiorare. Preoccupato, il marito Nicola aveva già deciso di trasferirla all'ospedale di San Bonifacio, dove Donata è stata poi trasportata in tarda serata.

A San Bonifacio, i medici hanno notato la grave infiammazione, peggiorata durante la notte. Data la situazione, è stato necessario un intervento chirurgico urgente. Purtroppo, non è stato sufficiente per salvare la vita della 45enne, la quale si è spenta alle prime ore del mattino del 9 giugno.

Scatta l'inchiesta

In merito al tragico calvario di Donata, l'avvocato della famiglia, Gianluca Tencati, ha recentemente presentato un esposto alla Procura, per segnalare le negligenze dell'ospedale San Bortolo.

"Oggi ho ricevuto notizia che sono state acquisite le cartelle cliniche, per trovare l'eventuale responsabile", ci spiega l'Avvocato Tencati in un'intervista. "Abbiamo fatto richiesta alla Procura per accedere alle informazioni, ma stiamo ancora aspettando notizie".

Stando alla famiglia, le mancate cure a a Vicenza durante le ore più cruciali si sarebbero rivelate fatali, in quanto potrebbero aver contribuito al peggioramento delle condizioni di Donata.

Una vita dedicata alla comunità

Donata Giacometti era nota per il suo impegno nella comunità Papa Giovanni XXIII, dove aveva offerto sostegno e accoglienza a numerosi giovani. Fino al 2021 era insegnante di Religione Cattolica alla scuola primaria e si occupava di tanti bambini.

Poi, insieme al marito Nicola, aveva deciso di lasciare il lavoro per dedicarsi alle accoglienze, per dedicarsi in modo gratuito e soprattutto totalmente alle persone che avrebbero accolto in casa. E per fare ciò, avevano iniziato una raccolta fondi per ristrutturare una casa più grande, a Canonica di Bertesina, dove si sarebbero dovuti trasferire per continuare il loro progetto.

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