La tragedia di Valdagno

Leone e Francesco Nardon generosi e riservati, mancati proprio in uno slancio altruistico

Le acque dell'Agno hanno segnato non solo il territorio ma anche l'animo della Comunità valdgnese

Leone e Francesco Nardon generosi e riservati, mancati proprio in uno slancio altruistico
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Erano le 20:00 di giovedì 17 aprile u.s., quando l’auto di Leone e Francesco Nardon è finita nella voragine apertasi sotto di loro che si sarebbero fermati sul Ponte dei Nori per vedere se potessero essere di qualche aiuto ai soccorritori già allertati per le condizioni meteo che stavano mettendo a dura prova tutta la zona.

Finiti nelle acque dell'Agno in piena, sono stati portati via ed i loro corpi ritrovati la mattina successiva.

Sul dramma vuole vederci chiaro anche la procura di Vicenza che ha sequestrato il ponte ed aperto un fascicolo contro ignoti, per l’ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo.

Anche i filmati delle videocamere di sorveglianza sono stati sequestrati e proprio da essi  si vedrebbe la Fiat Ulysse arrivare sul ponte  e poco dopo finire nel torrente.

I Nardon erano di ritorno a casa dalla loro azienda, la Sitec Srl di Valdagno e parte del Ponte dei Nori è crollata improvvisamente: il crollo è riconducibile ad un problema di staticità trascurato o è da addebitare solo alle eccezionali circostanze meteorologiche?

Una perizia tecnica per valutarne la staticità sembra essere stata fatta anche se non di recente: si vedrà.

Le vittime

Sono morti così padre e figlio, Francesco Leone Nardon, 64 anni, originario di Schio, imprenditore nel settore dell’automazione industriale e Francesco Nardon, 21 anni.

Il corpo del primo, bloccato da alcune ramaglie, è stato recuperato una decina di chilometri più giù, dai vigili del fuoco, laddove le acque si versano nel laminatoio di Trissino. Nella stessa mattinata è stato recuperato anche il corpo del figlio Francesco, circa cinquecento metri più a valle del ponte crollato.

Riservati e generosi

Padre e figlio vengono descritti da tutti come persone generose e riservate, sempre disponibili ad aiutare il prossimo come sembra volessero fare anche giovedì sera dopo aver saputo dell'emergenza meteo in atto.

Difatti, non avrebbero avuto bisogno di passare sul ponte se si fossero diretti verso l'abitazione di via Grandi, dove avrebbero trovato la Signora Marta, moglie di Leone, e le altre due figlie Giulia ed Anna ad aspettarli, ed è proprio questo aspetto che potrebbe metterebbe in luce uno slancio di solidarietà che è costato loro la vita.

Senza parole i dipendenti della Sitec srl, l’azienda di Leone Nardon in via Tomba, nella zona industriale sud di Valdagno, specializzata nello sviluppo di software e sistemi di controllo e automazione destinati all’utilizzo industriale e civile, faticano a capacitarsi di quanto accaduto.

La sede della Ditta Sitec Srl

Il ricordo in azienda

Uno storico dipendente ne dice:

"Lavoro in azienda da quando aveva sede a Spagnago ed eravamo solo in tre ad essere suoi dipendenti. Le doti imprenditoriali di Leone hanno consentito i progressi aziendali e la crescita che ora ci vede impiegati in diciotto. Proprio quest'anno ricorre il 30° anno dalla fondazione. Come ogni imprenditore era sempre .."in tiro", di ampie vedute e pronto al cambiamento".

Francesco Leone Nardon

Sembra che giovedì, date le condizioni meteo, avessero deciso di lasciare in azienda le rispettive auto per rincasare a bordo di quella aziendale perché, forse, avevano già deciso di andare incontro ai soccorsi che in zona erano già operativi. Leone Nardon, infatti era un sostenitore della Protezione civile valdagnese.

Il ricordo del primo cittadino

Anche il sindaco di Valdagno, Maurizio Zordan, lo ricorda come:

"Un bravo imprenditore e buon padre di famiglia, attento alla Comunità; riservato ma attivo. Una grossa perdita per Valdagno".

Leone che, come detto, era un sostenitore della Protezione civile, al nucleo locale aveva donato alcune apparecchiature, come ha raccontato il presidente Matteo Dal Lago:

"Ci aveva fornito - racconta Dal Lago - dei sensori in via di sperimentazione per il monitoraggio da remoto di movimenti di terreno e situazioni di pericolo".

Molte altre, ad ogni buon conto, le iniziative di carattere sociale e culturale sponsorizzate da Leone Nardon.

Il figlio Francesco

Francesco Nardon era uno studente universitario ma passava del tempo anche in azienda in vista del passaggio di testimone da parte del padre.

Francesco Nardon

Francesco aveva la passione per la musica ed era parte attiva della "Banda cittadina di Cornedo" dove suonava la tromba e l'amico Luca, commosso, lo ricorda anche a noi così:

"Francesco era con noi da poco ma è stato subito un esempio di dedizione e generosità: non mancava mai alle prove e ai nostri servizi dimostrando un grande impegno. Inoltre, senza clamore, ha fatto una donazione insieme al padre per aiutarci a crescere e sostenere le spese di ristrutturazione della nostra sede".

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