Giornata speciale

Inaugurata la nuova centrale operativa del Suem 118 di Vicenza: "Struttura all'avanguardia"

La nuova struttura, frutto di un investimento di oltre 2 milioni di euro, è stata inaugurata oggi dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Inaugurata la nuova centrale operativa del Suem 118 di Vicenza: "Struttura all'avanguardia"
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La visita di oggi al San Bortolo del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Nell'occasione è stata inaugurata la nuova centrale operativa del 118, è stata scoperta una targa a ricordo del Comm. Giancarlo Ferretto, ex presidente della Fondazione San Bortolo, ed è stato celebrato il trapianto di rene numero 1.000 svolto dal Centro Trapianti dell'ospedale di Vicenza.

Inaugurata la nuova centrale operativa del 118 di Vicenza

Spazi molto più ampi e razionali, ma soprattutto tecnologie di ultima generazione per garantire ai cittadini una capacità di intervento sempre più tempestiva ed efficace: frutto di un investimento complessivo di 2.195.000 euro, la nuova centrale del SUEM 118 di Vicenza è una struttura all’avanguardia, in grado di coordinare al meglio le operazioni di soccorso su tutto il territorio provinciale.

L’inaugurazione ufficiale è avvenuta oggi alla presenza del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, accompagnato dalla Direzione dell’ULSS 8 Berica e dal sindaco di Vicenza Francesco Rucco. La struttura, che come noto ha trovato collocazione negli edifici dell’ex seminario, si sviluppa su una superficie complessiva di 980 metri quadri.

Più in dettaglio, è dotata di una vasta area esterna con parcheggio coperto per tutti i mezzi di soccorso, oltre ad una zona di manovra e un’altra dedicata alla preparazione e lavaggio delle ambulanze. La parte coperta si sviluppa invece su due piani: uno seminterrato dove sono stati ricavati i locali per il ristoro, gli spogliatoi, i dormitori e i magazzini, e un piano rialzato dove è collocata l’ala direzionale con la centrale operativa, un’aula di formazione già predisposta per essere convertita - in caso di necessità - in una seconda centrale operativa, una sala riunioni e gli uffici.

La nuova centrale è il risultato di un profondo lavoro di ristrutturazione, iniziato nell’ottobre 2020 e concluso in febbraio, che rispetto ai locali originari ha visto la ridefinizione degli spazi interni, il rifacimento completo degli impianti elettrici e idraulici, oltre che dei pavimenti e rivestimenti.

Una particolare attenzione è stata dedicata ai sistemi di connettività, al fine di garantire la massima sicurezza delle comunicazioni tra la centrale, i mezzi di emergenza sul territorio e il San Bortolo, oltre che con gli altri ospedali provinciali: basti dire che la parte più cospicua del costo complessivo della nuova centrale ha riguardato proprio gli impianti tecnologici, per i quali sono stati investiti 1,7 milioni di euro.

«Con questa nuova centrale - sottolinea il dott. Federico Politi, direttore del SUEM 118 della provincia di Vicenza - abbiamo compiuto davvero uno straordinario salto di qualità. La logistica e la parte operativa strategica sono state configurate al meglio dando un grande impulso motivazionale a tutto il personale che si è sempre dedicato con professionalità e abnegazione e che finalmente trova riconosciuti e premiati tutti gli sforzi fatti e che a maggior ragione darà prova di mantenere alto il prestigio e la tradizione del nostro SUEM 118».

In occasione dell’inaugurazione della nuova centrale operativa sono stati presentanti anche due nuovi automezzi di soccorso consegnati all’ULSS 8 Berica nei giorni scorsi: un’automedica e un’ambulanza. Entrambe sostituiscono veicoli già in dotazione che hanno raggiunto il chilometraggio massimo previsto e sono dotate di un equipaggiamento completo con tutte le più moderne attrezzature per far fronte alle possibili necessità di soccorso. Acquisiti mediante la gara indetta da Azienda Zero per tutte le aziende socio-sanitarie del Veneto, i due mezzi sono il risultato di un investimento complessivo di circa 180 mila euro.

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La targa ricordo del comm. Ferretto

Non era un medico, ma quella del comm. Giancarlo Ferretto è una figura con un posto speciale nella storia del San Bortolo: per oltre dieci anni infatti, fino alla sua scomparsa avvenuta nell’agosto del 2019, è stato un infaticabile sostenitore dell’ospedale di Vicenza, in qualità di presidente della Fondazione San Bortolo.

Proprio per ricordare questo suo impegno straordinario, in occasione della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia oggi è stata scoperta, nell’atrio del San Bortolo, una targa nella quale si ricorda il suo ruolo di “mecenate ed emerito benefattore di questo ospedale, con perenne gratitudine”, a firma di tutti i primari.

Sono infatti numerosissimi e di grande rilievo i progetti di potenziamento e rinnovamento che sono stati realizzati grazie al contributo determinante delle donazioni raccolte dalla Fondazione: a partire dal 2009 possiamo ricordare gli interventi di ristrutturazione di vari reparti fra cui la Riabilitazione, l’Ematologia, l’Oculistica e la Chirurgia, e ancora l’acquisto di apparecchiature e arredi, ambulanze e strumentazioni avanzate sia diagnostiche che terapeutiche.

Ma non sono solo i macchinari e le ristrutturazioni a essere ricordati con questo gesto simbolico: è anche e soprattutto il valore morale dell’impegno che Giancarlo Ferretto ha evidenziato con la sua presenza.

«Un significato - si legge nella nota scritta dai primari dell’Ospedale in occasione della cerimonia - che va oltre il valore intrinseco delle donazioni e investe la sfera del civismo e dell’impegno sociale a favore del nostro ospedale che è un bene immenso e di tutti i vicentini. Questo impegno è stato condotto in modo entusiasta e continuo da Giancarlo Ferretto, a cui oggi va un indimenticabile affetto e la nostra perenne gratitudine. La fortuna di Vicenza non è stata dunque solo quella di avere un imprenditore illuminato, ma di avere questa persona alla guida della fondazione del nostro ospedale. Queste parole a lui dedicate non sono di circostanza perché la realtà va oltre la commemorazione e la sua opera va ben oltre ogni possibile ringraziamento formale. Tuttavia i primari del San Bortolo hanno voluto oggi dedicargli un segno tangibile nella forma di una targa che lo ritrae sorridente e lo ricorda sempre positivo nell’affrontare le difficoltà del nostro ospedale, riconoscendone le eccellenze e i successi. Questa targa rimarrà negli anni a memoria delle sue opere affinché i pazienti e i loro famigliari che entreranno in ospedale possano conoscerne i meriti e possano intimamente ringraziare la sua opera meritoria».

Trapianto di rene numero mille

Si tratta di un uomo sulla quarantina, residente nella provincia di Vicenza: affetto da una grave insufficienza renale, nei giorni scorsi ha ricevuto un nuovo rene. L’intervento è perfettamente riuscito e il paziente è già stato dimesso: ora lo attende un periodo di convalescenza ma anche un futuro migliore, senza più la necessità di sottoporsi al lavaggio del sangue mediante dialisi.

Una storia come tantissime al San Bortolo, eppure dal significato speciale: per il Centro Trapianti di Rene di Vicenza, infatti, il suo è stato il millesimo trapianto effettuato. Il primo era avvenuto nel 1988, ad opera del prof. Giuseppe Segato: da allora il numero di interventi eseguiti è rapidamente aumentato, stabilizzandosi poi su circa 40 trapianti l’anno.

«Il programma di trapianto di rene a Vicenza nasce nel 1988 grazie ai professori Giuseppe La Greca, Giuseppe Segato e Remigio Verlato - ricorda il prof. Claudio Ronco, direttore dell’U.OC. di Nefrologia di Vicenza -. Negli anni il programma si è arricchito di esperienze importanti, come lo stage della dottoressa Bragantini a Helsinki, con l’allargamento della equipe chirurgica ai colleghi Vidali, Zuccarotto e Banzato, e con l’affiancamento a Stefano Chiaramonte, animatore e coordinatore del programma, della dott.ssa Dissegna. Il team infermieristico, coordinato da Alda Sinico, è stato arricchito dall’opera instancabile di Raffaella Lovato per il trapianto da donatore vivente, mentre il percorso delle donazioni è stato gestito dai colleghi Barbacini, Marafon, Marcante e dal dott. Pasquale Piccinni. Il programma può contare inoltre su una stretta collaborazione con l’Anatomia Patologica, il Laboratorio Analisi, la Microbiologia, la Radiologia, la Medicina Nucleare, oltre che con il Centro Regionale Trapianti. Il tutto senza dimenticare naturalmente il contributo fondamentale del volontariato: AIDO, ma anche Mondo di Colori, ANED, Fidas e naturalmente l’Associazione Amici del Rene di Vicenza».

Nemmeno il Covid ha fermato l’attività: nel 2020 sono stati 30 gli interventi eseguiti, di cui il 30% da donatore vivente, mentre nei primi 5 mesi di quest’anno ne sono stati eseguiti 10, con la stessa percentuale da donatore vivente.

«Anzi, proprio il Centro Trapianti di Vicenza - precisa il prof. Ronco -, con una pubblicazione tempestiva su Lancet, ha raccomandato sin dall’inizio percorsi speciali per donatori e riceventi per assicurare la massima sicurezza del percorso di trapianto».

«Il programma di trapianto renale - sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica - è una realtà in cui la collaborazione multidisciplinare e l’apporto fattivo di diverse Unità Operative sono perfettamente integrati in un continuum assistenziale di alto livello. Per questo motivo il millesimo trapianto effettuato a Vicenza rappresenta un traguardo non solo per questo Centro, ma per tutto l’Ospedale».

Un traguardo che costituisce anche un nuovo punto di partenza:

«Guardiamo al futuro - spiega ancora il prof. Ronco - ci proietta nel futuro con una equipe di giovani colleghi. Il team mantiene l’entusiasmo e la carica umana e professionale di sempre, offrendo alle famiglie dei nostri pazienti la consueta dedizione. Ringrazio il Direttore Generale che sta accelerando la realizzazione del nuovo Centro Trapianti e il mio predecessore, il professor La Greca, sperando di aver contribuito alla realtà del presente e di lasciare per il futuro un’eredità fatta di impegno, efficienza, passione e dedizione ai nostri pazienti».

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