Il comitato Scuola in presenza diffida le scuole vicentine: "Chiedono agli alunni se sono vaccinati"
Le lezioni sono appena riprese e già inizia una battaglia: sotto la lente il comportamento di alcuni insegnanti...
Insegnanti da un lato, genitori dall'altro. In mezzo gli alunni e il tema dei vaccini. Una "partita" che è già iniziata a poche ore dallo start ufficiale delle lezioni nelle scuole italiane e che si preannuncia "rovente"... Riceviamo e pubblichiamo la lettera del comitato Scuola in presenza, pronto a diffidare alcune scuole vicentine.
Il gruppo Scuola in presenza diffida le scuole vicentine
"La scuola ha ripreso in Veneto da un solo giorno e già i ragazzi riferiscono di insegnanti che si sono permessi di chiedere in classe, anche per alzata di mano, chi fosse in possesso del green pass.
Siamo basiti dalla superficialità con cui gli adulti stanno affrontando questa tematica, e abbiamo invitato nuovamente i Dirigenti Scolastici e tutto il corpo docente al rispetto dell’attuale normativa vigente nel nostro paese, che - lo ricordiamo - non prevede in capo ai minori l’obbligo di possesso ed esibizione della certificazione verde COVID-19, il cd “green pass”.
Senza contare l’importante questione del rispetto della privacy: i dati relativi allo stato di salute sono dati sensibili e nessuno ha diritto di chiedere a chicchessia informazioni a tal proposito, tanto meno gli insegnanti nei confronti degli alunni. La scuola deve essere il primo luogo della inclusività e della non discriminazione, e gli adulti coinvolti nel processo educativo devono sempre tenere a mente che lo scopo primario è una educazione rispettosa ed armoniosa dei discenti in tutte le loro diversità.
Altresì troviamo fuori luogo il continuo invito da parte di alcuni insegnanti e dirigenti scolastici alla vaccinazione “per il raggiungimento di un bene comune” che non tiene conto anche delle criticità cliniche che gli alunni possono avere nei confronti della vaccinazione Covid. Non essendo gli operatori della scuola medici o scienziati, virologi o ricercatori, invitiamo alla massima neutralità sull’argomento, lasciando libero arbitrio a chi detiene la patria potestà sui minori, cioè i genitori.
Noi del comitato SCUOLA IN PRESENZA VICENZA abbiamo pertanto inviato via PEC una lettera per invitare le scuole e USP provinciale a tenere un comportamento corretto in tal senso.
Se dovessero riscontrarsi gravi violazioni della privacy e della normativa vigente abbiamo invitato i genitori a procedere anche con autonoma diffida, eventualmente assistiti dai professionisti che affiancano il comitato per le opportune tutele legali.
Il comitato SCUOLA IN PRESENZA VICENZA rimane vigile, a fianco dei genitori e dei ragazzi che si sentissero non tutelati, o peggio discriminati, da chi invece li dovrebbe accompagnare verso la vita adulta.
Con la presente, siamo a segnalare dei comportamenti scorretti attuati da molti insegnanti vicentini che al rientro a scuola, hanno chiesto durante le lezioni, informazioni agli alunni sullo stato vaccinale. Di preciso per alzata di mano hanno preteso di informarli se avessero o no effettuato la vaccinazione Covid.
Siamo basiti dalla superficialità che si sta usando ed attuando su questa tematica e con la presente, siamo ad invitare i Dirigenti Scolastici, il corpo docente e tutto il personale della scuola al rispetto della privacy e di tutto ciò che possa essere discriminante nei confronti degli alunni.
Tutto ciò in base alle seguenti normative:
- La “ Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” (ratificata con legge 881/77);
- Le Norme e i Regolamenti dell’Unione Europea che evitano la discriminazione diretta o indiretta ⁃ La normativa dell’Unione europea sulla privacy (n. 679/2016 e successive integrazioni) ⁃ La Costituzione Italiana (in particolare gli art. 1-2-3-13-14-15-28-32)
Ricordiamo che la violazione della Privacy e la discriminazione sono reati punibili a partire dalle sanzioni amministrative fino alla reclusione e sottolineiamo che la privacy viene violata anche quando non si adottano le misure necessarie per tutelare i dati sensibili, quali possono essere un qualsiasi trattamento sanitario, come anche la vaccinazione o la richiesta di green pass.
Altresì troviamo fuori luogo il continuo invito pressante da parte di insegnanti e dirigenti scolastici che promuovono a scuola la vaccinazione per il raggiungimento di un bene comune che non tiene conto anche delle criticità cliniche che anche gli alunni possono avere nei confronti della vaccinazione Covid. Non essendo gli stessi medici o scienziati, virologi o ricercatori, invitiamo alla massima neutralità sull’argomento, lasciando libero arbitrio a chi detiene la patria potestà sui minori, cioè i genitori.
Pertanto invitiamo i Dirigenti Scolastici e tutto il corpo docenti a rispettare scrupolosamente questo diritto nei confronti degli alunni.
RingraziandoVi per la collaborazione che vorrà dimostrarci, richiamando le Scuole al rispetto della privacy sancita per Legge, rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito ed auguriamo un sereno anno scolastico a tutti".