Non dobbiamo dimenticare

"Fiaccolata per Giulia" a Vicenza, il sindaco:" Vorrei vedere partecipare moltissimi uomini"

Il primo cittadino ha ricordato che non dobbiamo abituarci al dolore e alla violenza

"Fiaccolata per Giulia" a Vicenza, il sindaco:" Vorrei vedere partecipare moltissimi uomini"
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Presente l'associazione "donna chiama donna" che  gestisce il centro antiviolenza comunale e l'associazione italiana "donne medico"

"Fiaccolata per Giulia" a Vicenza, il sindaco:" Vorrei vedere partecipare moltissimi uomini"

"La comunità vicentina si stringerà nel ricordo di Giulia Cecchettin, la giovane donna barbaramente uccisa, vittima del desiderio di possesso che non lascia scampo, che non ha nulla a che fare con l'amore."

Con queste parole si apre il comunicato che anticipa la fiaccolata organizzata in memoria della 22enne. Vicenza sfilerà per non dimenticare il sorriso di Giulia. L'appuntamento è per domani,  mercoledì 22 novembre alle 19 partendo dall'esedra di Campo Marzo e proseguirà per corso Palladio per poi raggiungere piazza dei Signori. L'iniziativa è promossa dal Comune di Vicenza con "Donna chiama donna" che gestisce il Centro antiviolenza comunale e l'associazione italiana "Donne medico".

"L'omicidio di Giulia Cecchettin colpisce tutte e tutti in maniera straziante e lascia senza parole - commenta il sindaco Giacomo Possamai -. Non dobbiamo abituarci al dolore e alla violenza: siamo scesi in piazza tante volte in questi anni a seguito di femminicidi accaduti nel nostro territorio, tanto che il rischio è quello di arrivare a pensare che sia tutto inutile. Mercoledì sera insieme a "Donna chiama donna" e all'associazione "Donne Medico" terremo una fiaccolata in ricordo di Giulia alla quale vorrei veder partecipare moltissimi uomini. Perché l’uccisione di Giulia, purtroppo solo una tra le centinaia che si consumano ai danni delle donne ogni anno nel nostro Paese, deve interrogare prima di tutto noi.

Siamo noi a dover sentire una responsabilità a cambiare le cose e siamo noi che abbiamo la possibilità di porre fine a questa straziante carneficina. In questi anni si è fatto molto, ma è necessario fare ancora di più, sostenendo concretamente i Centri antiviolenza del territorio e le altre realtà impegnate su questo fronte. E poi, anche pensando all'età delle persone coinvolte in quest'ultima drammatica vicenda, è davvero quanto mai essenziale investire realmente su prevenzione ed educazione all’affettività - a partire dalle scuole - lavorando insieme a tutti i livelli: locale, regionale e nazionale".

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