Emergenza fiumi in secca, si avvicina il periodo di irrigazione: canali aperti a turno
La portata fluente del fiume Brenta e Astico sono un terzo in meno rispetto a quelle necessarie per l’irrigazione
Cambiamenti climatici che segnano anche cambiamenti nella coltivazioni: si abbandona il mais che ha bisogno di troppa acqua
Emergenza fiumi in secca, si avvicina il periodo di irrigazione: canali aperti a turno
Poca pioggia e poca neve ed è già emergenza idrica soprattutto adesso che comincerà la stagione irrigua per i campi. Il problema non è immediato: i canali sono in manutenzione, ma a breve dovranno essere aperti. Se continua così, l'unica soluzione per garantire l'irrigazione, sarà aprirli a turno.
Lo stesso consorzio di bonifica Brenta ha espresso una preoccupazione crescente per la prossima stagione irrigua: il fiume Brenta e l' Astico/Tesina sono circa ad un terzo in meno della loro portata fluente. Un valore che preoccupa.
"Continuano a mancare precipitazioni significative che possano invertire un trend davvero preoccupante per quanto riguarda gli apporti superficiali, provenienti nel nostro caso dal fiume Brenta e dal fiume Astico/Tesina e quelli sotterranei provenienti dalle risorgive- confermano in un report- Il periodo che stiamo vivendo è quello delle asciutte stagionali, quindi abbiamo tolto l’acqua dai vari canali per poter procedere con i fondamentali lavori di pulizia degli alvei, indispensabili per prepararsi alla prossima stagione irrigua. Le nostre derivazioni sono attualmente al minimo.
La portata fluente del fiume Brenta, nostro collettore principale, nonostante sia incrementata dalla gestione dei serbatoi montani da parte delle società idroelettriche, Il fiume Astico a Breganze si assesta oggi a circa 22 metri cubi al secondo, un terzo in meno rispetto alle portate necessarie per l’irrigazione. Il fiume Astico, dal quale abbiamo la roggia Breganze, ha una portata di circa 1 metro cubo al secondo, valore molto modesto. Le risorgive, parte integrante del nostro sistema, dopo il picco negativo raggiunto alla fine di settembre con una portata di soli 650 litri al secondo (minimo storico), con le piogge di dicembre e gennaio si erano rimpinguate raggiungendo i 1500 litri al secondo. Purtroppo però il trend della portata è fisiologicamente in discesa, considerata la mancanza di precipitazioni. Stesso discorso vale per i pozzi in nostra gestione, che hanno visto un miglioramento dopo le piogge, poi una stabilizzazione e ora un lento peggioramento del loro livello. Sussiste quindi una crescente preoccupazione per la prossima stagione irrigua 2023, che non parte certo sotto i migliori auspici."
Siccità e nuove colture: meno mais, più soia e girasole
Se continua così dovranno essere messe in atto misure per contrastare la carenza idrica, come l'apertura a turno dei canali di irrigazione. A questo proposito però, è stato evidenziato anche come la scelta delle semine da parte degli agricoltori sia cambiata tenendo conto dei recenti cambiamenti climatici che hanno messo in ginocchio l'attività dei campi. Si abbandona il mais, troppo costoso e che necessità di troppa acqua, per passare a coltivazioni di girasole e soia. In questo modo però si creano problemi in altri settori, come l'allevamento che vedrà diminuire la disponibilità di mangime di provenienza nazionale.