Diagnosticato un caso di Dengue a Malo: via alla disinfestazione preventiva
Avviate immediate misure di controllo per contenere la diffusione del virus. Il paziente è in miglioramento, mentre si procede con le indagini epidemiologiche
Nella giornata di ieri, mercoledì 18 settembre 2024, un caso di dengue è stato diagnosticato nel Comune di Malo. Il cittadino affetto, attualmente ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Vicenza, sta mostrando segni di miglioramento. Nel frattempo, l’ULSS 7 Pedemontana ha avviato immediatamente le misure di controllo previste dai protocolli sanitari.
Nuovo caso di Dengue nel Vicentino
Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) dell'ULSS 7 Pedemontana, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Malo, ha avviato un intervento di disinfestazione entro un raggio di 200 metri dall’abitazione del paziente, coinvolgendo anche le aree private. Questa operazione è stata pianificata per contenere la diffusione della malattia, che viene trasmessa principalmente dalla puntura di zanzare infette.
Nonostante il caso di dengue, dall'indagine epidemiologica in corso non emergono ancora evidenze di un possibile contagio all'estero, come spesso accade in queste situazioni. Ciò suggerisce che l'infezione possa essere avvenuta sul territorio nazionale.
Via alla disinfestazione preventiva
In merito alle operazioni di disinfestazione, il Comune di Malo ha comunicato che l'attività verrà eseguita a carattere preventivo direttamente dalla strada, a partire dalle ore 21:00 alle ore 23:00 di oggi, giovedì 19 settembre, e proseguirà nei prossimi due giorni, il 20 e 21 settembre, sempre nello stesso orario. Le vie interessate includono:
- Dalla rotatoria n. 64 SP 48 di Via Bartolome Colleoni, fino all'incrocio con Via Tezze
- Via San Antonio
- Via Santa Chiara
- Parte di Via San Francesco
- Via San Domenico
- Via San Benedetto
- Via Santa Rita
- Via Don Luigi Dalla Fiore
- Via Tezze
- Via Giuseppe Pietribiasi
- Parte di Via Sant'Ignazio
Il Comune, inoltre, invita la cittadinanza a collaborare, chiedendo di evitare di stazionare nelle aree interessate durante il trattamento, chiudere le finestre e rimanere in casa. Gli animali domestici dovranno essere custoditi in locali chiusi.
Un sistema di comunicazione efficiente
"Ancora una volta il SISP si è attivato per garantire la salute della cittadinanza a seguito della diagnosi di una patologia che fino a pochi anni fa era presente solo in alcuni Paesi del mondo, ma che sempre più spesso viene diagnosticata anche in Italia", commenta il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza.
"Quando un caso si presenta, però, abbiamo protocolli rigorosi e tutte le competenze per diagnosticare e intervenire tempestivamente, grazie anche alla stretta collaborazione con le Amministrazioni Comunali, in questo caso con quella di Malo che ringrazio. Il fatto che la comunicazione, molto tempestiva, ci sia arrivata da un’altra ULSS dimostra inoltre che esiste un sistema di sorveglianza regionale molto efficiente, e anche questo è un fattore da sottolineare".
Il virus
Di origine virale, la Dengue è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare infette che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per circa 7 giorni; in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterla ad altre persone.
Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
Di casi di Dengue se ne è parlato molto nel Padovano, che ha registrato diversi casi quest'estate. Parlando del più rencente, lo scorso 29 agosto una donna di 30 anni di Abano Terme era rimasta contagiata, dopo essere rientrata da un viaggio a Cuba. In merito alla vicenda, ne abbiamo parlato nel seguente articolo.