Da Vicenza si alza la protesta dei sindacati della Polizia Penitenziaria
"Distretto dimenticato: personale al collasso, servono 200 unità subito, non 30" Le OO.SS. chiedono interventi immediati

Le Organizzazioni Sindacali (Sappe, Sinappe, Osapp, UilPA, Uspp, Fns-Cisl) con un loro comunicato hanno denunciato il numero irrisorio di Agenti penitenziari assegnati al distretto del Triveneto al termine del 185° corso di formazione: saranno appena 30 i nuovi Agenti e Assistenti di Polizia Penitenziaria.
E' una provocazione
E’ un numero – dice il comunicato congiunto - che, di fronte alla drammatica carenza di personale, suona come una provocazione: il Triveneto soffre da anni di una cronica sotto – dotazione organica, aggravata da nuove aperture, ristrutturazioni ed orari di servizio che richiederebbero risorse ben superiori.
Gli organici, per la verità, sono stati aggiornati, ma solo sulla carta con il risultato che gli Istituti di pena sono al collasso: personale allo stremo e diritti alla mobilità negati, sono il motivo per cui i rappresentanti della Polizia Penitenziaria chiedono un urgente cambio di rotta.
Servono subito
L’assegnazione di almeno 200 unità aggiuntive per il Triveneto; la revisione dei criteri di assegnazione; l’apertura immediata di un tavolo di confronto nazionale e regionale su mobilità e assegnazioni, con priorità per le aree in sofferenza.
Si chiede rispetto
Se non arriveranno risposte concrete e tempestive, le sigle sindacali sono pronte a mettere in atto ogni forma di lecita protesta poiché il silenzio non è più accettabile.
Leonardo Angiulli, Segretario Nazionale per il Triveneto dell'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp), ci dice;
“L'assegnazione di 30 Agenti alla regione Triveneto, prevista per settembre, non avrà altro effetto che quello di qualche goccia d'acqua nel deserto”.

Qual’è la situazione, Angiulli?
“Il sovraffollamento è pari al 145 per cento ed i turni arrivano a sedici ore continuative, cosa che è contraria ad ogni norma contrattuale; in alcuni casi non viene garantita neppure la consumazione dei pasti al personale in servizio, causa l'impossibilità di avere il cambio.
Ciò nonostante il personale viene adibito ad altre iniziative che sottraggono personale, quali, ad esempio, un reparto multi videoconferenze o servizi di piantonamento in ospedale di almeno otto ore”.