Confindustria Vicenza, l’assemblea generale “interroga” i leader politici nazionali sul futuro del lavoro in Italia
A pochi giorni dal voto, l’Assemblea Generale di Confindustria Vicenza è stata l’occasione per un confronto diretto tra il mondo produttivo e i leader politici.
A meno di 10 giorni dal voto, sono stati a Vicenza Carlo Calenda, Enrico Letta, Adolfo Urso, il Sottosegretario Federico Freni; i presidenti di Regione Luca Zaia e Stefano Bonaccini.
Confindustria Vicenza, l’assemblea generale “interroga” i leader politici nazionali
A pochi giorni dal voto, l’Assemblea Generale di Confindustria Vicenza è stata l’occasione per un confronto diretto tra il mondo produttivo e i leader politici. Si intitola “Lavoro Futuro Italia” l’assise confindustriale, che si è tenuto venerdì 16 settembre 2022 alle 17 presso gli stabilimenti OMC ETR Trenitalia di Vicenza. Gli imprenditori berici hanno chiesto di mettere al centro della politica nazionale “la questione industriale”. La presidente Laura Dalla Vecchia ha scritto agli imprenditori vicentini:
“Non c’è altro tempo per affrontare le crisi che attanagliano il Paese: a partire dalla più grave, quella energetica, passando per l’equilibro da ricercare tra sostenibilità ambientale e competitività industriale, fino all’insostenibile pressione fiscale che si affianca a un debito pubblico al 150% del PIL”.
E ha aggiunto:
“Tutti fattori che si riflettono sul costo del lavoro, parametro da cui dipende la capacità della nostra manifattura di rimanere protagonista nei mercati mondiali, e di conseguenza creare posti di lavoro e valore aggiunto, oltre che di far crescere PIL e benessere per il nostro Paese”.
A confrontarsi sul palco dell’assemblea i presidenti della Regione Veneto ed Emilia-Romagna Luca Zaia e Stefano Bonaccini, il segretario nazionale di Azione Carlo Calenda, il segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta, il Presidente del Copasir e
Senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso. Per il Governo è intervenuto il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni. Ha chiuso l’intervento del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi.
Nel 2° trimestre 2022 le imprese vicentine registrano un aumento della produzione del 7,3% rispetto al 2° trimestre 2021, periodo, lo ricordiamo, caratterizzato da una generale ripresa dell’economia a seguito delle profonde flessioni causate nel 2020 dalla pandemia.
Tuttavia, il periodo rilevato, tra aprile e giugno 2022, evidenzia i primi effetti causati dal conflitto Russia Ucraina. Diminuisce la quota di imprenditori che dichiara aumenti della produzione (54%), a fronte del 17% che evidenzia invece cali produttivi (nel 1° trimestre 2022 il 61% delle aziende dichiarava aumenti, mentre il 15% dichiarava cali produttivi). Il saldo di opinione, in calo, è così pari a +37 (+46 nel 1° trimestre 2022).
Si conferma molto difficile e carica di preoccupazione la situazione dei prezzi e degli
approvvigionamenti delle materie prime. Anche nel 2° trimestre 2022 i prezzi delle materie prime sono decisamente aumentati (+24,3%), e l’incremento ha toccato l’89% delle aziende.
L’81% delle aziende è riuscita ad intervenire sui prezzi di vendita dei prodotti finiti, con
un incremento medio del +11,5%. Questo dato segnala il tentativo delle imprese di difendere i margini ma, naturalmente, a livello macroeconomico aumentano le preoccupazioni legate all’incertezza del conflitto Russia – Ucraina e alle forti pressioni inflazionistiche trainate dalle quotazioni dei prodotti energetici e dalle scelte di politica monetaria.
La presidente Laura Dalla Vecchia ha realizzato una relazione che parla di lavoro, futuro e Italia:
Urso: “Nostra priorità sarà la crisi energetica”
“La sinistra si è divisa in tre diversi tronconi tra di loro contrapposti. Non solo leadership differenti, ma anche programmi non conciliabili tra loro. Questa è la vecchia politica che gli elettori non vogliono più. Il centrodestra invece si presenta oggi unito, con un programma condiviso e concreto, che si impone di ripartire dai problemi reali dell’Italia delle imprese e dei lavoratori, di chi produce reddito e occupazione”.
Ha esordito così il Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica Sen. Adolfo Urso, intervenuto all'Assemblea Generale di Confindustria Vicenza quale voce del Partito di Giorgia Meloni al confronto politico promosso dai confederali in vista delle imminenti elezioni.
“Ciò che promette mantiene: Giorgia Meloni è affidabile e coerente, e lo sarà a maggior ragione al governo della nostra Nazione. L’affidabilità è ciò che ci chiedono i nostri partner internazionali, dall’Europa alla NATO, come pure i mercati globali. Sapremo dimostrarci all’altezza”
Ha poi affermato Urso, sottolineando la fiducia goduta da Fratelli d’Italia anche all’estero. Si è parlato poi anche delle risorse del PNNR. Urso ha spiegato che:
“Il PNNR prevede chiaramente al suo art. 21 che in caso di un evento straordinario se ne possano ridiscutere i termini. Crisi energetica e penuria di materie prime, inflazione alle stelle, la guerra in Ucraina: noi siamo in emergenza, chi reputa intoccabile il PNNR non se ne rende conto?”.
Infine un commento sull’autonomia, tema molto caro in Veneto.
“L’autonomia la realizzeremo noi di Fratelli d’Italia quando saremo al governo. Lo faremo noi perché in 5 anni questo non è ancora stato fatto, anche se si sono succeduti per 3 governi, dai giallo-verdi ai giallo-rossi fino ai giallo-tutti meno che noi” ha affermato Urso, che ha poi concluso ribadendo “lo faremo subito dopo aver messo in sicurezza il sistema Paese nei primi 100 giorni di governo. L’inverno sarà il nostro momento più difficile: è in inverno che peserà maggiormente la crisi energetica, ed è a questo dobbiamo pensare prioritariamente”.