Cara Mitsubishi, di questa storiaccia cos'è che non capisci?
Le "Mamme no Pfas" ed i Comitati no Pfas del Veneto scrivono alla multinazionale giapponese: partecipate alla bonifica

Per non farci mancare il settimanale articolo sull'inquinamento più grave in Europa, provocato dell'ex Miteni di Trissino alla seconda più ampia falda freatica del Continente, questa settimana che il dibattimento avrebbe destato meno interesse del solito, ci hanno pensato le "Mamme no Pfas" a tenere alta l'attenzione in attesa del responso dei giudici.
La presa di coscienza
La loro attenzione sull'argomento, le "Mamme no Pfas" hanno cominciato a sollevarla nel lontano mese di marzo 2017 quando, a seguito delle prime risposte di un biomonitoraggio, esse hanno iniziato a prendere coscienza della pericolosità e della gravità della contaminazione.
I primi risultati dello screening avviato dalla Regione Veneto - a seguito del pronunciamento del Comitato Nazionale Ricerche che individuava senza ombra di dubbio nella Miteni la causa dell'inquinamento - effettuato sui giovani tra i 14 e i 29 anni, andarono oltre le peggiori aspettative: i valori di questi ragazzi superavano di 30-40 volte quelli della popolazione non esposta (tra 1,5 e 8 ng/ml). I ragazzi di 14-15 anni, invece, facevano registrare valori di 80, 120, 350 ng/ml di PFAS nel sangue.

Ce n'era abbastanza, insomma, per preoccuparsi e così quattro mamme, amiche da molto tempo, hanno iniziato la battaglia diffondendo i risultati del monitoraggio tramite i rispettivi contatti scolastici, parrocchiali ed amicali tanto che in pochi giorni si ritrovarono con centinaia di "follower", come si dice oggi, a formare il Gruppo "Mamme No Pfas", appunto.
Il successo dell'iniziativa
Oggi hanno una comunità con pagina Facebook, proprio sito internet e rete social da gestire, dalla quale hanno avuto costante apporto sino alle ultime battute del processo che le ha viste addirittura in presidio notturno, alcune settimane fa, alla vigilia della requisitoria del pubblico Ministero ed, ancora, fino alla settimana scorsa quando, dopo le richieste delle parti civili, i milioni di euro di condanne a carico di aziende ed ex dirigenti Miteni - Mitsubishi, responsabili del disastro ambientale, sono arrivati a 240.

Nemico è il silenzio: una lettera per far rumore
Il nemico numero uno di queste vicende, però, è il tempo, soprattutto quando passa silenzioso e così questa settimana a tenere alti i toni, le "mamme" ci hanno pensato nientepopodimeno che inviando ieri, 10 aprile 2025, una lettera alla Mitsubishi Corporation.
La lettera, in italiano sulla loro pagina Facebook ma scritta in giapponese ed inglese, è stata inoltrata alla succursale Italiana di Mitsubishi, chiedendo che faccia la sua parte per la bonifica del territorio contaminato.
Ai giapponesi, le mamme hanno voluto ricordare il fatto che essi, tra i proprietari dell'azienda, siano gli unici a non essersi mai presentati al tavolo tecnico dove si gettano le basi per la bonifica del sito dal quale continuerebbero ad uscire i Pfas.

La lettera
Alla Mitsubishi Corporation
Siamo le "Mmme no Pfas" del Veneto e i movimenti No Pfas Italia,
in merito all'inquinamento da Pfas (il piu grande inquinamento di falda e acque potabili d’'Europa) causato dalla Miteni di Trissino (Vicenza), al quale Voi avete partecipato come Mitsubishi; abbiamo appreso che Voi non partecipate mai alle Conferenze dei Servizi.
Queste conferenze sono riunioni tecniche che hanno lo scopo di risolvere il problema, definire gli interventi idrogeologici e il sistema che permette di realizzare la messa in sicurezza del sito Miteni e la tanto attesa bonifica.
Non rispondete neppure alle mail di convocazione che vi mandano il Comune di Trissino e gli Enti Pubblici della Regione Veneto. Perché?
Vi chiediamo di essere responsabili e di chiarire la posizione della Vostra azienda.
Il futuro dei nostri ragazzi è anche nelle Vostre mani e questo lo sapete benissimo anche Voi.
La Vostra azienda ha esperienza, competenze tecniche ed economiche per arrivare alla bonifica velocemente. Per noi la bonifica del sito Miteni è l'obiettivo principale che ci siamo prefissate di raggiungere e per questo siamo attive nel territorio da piu di dieci anni: per avere una risposta responsabile alla risoluzione di questo gravissimo problema.
Speriamo che la Vostra risposta sia veloce cosi come la Vostra presenza e partecipazione alle Conferenze dei Servizi.
Siamo madri e come tali abbiamo l'obbligo di provvedere ai nostri e Vostri figli, perché per noi sono tutti uguali: in Italia, in Europa e nel Mondo.
La nostra terra qui in Veneto si chiamava “La terra delle acque", oggi è chiamata “Zona rossa Pfas".
Nel sangue dei nostri figli ci sono i valori di PFAS piu elevati al mondo, stiamo subendo un danno alla salute e non solo: il nostro territorio, la nostra falda acquifera sono irrimediabilmente compromessi.
Acqua e cibo contaminati dai Pfas: che futuro avranno i nostri ragazzi?
L'unica soluzione è bonificare il sito Miteni e per farlo serve il Vostro prezioso aiuto.Trissino (VI) Italia, 10 aprile 2025 - Mamme no Pfas e Movimenti no Pfas Veneto
Chissà cosa risponderanno alle "Mamme no Pfas" dalla multinazionale, considerato che gli avvocati difensori dei quattro ex manager di Mitsubishi al processo ne hanno richiesto l’assoluzione poiché la contaminazione - dicono - era cominciata ben prima della gestione giapponese e che non ci sarebbe alcuna relazione Pfas eventualmente trovati nel corpo e malattie, almeno fino al biomonitoraggio di cui dicevamo qui sopra e gli studi che ne sono seguiti?