Cantieri dell'alta velocità e sfratti: venti famiglie vicentine perderanno la casa il prossimo anno
A inizio 2025, le abitazioni di Via Boccherini saranno sgomberate per far posto ai cantieri. Residenti e attivisti denunciano un'emergenza sociale aggravata dai costi degli affitti
A Vicenza, venti famiglie rischiano lo sfratto entro il 1° gennaio 2025, a causa dell'avvio dei lavori dell'alta velocità. Tra le difficoltà di trovare nuove abitazioni e gli affitti alle stelle, cresce l'indignazione di residenti e attivisti (in copertina: le famiglie in protesta in Via Boccherini, a Vicenza).
Non ci sono alternative
Per molte famiglie di Via Boccherini, il 2025 inizierà nel peggiore dei modi. Per fare spazio ai prossimi cantieri TAV per l'alta velocità, dovranno abbandonare le loro abitazioni, per mettersi alla ricerca di un nuovo posto dove stare.
La notifica, che per alcuni scatterà già dal 1° gennaio e per altri ad aprile, ha messo in crisi nuclei familiari, molti dei quali composti da cittadini, in buona parte di origine straniera con cittadinanza italiana. Il problema principale? La difficoltà di trovare nuove soluzioni abitative a prezzi accessibili.
"La gente sta festeggiando per le feste, noi invece stiamo pensando a trovarci una casa, e fino ad ora è tutto inutile", racconta un residente di Via Boccherini al TGR. "Visto che per il TAV hanno speso 2 miliardi e mezzo di euro, potevano spendere di più per trovare una casa per gli altri" .
"Io non voglio niente da loro", spiega un altro residente. "Voglio che cerchino una casa qui, in queste zone, con lo stesso prezzo. Per esempio, se al momento pago 500, pagherò la stessa cifra. Pagheranno loro la differenza? Perché non è colpa mia!".
Insomma, gli affitti sono un ostacolo insormontabile per chi deve lasciare le abitazioni a ridosso del cantiere.
"Sto cercando casa da quasi due anni", spiega un altro residente. "Purtroppo, gli affitti sono saliti alle stelle, e quindi trovi solo offerte da 800, 1000, o 1200 euro. Ma, in realtà, neanche questo trovi ora come ora. Fai proprio fatica a trovare affitti".
Il sostegno degli attivisti
A fianco delle famiglie si schierano gli attivisti del gruppo "Assemblea del Bosco", che ieri sera, lunedì 23 dicembre 2024, hanno organizzato un sit-in davanti alla sede della IRICAV 2, concessionaria del progetto TAV.
"Gli affitti sono saliti alle stelle", spiega Andrea Fisco, attivista dell'Assemblea del Bosco. "Ce ne sono di case vuote, ma non si trovano case che potrebbero essere date a queste famiglie. E questo è un problema sociale molto grave, che il TAV ci sta presentando adesso".
Gli attivisti sottolineano l’aumento esponenziale dei costi degli affitti, che rende sempre più difficile per le famiglie sfrattate trovare una sistemazione. La richiesta è chiara: garantire una soluzione abitativa per chi sta perdendo la propria casa.