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Bassano del Grappa, 8 milioni dal Ministero per un nuovo impianto pluvirriguo

La centrale di pompaggio avrà l’innovativo vantaggio di funzionare con energia autoprodotta e derivante da fonte pulita e rinnovabile, con ulteriore valenza ambientale e notevole risparmio economico per gli utenti.

Bassano del Grappa, 8 milioni dal Ministero per un nuovo impianto pluvirriguo
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Molto atteso, è infine pervenuto a fine del 2021 il decreto del Ministero delle Politiche Agricole che ha assegnato 8 milioni di euro al Consorzio di bonifica Brenta per realizzare il progetto di un nuovo impianto pluvirriguo nella sinistra alta Brenta, presentato ormai alcuni anni fa. I fondi provengono dalla Legge 145 del 2018, “fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni dello Stato e allo sviluppo del Paese”.

Bassano del Grappa, 8 milioni dal Ministero per un nuovo impianto pluvirriguo

In Municipio a Rosà, è stata organizzata la presentazione del progetto agli addetti ai lavori alla presenza del sindaco, Paolo Bordignon (sino al 2019 rappresentante in Consorzio dei 53 Comuni del Comprensorio ed ora rappresentante in Consorzio della Regione Veneto) il quale si è speso su tutti i fronti per il reperimento dei fondi in Ministero, del consigliere regionale ed assessore regionale ai Consorzi di bonifica nel periodo in cui i fondi sono stati ottenuti, Giuseppe Pan, dell’on. Germano Racchella, sindaco di Cartigliano collegato online che nel suo ruolo di deputato ha accompagnato l’iter e dei vertici del Consorzio: il presidente, Enzo Sonza ed il direttore, ing. Umberto Niceforo.

"Il progetto ha la doppia valenza – spiega il presidente, Enzo Sonza – da una parte quella di potenziare il servizio irriguo con la tecnica dell’irrigazione di precisione, che consente il massimo risparmio idrico possibile e fornendo l’acqua in pressione, favorendo il consolidamento e lo sviluppo di colture specializzate, come fortemente richiesto dalle aziende agricole del territorio interessato dall’altra quella ambientale che sarà sotto gli occhi di tutti».
Il progetto riguarda un’area ricadente nei comuni di Bassano e Rosà per il primo lotto già finanziato, potendosi sviluppare in futuro in un secondo lotto che, oltre a questi comuni, interesserà anche quello di Cartigliano. È prevista la realizzazione di una nuova centrale di pompaggio a San Lazzaro di Bassano del Grappa, con prelievo d’acqua dalla roggia Rosà alimentata dal fiume Brenta e una rete di condotte che verranno posate in sotterraneo e in cui l’acqua verrà messa in pressione, andando ad alimentare nel periodo irriguo le aziende agricole per un primo lotto di 635 ettari. La centrale di pompaggio, collocata a breve distanza dalle centrali idroelettriche del Consorzio, si colloca su un’area di proprietà del Comune di Bassano, che l’ha già messa a disposizione, consapevole dell’importanza del progetto. La centrale di pompaggio avrà l’innovativo vantaggio di funzionare con energia autoprodotta e derivante da fonte pulita e rinnovabile, con ulteriore valenza ambientale e notevole risparmio economico per gli utenti".

Sonza ha poi aggiunto:

"Nella centrale di pompaggio troveranno spazio 4 pompe, per un sollevamento totale di circa 445 litri al secondo; nell’edificio saranno predisposti inoltre gli alloggiamenti di altre pompe per la futura estensione sugli altri 565 ettari, arrivando così a un’area servita complessiva di 1.200 ettari.
La rete di tubazioni comprenderà per ora 2,7 chilometri di condotte in ghisa, 3,7 chilometri di condotte in vetro resina e 47,8 chilometri di condotte in p.v.c., per un totale di 54,2 chilometri di condotte. Completeranno l’impianto una serie di apparecchiature, tra cui ben 887 idranti di consegna alle singole aziende agricole, tutti dotati di limitatore di portata per evitare sprechi o prelievi abusivi.
L’opera comprende la centrale di pompaggio dell’importo di 1.244.840,50 euro e la rete tubata per 4.383.734,32 euro, a cui si aggiungono gli oneri di acquisizione delle aree per 399.481,24 euro, l’IVA al 22% ed altri oneri di esecuzione. L’opera non prevede alcun esproprio, ma indennizzi per servitù e occupazioni temporanee legate alla posa delle tubazioni. I tempi: entro 18 mesi dal decreto l’aggiudicazione definitiva ed entro 20 mesi l’inizio lavori, che dovranno essere completati in 36 mesi".

"Grazie all’irrigazione in pressione – prosegue Sonza - la dotazione specifica per ettaro sarà pari a circa un terzo rispetto a quella preesistente, con notevole risparmio idrico. Il sistema irriguo, definito “di precisione”, consentirà inoltre una notevole riduzione del trasporto di nitrati e fosfati rispetto al preesistente, con evidenti vantaggi per la qualità delle acque e quindi anche di carattere ecologico.
Un particolare ringraziamento lo rivolgo all’allora sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, Franco Manzato e al capo dipartimento, Giuseppe Blasi, nonché alla Regione che ha fornito il suo supporto, ai Comuni interessati che ci sono sempre stati vicini oltre che a tutti coloro che hanno collaborato nell’iter amministrativo, non dimenticando la struttura del Consorzio che ha redatto il progetto, che è stato ritenuto meritevole di essere concretizzato".

Il Consorzio nel frattempo non si è fermato e ha anche redatto il progetto esecutivo del secondo lotto dell’impianto, che è stato inserito nelle proposte sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’attenzione del Governo, il cui esito dovrebbe manifestarsi entro breve tempo.

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