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Aumento contagi: 10 posti letto Covid all’ospedale di comunità di Marostica

Si tratta di una misura temporanea dovuta alla necessità di far fronte ad un possibile ulteriore incremento dei ricoveri dei pazienti Covid.

Aumento contagi: 10 posti letto Covid all’ospedale di comunità di Marostica
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Da sabato 13 novembre 2021 l’Ulss 7 Pedemontana riattiverà 10 posti letto per pazienti Covid presso l’Ospedale di Comunità di Marostica: come in passato, accoglieranno pazienti ancora positivi ma in via di guarigione, o comunque pazienti in condizioni stabili che non richiedono il ricovero in una struttura per acuti ma necessitano comunque di assistenza.

Aumento contagi

I nuovi posti letto saranno ricavati riducendo temporaneamente la dotazione di sposti letto dell’Ospedale di Comunità di Marostica (da 20 a 14) e dell’URT presso la stessa struttura, da 10 a 6. Eventuali pazienti in eccesso per i quali si renderà necessario il ricovero in questi servizi saranno comunque accolti presso l’Ospedale di Comunità e l’URT di Malo.

"Naturalmente si tratta di una misura temporanea - spiega il Direttore Generale Carlo Bramezza -, dovuta alla necessità di far fronte ad un possibile ulteriore incremento dei ricoveri dei pazienti Covid. In questo modo salvaguarderemo le attività ordinarie degli ospedali di Bassano e Santorso, sgravandoli da un certo numero di pazienti Covid. Allo stesso tempo, possiamo contare su una rete di strutture intermedie ormai ben sviluppata, tale da consentirci di compensare con altre sedi la riapertura di un’area Covid a Marostica, garantendo comunque l’assistenza anche ai pazienti che necessitano di un’assistenza intermedia".

Minimizzare i disagi

Una misura volta a minimizzare i disagi per le altre categorie di pazienti, dunque, ma il Direttore Generale rinnova l’appello ai cittadini:

"Per ora si tratta di un provvedimento organizzativo con un impatto limitato, con alcuni pazienti del Distretto bassanese che semplicemente saranno ricoverati un po’ più lontano da casa, a Malo piuttosto che a Marostica, ma ancora una volta dobbiamo ricordare che la battaglia contro il virus è tutt’altro che finita. Senza il vaccino oggi i nostri ospedali sarebbero di nuovo pieni e probabilmente avremmo già dovuto sospendere nuovamente le attività non urgenti: il virus però continua a circolare e soprattutto gli anziani e le altre categorie a rischio, che per prime sono state immunizzate, iniziano ad avere un livello di protezione più basso. Facciamo dunque un appello a prenotare la terza dose per chi ne ha già diritto, e in generale ad adottare adeguate misure di prevenzione del contagio. Mi auguro inoltre che di fronte a questo ennesimo incremento dei casi chi ancora non si è vaccinato cambi idea: sarebbe davvero triste avere un vaccino, ma trovarsi comunque ad affrontare una quarta ondata per chi nega l’evidenza. Anche perché poi questi comportamenti inevitabilmente si ripercuotono sulla libertà di tutti e mettono a rischio la nostra capacità di assistere tutti i pazienti, anche per le altre patologie".

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