Arzignano nella guerra dei piccioni o arruola Breganze o la fa passare al baccalà
Il drone, ennesima contromossa nella guerra ai pennuti imbrattatori del centro cittadino
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In questi ultimi due anni, l'Amministrazione di Arzignano le ha provate tutte per cercare di allontanare i piccioni dal centro abitato e, come da prassi militare, ha studiato il nemico, ha preso delle iniziative, ne ha verificato le contromosse ed ha preso altre contromisure.
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Le Lap e le Pan
La guerra, si sa, è un continuo aggiustamento delle linee di azione proprie (Lap) da adattare o per prevenire le possibili azioni del nemico (Pan).
Deve essere così che, stando in tema, l'Assessore ai Lavori pubblici, viabilità e parchi, Giovanni Lovato, con una fake news tipica da propaganda di guerra, avrebbe lasciato intendere che si potrebbe arrivare all'uso della carabina, come soluzione finale nell'impari lotta contro i "torresani" che a Breganze già se li mangiano ed, anzi, ne hanno fatto il piatto tradizionale locale con buona pace di chi non fosse d'accordo.
Lo studio delle forze
Ad Arzignano, ci racconta l'Assessore Lovato:
"Due anni fa abbiamo effettuato un monitoraggio della popolazione dei piccioni, dal quale è emerso che la maggior concentrazione riguarda il centro storico dove se ne conterebbero 300".
Le linee di azione (Lap) per il loro contenimento sono state la distribuzione di mangimi sterilizzanti, l'installazione di dissuasori sui cornicioni degli edifici comunali e l'emanazione di un divieto ad allevare colombi.
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Studio del terreno
La situazione, però, non sembra essere cambiata molto ed in centro permarrebbe il rischio igienico sanitario causato dal guano. Le azioni del nemico (Pan), insomma, non sono cambiate granché e l'Amministrazione sempre alle prese con i problemi di salute e decoro urbano, deve anche tener conto che quella del colombo è un specie protetta.
Perciò, in attesa che venga inserita tra quelle cacciabili per passare poi al diretto abbattimento, e visto che le misure sin qui adottate non hanno ottenuto l'effetto sperato, si è aggiunto oggi (altra Lap) l'utilizzo di droni disturbatori, che emettono il verso di uccelli predatori.
"Vedremo se ci cascano",
chiosa l'assessore assicurandoci che in famiglia non sono cacciatori .
L'ennesima contromisura indolore è stata quindi affidata a tale Marco Concato, che è regolarmente abilitato all'uso del drone in ambiente urbano e per il cui intervento il comune ha stanziato l'importo di 5 mila euro perché riduca con i droni, appunto, la presenza dei colombi in città ed in particolare nel centro storico e località Castello.
Dalla Torre di controllo di piazza Libertà sono stati autorizzati due sorvoli per settimana che:
"Dovrebbero garantire - secondo l'assessore Giovanni Lovato - il decoro urbano e la salubrità degli spazi pubblici".
Verifica delle azioni proprie
Chissà se la soluzione per contrastare l'eccessiva concentrazione dei piccioni almeno in centro ad Arzignano, sarà efficace? Innovativa, infatti, lo sarebbe, e poi è già stata adottata con successo in altre città.
Quindi, tra la necessità di stanziare 20.000 euro per pulire e sanificare gli spazi pubblici, e i 5.000 che potrebbero bastare se il nuovo tentativo funziona, beh: buona la seconda in quanto:
"Soluzione efficace - sottolinea ancora l'assessore - seppur temporanea, per mitigare il problema senza danni agli animali".
Contrasto alle possibili ulteriori azioni avversarie
Mentre il Comune, ancora per bocca del nostro assessore, invita i cittadini ad:
"Evitare di somministrare cibo ai piccioni, bella abitudine che però favorisce le possibili azioni del nemico, e la sua proliferazione incontrollata"
un suggerimento lo avremmo anche noi. Cosa? Una alleanza strategica con Breganze invitandola ad attenersi al piatto vicentino per eccellenza che è il baccalà.
Il passaparola tra i pennuti, potrebbe indurre anche i piccioni di Arzignano a spostarsi più ad est fino a superare Monte di Malo e poi anche l'Astico. Più in là, infatti, ci sono le mura merlate di Marostica ed anche il bel centro di Bassano.