Concorso pubblico

Arriva un esercito di nuovi medici nei Pronto soccorso del Veneto: ecco quanti a Vicenza

L'Assessore alla Sanità di Regione Veneto Manuela Lanzarin: "212 le adesioni totali pervenute su 160 posti, ben oltre ogni rosea aspettativa"

Arriva un esercito di nuovi medici nei Pronto soccorso del Veneto: ecco quanti a Vicenza
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E' un vero e proprio "esercito" di nuovi medici quello che ha risposto al concorso pubblico indetto da Regione Veneto che, con la delibera dello scorso 16 febbraio ha deciso di ridurre progressivamente il numeri di medici "gettonisti" forniti dalle cooperative agli ospedali, introducendo contratti di libera professione sottoscritti individualmente da ogni camice bianco con l’azienda sanitaria di riferimento in base a tariffe orarie imposte dalla Regione stessa.

Il primo avviso di procedura comparativa, attivato da Azienda Zero, per la predisposizione di elenchi di medici idonei a prestare attività presso le strutture di Pronto Soccorso si è concluso sabato scorso con un totale di 212 candidature. Il numero di posti ricercati è di 160, ma il concorso ha superato le più rosee aspettative con 52 operatori in più. Ecco qui di seguito il dettaglio della provincia di Vicenza.

Esercito di nuovi medici nei Pronto soccorso del Veneto: ecco quanti a Vicenza

Il primo avviso di procedura comparativa per la predisposizione di elenchi di medici idonei a prestare attività presso le strutture di pronto soccorso attivato da Azienda Zero si è chiuso sabato scorso, 9 marzo 2024, con 212 candidature complessive. Si tratta quindi di 52 professionisti in più rispetto ai 160 che si cercavano per rimpiazzare i colleghi a gettone.

A questo concorso pubblico potevano candidarsi in primis medici specialisti in emergenza-urgenza, medici specialisti in altre discipline equipollenti e affini o in possesso dell’idoneità all’emergenza sanitaria territoriale (MEST). Ma potevano presentare domanda anche medici in possesso di altre specializzazioni, medici in formazione specialistica e medici laureati e non specializzati da impiegare negli ambulatori per i codici minori, nonché medici in pensione.

Stando ai dati riportati dall'Assessorato alla Sanità di Regione Veneto, i nuovi medici che si sono candidati per i Pronto Soccorso dell'Ulss Berica sono stati 51, mentre 57 quelli dell'Ulss Pedemontana.

Ora una commissione avrà il compito di effettuare le valutazioni comparative, quindi saranno messi a disposizione di tutte le aziende sanitarie gli elenchi con i nominativi dei medici che potranno essere contrattualizzati. Non ci saranno quindi prove da sostenere per i candidati, ma solo una verifica dei requisiti, al termine della quale saranno contrattualizzati. Sono ancora in corso le decisioni per capire se accettare tutti i 212 candidati, una parte di essi o solo i professionisti necessari a coprire i 160 posti vacanti.

“Una risposta inaspettata che ci incoraggia a continuare il percorso di accompagnamento delle nostre aziende sanitarie verso il progressivo esaurimento degli affidamenti per la fornitura di personale medico a soggetti esterni - ha affermato l’assessore Manuela Lanzarin - Azienda Zero è già stata incaricata di uscire a breve con altri tre avvisi, uno per medici di anestesia e rianimazione, uno per ginecologi e il terzo per medici specialisti in pediatria.

Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanita di Regione Veneto

Ma i contratti di lavoro autonomo – ha continuato l’assessore - non solo l’unico strumento per recuperare i 'gettonisti', bisogna rendere più attrattivo il lavoro medico, favorire la partecipazione ai concorsi e le assunzioni. Abbiamo introdotto qualche prima misura nell’accordo con i sindacati della dirigenza sanitaria sottoscritto lo scorso 29 febbraio, dove ad esempio abbiamo previsto una indennità per i medici che operano nei pronto soccorso pari a circa 8.000 annui,  e stiamo cercando di definire sia a livello nazionale che regionale ulteriori risorse e strumenti".

Ricordiamo che la delibera della Giunta Zaia introdurrà contratti di libera professione sottoscritti individualmente da ogni camice bianco con l’azienda sanitaria di riferimento in base a tariffe orarie imposte dalla Regione stessa. Si tratta quindi di 80 euro lordi l’ora per professionisti da impiegare nell’emergenza-urgenza e in Terapia intensiva, 60 euro lordi per specialisti di altri ambiti e 40 euro lordi l'ora per specializzandi e neolaureati. Compensi che all’occorrenza le Usl possono incrementare fino al 30%.

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