Rilancio della proprietà

Accordo Forall - Pal Zileri: salvi 113 posti di lavoro della produzione

L'azienda rimane a Quinto Vicentino, sono salvi i 113 posti di lavoro e c'è una promessa di reindustrializzazione del sito.

Accordo Forall - Pal Zileri: salvi 113 posti di lavoro della produzione
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Novità positive sulla vertenza “Forall-Pal Zileri” iniziata nel dicembre del 2019 con l'intenzione da parte della proprietà di cessazione dell'attività.

Accordo Forall - Pal Zileri: salvi 113 posti di lavoro della produzione

Filctem Cgil e Femca Cisl in questi anni hanno lottato e dialogato con la controparte per difendere i posti di lavoro ma anche il sito produttivo e quindi l'infrastruttura. Sin da subito sono state coinvolte le istituzioni e le parti sociali a tutti i livelli, la chiesa locale e la cittadinanza. Dopo un periodo difficile e travagliato durante la pandemia che ha aggravato la situazione e dopo aver applicato la cassa integrazione covid si è giunti nel 2021 ad ottenere la CIGS per cessazione d'impresa: un’ulteriore boccata d’ossigeno per le lavoratrici e i lavoratori e le loro famiglie in attesa di una soluzione della vertenza.

Ad oggi sono rimasti 113 dipendenti nella produzione di “Pal Zileri”, e la cassa integrazione straordinaria va in scadenza proprio il 30 giugno 2022. Mercoledì 29 giugno 2022 è stato firmato l’accordo davanti ai funzionari regionali con la controparte e con un'impresa la “J6” rappresentata dall'imprenditore Nicola Ferraretto che ha intenzione di acquisire il reparto produttivo e che manterrà la produzione a Quinto Vicentino.

Si tratta di una società strutturata che dà delle garanzie. Nel frattempo grazie a questo impegno può essere reintrodotto una strumento di welfare per i dipendenti: ovvero la cassa integrazione guadagni straordinaria per altri 12 mesi per accordi di transizione occupazionale.

L'azienda rimane a Quinto Vicentino

Daniele Zambon della Femca e Giuliano Ezzelini Storti della Filctem sottolineano come sia importante l'accordo firmato stamane che da una parte vede un soggetto interessato all'acquisto del reparto produttivo e interessato anche al rilancio industriale del sito; e dall'altra vede il conseguente impegno da parte di Mayhoola (il fondo che anni fa ha acquisito Forall Pal Zileri) per mantenere appunto il marchio.

In sostanza l'azienda rimane a Quinto Vicentino, sono salvi i 113 posti di lavoro della produzione (più del 90% sono donne); c'è una promessa di reindustrializzazione del sito e vi è la salvaguardia del marchio storico.

Per i due sindacalisti, Ezzelini Storti e Zambon, si tratta di una buona prassi che ha al centro l'interesse per il lavoro e i lavoratori e che dimostra come l'impegno e la lotta sindacale e poi il dialogo “insistente” possa portare a dei risultati significativi affinché non venga disperso il know-how nel settore del tessile-moda che esiste sul nostro territorio.

I lavoratori saranno in gran parte reimpiegati

Dal punto di vista sociale l'obiettivo del sindacato è raggiunto ed è quello del cosiddetto “impatto zero”: infatti le lavoratrici e i lavoratori saranno in gran parte reimpiegati e nel frattempo qualcuno maturerà la pensione. Inoltre i sindacalisti fanno notare come:

"Il Consiglio regionale del Veneto in questi anni abbia votato all’unanimità una mozione che ha impegnato la Giunta regionale a impiegare la finanziaria 'Veneto sviluppo' per un intervento diretto a supporto della reindustrializzazione del sito produttivo di Forall-Pal Zileri: anche questo intervento sarà molto utile".

Zambon ed Ezzelini Storti concludono spiegando che:

"Con il timbro della Regione del Veneto sul documento firmato tra le parti si è arrivati a completare il 50% dell'operazione, forse la parte più difficile di tutto l’iter. Il prossimo step sarà quello di analizzare il piano industriale che verrà presentato dall'imprenditore Ferraretto. Inoltre è possibile che Mayhoola ceda eventualmente (in una fase successiva) anche il marchio 'Pal Zileri' che per ora è in suo possesso".

Infine nei 12 mesi che prendono il via il primo luglio 2022 verranno proposte alle lavoratrici e ai lavoratori una serie di iniziative formative specifiche mirate alla reindustrializzazione del sito produttivo.

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