Anche Santa Croce dopo alcune analisi pubbliche e private si troverebbe ad affrontare la presenza di Pfas. Non si tratterebbe di concentrazioni superiori ai 100 nanogrammi/lt anche se controlli di parte privata avrebbe registrato, in un caso, indici di 351 nanogrammi/lt.
Il problema è finito in Consiglio comunale che ne ha parlato martedì scorso 23 settembre 2025, quando Paolo Retinò capogruppo di “Bassano perTutti – EuropaVerde” ha esposto i dati sui Pfas a Bassano del Grappa. Si andrebbe in linea generale dai rassicuranti 50 nanogrammi/lt, ai 100, ma si arriverebbe ai 351 nanogrammi/lt, a seconda che si tratti di dati ufficiali o analisi commissionate di propria iniziativa da privati cittadini.

Retinò però esprimeva preoccupazione perché ancorché nei pozzi, derivazioni e fontanelle di Santa Croce si registri un valore medio di 50 nanogrammi/lt, tale soglia – normativamente corretta in Italia – non soddisferebbe gli standard di molti altri Paesi europei dove l’acqua con tali concentrazioni non sarebbe potabile.
Le assicurazioni della maggioranza
Inutili le assicurazioni dell’Assessore all’Ambiente Andrea Viero che proprio in Consiglio ha riferito della vigilanza costante da parte delle Autorità preposte:
“L’attenzione sul problema è massima: esiste un tavolo che monitora costantemente la situazione. I controlli sono puntuali. È positivo che esistano anche analisi commissionate da privati, ma i dati, prima di essere presi come riferimento ufficiale, devono essere confermati dalle procedure istituzionali”.

Le preoccupazione della minoranza
I lavori del Consiglio Comunale non hanno soddisfatto il gruppo “Bassano perTutti – EuropaVerde” che, nella sede di via Marinali ha ospitato il Consigliere regionale di AVS Renzo Masolo che ha riportato i dati di tutti i controlli commissionati durante la primavera scorsa su derivazioni private, pozzi e fontanelle: 13 a Santa Croce, uno a Rosà ed uno a Cassola.

Analisi e contro analisi, però, sembra abbiano aperto altre perplessità sui risultati dei rilevamenti.
Anche da sinistra e verdi, insomma, mentre sarebbero partite formali denunce, poi si minimizza su tale comportamento dicendo che non si vuole fare allarmismo ma solo tenere viva l’attenzione che, su un tema così delicato, non deve mai venire meno, e chiedono che l’Amministrazione assicuri tempestiva informazione.
Il comunicato dell’Azienda Sanitaria Locale “Pedemontana”
Sull’argomento non poteva non intervenire l’Asl n. 7 Pedemontana, naturale deputata ai controlli, che ha assicurato la potabilità dell’acquedotto: tutti gli esami effettuati, infatti, hanno evidenziato il pieno rispetto dei limiti previsti sia chimici che microbiologici.
Non c’è alcun motivo di allarme, per quanto riguarda l’acqua dell’acquedotto di Bassano del Grappa: è quanto emerge dai test fatti dal Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asl n. 7 Pedemontana, con ripetuti prelievi che sono previsti dalla norma e hanno sempre evidenziato il pieno rispetto dei parametri di legge sia per quanto riguarda i valori chimici, sia quelli microbiologici.
Antonio Stano
Ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl n. 7 Pedemontana:
“Le verifiche vengono effettuate con cadenza periodica sulla base delle normative di legge e non hanno mai rilevato anomalie, nemmeno per quanto riguarda i pozzi nell’area di Santa Croce che è stata posta recentemente all’attenzione dell’opinione pubblica. È vero infatti che è stata rilevata la presenza di Pfas, ma sempre ampiamente al di sotto dei limiti di legge, che prevede una concentrazione massima di 100 microgrammi per litro. Vorrei ricordare inoltre che ulteriori controlli vengono fatti in modo indipendente anche da Etra e da Arpav. Vi è dunque un sistema di monitoraggio costante, capillare e svolto da più Enti”.
Carlo Bramezza

Anche il Direttore Generale dell’Azienda ha ritenuto di precisare:
“Come Azienda socio-sanitaria riteniamo doveroso sgombrare il campo da inutili allarmismi. L’acqua dell’acquedotto di Bassano del Grappa è assolutamente sicura anche rispetto alla presenza di Pfas. I cittadini devono sapere che i controlli ci sono, costanti e rigorosi, e devono fidarsi degli organismi che, sulla base di evidenze scientifiche, hanno fissato i limiti di concentrazione”.